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Satana, le sette e la nuova religiosità PDF Stampa E-mail

Satana, le sette e la nuova religiositàUna delle ragioni che ci ha spinto a realizzare questo sito è (lo abbiamo accennato nella pagina introduttiva) il gravissimo processo di scristianizzazione in atto unito al progressivo e strisciante avanzare di una pericolosissima forma di religiosità che degrada la religione ad un'attività qualsiasi, alla stessa stregua (o poco più) dello sport o della moda. ll grande successo delle nuove e numerosissime religiosità si deve al fatto che non pretendono di orientare la cultura: o si crede senza appartenere oppure si crede in forme religiose non strutturate o non istituzionalizzate. Questo atteggiamento porta ad uno spiccato individualismo non raramente privo di una certa ambiguità. Il mondo religioso diviene quindi una sorta di grande bazar, come in una sorta di grande supermarket, ciascuno si costruisce la propria religione personale, scegliendo e fondendo in maniera sincretistica diversi elementi che vengono tratti dall’enorme offerta ...

... religiosa che caratterizza il mondo contemporaneo. In questo contesto si colloca il sorgere e lo svilupparsi dei vari fenomeni della nuova religiosità, fra i quali il diffondersi di credenze come quella nella reincarnazione, l’espandersi dei nuovi movimenti religiosi e magici, il grande proliferare della magia, dell’esoterismo, dello spiritismo, dell’occultismo in genere, di ideologie e pratiche di derivazione gnostica e, in maniera particolare, l’affermarsi del New Age. Il termine "confusione" è sicuramente la parola più adatta per descrivere l’attuale clima religioso, in cui si segnala un’enorme pluralità di proposte spirituali. La confusione è prodotta dal relativismo dominante, il quale - affermando che non esiste una verità religiosa e che tutte le religioni sono uguali - fa da "grande basamento" al diffondersi dei nuovi movimenti religiosi. A gettare il mondo in tale confusione, lo possiamo intuire, non può essere stato altri che Satana con l'aiuto dei suoi seguaci...

In questo clima il compito di ogni cristiano è quello di indicare all’umanità la Verità, cioè Cristo Signore; così la confusione si rivela in effetti anche una notevole occasione per il riannuncio e l’approfondimento della Buona Novella di Gesù. Dunque, di fronte al "ritorno del sacro", ogni cristiano deve sentirsi impegnato ad essere come una stella polare per i suoi fratelli e le sue sorelle, indicando, fra le molte vie proposte, il giusto sentiero per approdare alla meta che è Gesù, Via Verità e Vita (cfr. Gv 14,6).

Concretamente quali ostacoli incontra la nuova evangelizzazione sul proprio cammino in questo tempo? Due ostacoli, affermava Giovanni Paolo II in un discorso all’episcopato latino-americano del 12 ottobre 1992, in occasione del quinto centenario della scoperta e dell’evangelizzazione del continente americano.

1. il "secolarismo", ovvero la riduzione del fatto religioso a fatto privato, non più vissuto nella coralità di un’esperienza di popolo o di nazione, ma scelto dal singolo all’interno di una selva di proposte concorrenti: un fenomeno questo che è frutto del processo di secolarizzazione, cioè di estromissione della motivazione e della finalità religiosa da ogni atto della vita umana;

2. il problema delle "sette e movimenti pseudo-spirituali".
Se la privatizzazione della religione, il secolarismo, porta con sé una struttura ideologica – il relativismo – secondo cui non esistono verità assolute, soprattutto in campo religioso, che è radicalmente incompatibile con la fede cristiana [1], il secondo ostacolo, le "sette e movimenti pseudo-spirituali", non è senza rapporti con il primo: di fronte alla società complessa moderna e al pluralismo di sistemi creati dal secolarismo, il disagio si manifesta sempre più spesso con l’affermazione di gruppi neo-religiosi che offrono, in un mondo incerto, isole di certezza fondate su ideologie relativamente semplici, ma capaci di rassicurare e di confortare.

Quanto è esteso il fenomeno delle sette? Come mostrano le statistiche dei sociologi, si valuta che la "nuova religiosità" coinvolga da quattrocento a cinquecento milioni di persone nel mondo suddivise in oltre diecimila "sette", e che i cattolici perdano ogni anno a favore dei nuovi movimenti religiosi circa quindici milioni di fedeli.

Tipologie dei nuovi movimenti religiosi - Gli studi sui nuovi movimenti religiosi prendono normalmente in considerazione quattro diversi tipi di gruppi:

a. l’esplosione del nuovo protestantesimo evangelico e pentecostale, caratterizzato da un letteralismo biblico, un proselitismo spesso aggressivo, una attenzione ai temi apocalittici e miracolosi, un atteggiamento riservato nei confronti dell’ecumenismo (con punte di notevole aggressività anti-cattolica). Diffuso soprattutto in America Latina il fenomeno si va rapidamente espandendo in nuove aree geografiche: le Assemblee di Dio, circa venti milioni di fedeli nel mondo, contano oltre centomila seguaci in Italia;

b. i movimenti nati in ambito cristiano, ovvero le "sette" nel senso proprio del termine: gruppi che rivendicano un’origine cristiana, ma si discostano dottrinalmente in maniera radicale dalla professione di fede della Chiesa Cattolica e delle comunità cristiane del protestantesimo: rientrano in questa categoria i Testimoni di Geova (circa duecentomila adepti che si impegnano nel "servizio di campo" di porta in porta e quasi quattrocentomila membri in Italia; circa dieci milioni nel mondo), i Mormoni (sedicimila battezzati in Italia e nove milioni nel mondo), la Chiesa Neo-Apostolica di origine tedesca, con sede centrale a Zurigo, che in occasione del suo centenario inizia a costituire un fenomeno internazionale da non sottovalutare (sei milioni di seguaci nel mondo e un migliaio in Italia). Su scala internazionale questi movimenti – noti per il loro grande zelo propagandistico – oggi contano molto sulle nuove possibilità che la libertà religiosa apre nell’Europa dell’Est, dove stanno facendo confluire in modo massiccio uomini e fondi;

c. i gruppi di origine orientale, come gli Hare Krishna, i seguaci di Rajneesh e di altri guru o santoni, fra cui vanno ricordate le nuove religioni giapponesi, di cui si parla molto meno, ma che oggi costituiscono le nuove religioni che vantano nel mondo il maggior numero di seguaci: la Soka Gakkai, di origine buddhista, e Sukyo Mahikari, a base shintoista, contano diversi milioni di aderenti e decine di migliaia di seguaci in Europa e negli Stati Uniti (più di qualunque gruppo indiano, anche se sono molto meno conosciuti);

d. i gruppi che non nascono da un retroterra religioso, ma che giungono a sviluppare tematiche religiose a partire da tecniche di auto-perfezionamento, di meditazione o di terapia. A questa categoria appartiene un gruppo di rilievo internazionale, la Scientologia, e possono esservi ricondotti fenomeni di grande attualità come il New Age e la riscoperta dei nuovi movimenti magici, una "nuova" categoria che organizza l’interesse per la magia, lo spiritismo, il satanismo. Come dimostrano gli studi di Massimo Introvigne, esistono oltre duecento movimenti di questo genere, alcuni con migliaia e anche decine di migliaia di seguaci, che dimostrano un crescente interesse per temi di carattere dichiaratamente gnostico.

Pierluigi Zoccatelli membro di Alleanza Cattolica e collaboratore del CESNUR ha analizzato sinteticamente la visione cristiana del mondo e successivamente ha preso in considerazione le quattro tappe storiche fondamentali di progressiva negazione ella cristianità proprie delle diverse “ondate” di nuova religiosità.

Nel magistero di Giovanni Paolo II – basti pensare al documento Reconciliatio et paenitentia – viene proposta una visione cristiana del mondo e della storia che presuppone un quadro di riferimento teologico articolato in cinque elementi fondamentali: – il mondo, il cosmos, che ha una dimensione sacra e a suo modo misteriosa che ne svela il carattere creato; – il senso religioso, che sorge nell’uomo come domanda di fronte al mistero del mondo e della stessa esistenza umana;
– Dio, come risposta adeguata alla domanda dell’uomo; – Cristo, come via necessaria perché l’uomo – nonostante il peccato – incontri in Dio la risposta alla sua domanda; – la Chiesa, come luogo che permette e garantisce l’incontro con Cristo.

In un processo in cui questi elementi, che costituiscono la sintesi della visione cristiana del mondo, vengono progressivamente negati, possiamo distinguere quattro tappe storiche fondamentali che costituiscono le diverse "ondate" della nuova religiosità.

I) Rifiuto del ruolo della Chiesa ("Cristo si, Chiesa no"), in una corrente che – è importante notarlo – rifiuta anche la linea dei padri della Riforma, ritenendo (in collegamento con quella "Riforma radicale" che già si opponeva violentemente a Lutero) che la Chiesa sia così corrotta che non è più possibile riformarla ma solo rifondarla: da questa rifondazione potranno emergere sia nuove organizzazioni gerarchiche e rigide (come i Testimoni di Geova e i Mormoni), sia comunità fluide e poco organizzate (come sono spesso quelle neo-protestanti): ma si tratterà sempre di gruppi che vedono nella storia una separazione e una rottura – e in questo senso si può parlare di "sette" – e non una continuità con quanto era esistito precedentemente.

II) Rifiuto del ruolo di Gesù Cristo ("Dio si, Cristo no"): questa tappa, caratterizzata dalla ricerca di alternative non solo alla Chiesa cattolica, ma allo stesso cristianesimo, apre la strada all’irruzione nel mondo occidentale e cristiano di nuove religioni che possono essere chiamate, per distinguerle dalle sette di origine cristiana, "nuovi culti". Questa ricerca sorge con una certa ala della Rivoluzione francese che si dirige verso la riscoperta del paganesimo e anche verso le prime conversioni a religioni dell’Oriente.

III) Rifiuto del ruolo di Dio ("Religione si, Dio no"). Questa formula apparentemente contraddittoria contraddistingue tutta una famiglia di nuovi culti (di cui talora si nega la natura di religioni) che propongono un sistema articolato di rapporti fra l’uomo, il mondo e il sacro, dove però Dio o viene negato o svolge un ruolo secondario a fronte di un’attenzione quasi esclusiva rivolta all’uomo e al suo "potenziale". È questo il caso della Scientologia e del Movimento Raeliano, una religione dei dischi volanti esplicitamente atea.

IV) Rifiuto del ruolo della religione ("sacro si, religione no"): la formula, questa volta, non deve sorprendere se si considera che un rapporto con il sacro alternativo alla religione – la magia, intesa come manipolazione del sacro per acquisire poteri (mentre l’uomo religioso si pone piuttosto in ascolto riverente del sacro in atteggiamento di gratuità) – esiste sin dai primordi dell’umanità, anche se solo in epoca recente diventa fenomeno organizzato o di massa, come nel caso dell’Ordine della Rosa-Croce AMORC o nel fenomeno del New Age, entrambi con milioni di seguaci.

Considerate così, come cerchi concentrici che si allontanano progressivamente dalla verità, le "sette e movimenti pseudo-spirituali" costituiscono propriamente quella "sfida" che è anche "ostacolo" alla Nuova Evangelizzazione.

Pertanto, di fronte al "ritorno del sacro", ogni cristiano deve sentirsi impegnato ad essere come una stella polare per i suoi fratelli e le sue sorelle, indicando, fra le molte vie proposte, il giusto sentiero per approdare alla meta che è Gesù, Via Verità e Vita (cfr. Gv 14,6).

Articolo tratto dall'interessantissimo sito Christus Veritas

 
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