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Si ha l’abitudine di porre san Giuseppe nell’ombra, il che è falso. Inoltre, nel porre il nostro Santo nell’ombra di Gesù, si raggiunge il colmo, poiché la realtà è del tutto diversa, almeno se ci si attiene all’epoca della “vita nascosta” del Signore. Non parliamo dunque, evidentemente, dei tempi che hanno seguito la Pasqua che reclamano fari pieni di luce su Gesù Cristo, il Signore…. A Nazareth, in effetti, non è Giuseppe che si nasconde ma Gesù. Ed egli si nasconde esattamente nell’ombra di Giuseppe. O meglio ancora – dato che l’immagine è più pregnante – dietro di sé. Colui che si pone eventualmente in luce per quanto lo si riguarda con preferenza, è Giuseppe, non Gesù. E così è voluto, in connivenza col Cielo e tra i due interessati, perché passi inosservato – o quasi, colui che non si svelerà che una volta giunta la sua Ora, trent’anni e più dopo la sua nascita. L’umiltà, virtù sovrana in san Giuseppe? Se volete, ma l’umiltà, per essere veramente una virtù, deve accompagnarsi ... |
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“L’uomo non vive di solo pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Pane spirituale, la dottrina di Cristo ! Pane spirituale, l’Eucarestia, il corpo di Cristo ! Questo pane non è meno necessario all’anima di quello che lo è il pane materiale per il corpo. La liturgia sa quello che vuol dire sottolineando alla Comunione della Messa dei Dottori, il versetto del Vangelo di San Luca dove il “prudente e fedele servitore” è presentato “come colui al quale il Signore ha confidato la sua propria famiglia, per distribuire ad ognuno, a tempo debito, il pane in abbondanza”. Distributore di pane ! La funzione ispira il rispetto, l’attesa, la gratitudine. Il rispetto ? È che è nobile e buono dare del pane a chi ne ha bisogno, per nutrire il suo corpo e non farlo morire , ma ancor più quando si tratta di alimentare la sua anima e di assicurargli la verità e la salvezza eterna ! L’attesa ? Il bisogno dell’uomo ed il servizio per soddisfarlo sono legati. Il corpo ha fame. Anche l’anima ha fame. E la fame ... |
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A cura di don Marcello Stanzione In questo mese di marzo 2017 l’editrice Segno di Udine che ha già stampato diverse opere importanti sulla figura di Ildegarda di Bingen, ha pure edito il mio sugli angeli di Santa Ildegarda di Bingen ( pp154, euro 12,00) offro alcuni pensieri della santa monaca benedettina tedesca sugli spiriti celesti che sono una parte importante della sua visione cosmologica: “Il fuoco primigenio a partire dal quale gli angeli vivono e ardono è Dio stesso. questo fuoco è ogni gloria da cui il mistero dei misteri proviene. (Ildegarda di Bingen, Liber vitae meritorum (d’ora in poi LVM), Mimesis, Milano 1998, p. 81).” ... |
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Monaca agostiniana secolarizzata. Nata l'8 settembre 1774 a Flamske, vicino a Coesfeld (Westfalia, Germania). Morta il 9 febbraio 1824 a Dolmen (Westfalia). VISIONE DELLA FESTA DEGLI ANGELI CUSTODI (1820): Vidi una chiesa della terra in cui si trovavano molte persone che conoscevo. Al di sopra di essa, vidi molte altre chiese nelle quali lo sguardo penetrava come nei piani di una torre. Tutte queste chiese erano pine di cori angelici ed ognuna in maniera differente. Nel punto più elevato, vidi la santissima Vergine davanti al trono della Santissima Trinità circondata dalla più alta gerarchia celeste. Al di sotto vidi la chiesa; al di sopra erano come dei cieli sovrapposti gli uni agli altri e dove non vi erano che Angeli. In alto regnavano un ordine ed un'attività indescrivibile; in basso, nella chiesa, tutto si faceva con un'apatia ed una negligenza senza nome; ci se ne accorgeva soprattutto perché era la festa degli Angeli, ... |
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Il suo nome da laico prima che entrasse in convento era Giulio Cesare, della nobile famiglia ormai decaduta dei Russo. Nasce a Brindisi il 22 luglio 1559. Rimasto orfano a quattordici anni, viene adottato da uno zio, che abita a Venezia. Qui conosce i frati francescani Cappuccini, e a diciassette anni diventa fra’ Lorenzo da Brindisi. E’ di una intelligenza straordinaria e ha sete insaziabile di conoscere sia le scienze umane sia quelle religiose. Studia all’università dove, per la sua grande acutezza, memoria e facilità nell’apprendere le lingue, ne impara una mezza dozzina alla perfezione. Per poter leggere nella lingua originale l’Antico e il Nuovo Testamento , impara alla perfezione l’ebraico e il greco. Diviene talmente esperto nella lingua e nelle tradizioni ebraiche che desta la meraviglia degli stessi rabbini, fino a essere da loro invitato a dialogare nelle sinagoghe. Nel 1601 partecipa, come capo dei cappellani militari, alla battaglia dell’esercito cristiano contro quello turco, in Ungheria. ... |
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Nel secolo sesto l’Arcangelo Michele apparve a San Vatello, vescovo di Stabia e al monaco benedettino sant’Antonino, in seguito patrono di Sorrento e di Campagna in provincia di Salerno. Il principe degli angeli chiese ai due mistici di costruire sul monte Aureo un oratorio in suo onore. Cosa che i due santi fecero fecero con gioiosa obbedienza al Principe del cielo. Con il passare dei secoli il santuario michelita subì gravi danni a causa del gelo e delle intemperie. Nel 1762 il vescovo Giuseppe Coppola fece costruire il sentiero che porta sul monte Sant’Angelo ai tre pizzi ( Molaro), restaurare il santuario e lo consacrò il 28 settembre dello stesso anno. Andato nuovamente in rovina negli anni successivi, il santuario fu ricostruito e solennemente riconsacrato il 29 luglio 1843. Distrutto ancora una volta alla fine del secolo XIX, è stato ricostruito, per volontà del commendatore Amilcare Sciarretta e lo zelo del vescovo Federico Emmanuel, sulla cima detta monte Cercatole e consacrato il ... |
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In questo mese di Maggio che la devozione cattolica consacra alla Vergine Maria è opportuno presentare dei modelli di riferimento di nostri contemporanei particolarmente legati a Maria Santissima. Ai nostri recenti giorni, molto devoto alla Madonna è stato il giovanissimo Carlo Acutis (1991-2006), morto, ad appena 15 anni di età a causa di una leucemia fulminante, in concetto di santità perché ha offerto la sua vita per il papa e per la Chiesa. Nato a Londra il 13 maggio 1991 da Andrea e Antonia Salzano, entrambi ricchissimi, che si trovavano nella capitale inglese perché lavoravano nel mondo dell’alta finanza ed il 18 maggio riceve il battesimo in una chiesa intitolata alla Madonna di Fatima che si festeggia esattamente il giorno della sua nascita dopo qualche mese rientra con la sua famiglia a Milano. Molto intelligente, ma non secchione, era particolarmente portato verso l’informatica, tanto che sia i suoi amici che gli adulti lo consideravano un genio in questo campo. ... |
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Ai nostri recenti giorni, molto devoto agli angeli ed al loro Principe Michele, è stato il giovanissimo Carlo Acutis (1991-2006), morto, ad appena 15 anni di età a causa di una leucemia fulminante, in concetto di santità perché ha offerto la sua vita per il papa e per la Chiesa. Nato a Londra il 13 maggio 1991 da Andrea e Antonia Salzano, entrambi ricchissimi, che si trovavano nella capitale inglese perché lavoravano nel mondo dell’alta finanza, dopo qualche mese rientra con la sua famiglia a Milano. Molto intelligente, ma non secchione, era particolarmente portato verso l’informatica, tanto che sia i suoi amici che gli adulti lo consideravano un genio in questo campo. A soli sette anni riceve la prima comunione nel monastero delle Romite di S. Ambrogio ad Nemus, di Perego, e da allora sempre più alimenta un grande amore al Santissimo Sacramento dell’Altare. frequente le scuole della elite benestante ... |
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Catalina Rivas vive a Cochabamba in Bolivia. Le sue visioni sono state raccolte in otto libri che il 2 aprile 1998 hanno ricevuto l’imprimatur di mons. Renè Fernàndez Apaza arcivescovo di quella città che l’anno dopo andò in pensione per raggiunti limiti d’età. Nella presentazione l’arcivescovo emerito scisse: “ Abbiamo letto i libri di Catalina e siamo sicuri che il loro unico obbiettivo è quello di condurci tutti attraverso la strada dell’autentica spiritualità, la cui fonte è il vangelo di Cristo. Per questo, autorizzo la loro stampa e diffusione, raccomandandoli come testi di meditazione e orientamento spirituale, al fine di ottenere molti frutti per il Signore che ci chiama a salvare anime, mostrando loro che Egli è un Dio vivo, pieno di amore e misericordia”. In un libretto intitolato “La Santa Messa” la veggente boliviana riguardo agli spiriti celesti presenti durante il santo Sacrificio Eucaristico scrive: “ All’improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto prima. Era come ... |
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In queste settimane in tutte le librerie cattoliche si trova il libretto edito dalla Segno di Udine scritto da don Marcello Stanzione intitolato “ Caterina Labourè e la Medaglia che ci salva”. Il 27 Novembre la Chiesa fa memoria liturgica delle apparizioni mariane a Rue du Bac a Parigi. La devozione della Medaglia miracolosa è appunto la perenne memoria dell’apparizione della vergine a Caterina Labouré nel 1830, la prima delle dodici manifestazioni mariane riconosciute ufficialmente dalla Chiesa fra l’Ottocento e il Novecento. ... |
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