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Pochissimi turisti sanno che a Parigi Piazza Maubert porta il nome del grande santo Domenicano. Maubert infatti, deriva da Magnus Albert, Alberto il Grande o Magno, il dotto maestro di teologia, filosofia e scienze naturali che, per la grande affluenza di studenti alle sue lezioni presso l’università parigina, fu costretto ad insegnare su quella pubblica piazza che tuttora porta il suo nome. Egli nacque nel 1206 a Lauingen in Baviera in una nobile famiglia ed era destinato ad una brillante carriera militare e politica. A 16 anni fu inviato nella celebre università di Bologna dove conobbe i frati domenicani e maturò la scelta di entrare tra essi. Si trasferì a Padova per frequentare l’università ed incontrò il Beato giordano di Sassonia, che predicava agli studenti universitari ed insieme ad altri nove studenti decise di seguirlo. Fra Giordano lo spinse a diventare maestro di teologia e lo incaricò di insegnare nelle scuole italiane e francesi dell’ordine dove tra i suoi alunni ebbe anche san Tommaso d’Aquino. ... |
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Angela Merici nacque nel 1474 a Desenzano del Garda, nel territorio della Repubblica Veneta. Morì a Brescia il 27 gennaio 1540. Era un’ illetterata,e apparteneva a una famiglia contadina del luogo. La sua vita quotidiana seguiva il ritmo delle ore del giorno scandite dal lavoro nei campi, dalla preghiera in comune e dalle veglie serali, durante le quali in famiglia si leggevano libri religiosi e vite dei santi. Questi racconti spinsero Angela a darsi ad una vita sobria, spirituale e contemplativa. Rimasta orfana di entrambi i genitori, venne ospitata dallo zio materno a Salò e qui si fece terziaria francescana. A contatto con lo spirito del poverello d’Assisi si formò una spiritualità essenziale e robusta. Era il periodo del Rinascimento, il tempo di Savonarola, di Lutero, della Riforma e della Controriforma. Un tempo di crisi per la cristianità, un periodo di contrasti nei quali la donna era ben lontana dall’essere riconosciuta nei suoi diritti e nella sua dignità. Appena ventenne decise di seguire Cristo. ... |
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Il 26 luglio la liturgia cattolica festeggia Sant’Anna che certamente è una delle sante più popolari d’Italia, come prova l’enorme diffusione del suo culto e del suo nome che deriva dall’ebraico Hannah (grazia). A parlare della madre di Maria sono soprattutto i Vangeli apocrifi, il Protovangelo di Giacomo, lo Pseudo matteo e il Libro della Natività di Maria. Le prime attestazioni del culto tributato a Sant’Anna risalgono, come testimonianza l’iconografia paleocristiana, ai primi secoli del Cristianesimo., Tuttavia la sua grande popolarità inizia nel Medioevo e culmina con il suo inserimento nel messale alla fine del Cinquecento, a opera di Gregorio XIII. La costruzione agiografica di questa Santa si modella per molti versi sul calco dell’Annunciazione, Anche la nascita della Vergine Maria, come quella di Cristo, ha infatti del prodigioso. Poiché anche in questo caso il messaggero di Dio porta l’inattesa novella alla donna, quando la sua età piuttosto avanzata e la sterilità del marito San ... |
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Noi non sappiamo molte cose su Anna, madre di Maria. Ma, quello che sappiamo, basta per ispirarci una reale devozione verso di lei e riflessioni salutari a suo riguardo. Un testo apocrifo, il Protoevangelo di Giacomo narra che Gioacchino ed Anna “ erano due coniugi uniti, modesti e sobri, che vivevano nell’osservanza della legge di Dio, con costanza ed amore. Il loro pensiero era quello di onorare il Signore ogni giorno, ma la loro gioia era turbata dal fatto di essere ormai giunti in tarda età, senza figli”. Gioacchino allora andò nel deserto, dove rimase per 40 giorni in preghiera. Alla fine seppe da un angelo che il suo desiderio di diventare padre sarebbe stato esaudito. Mentre tornava a casa, la moglie Anna, anch’essa avvertita da un angelo, gli andò incontro esultante fino alla “ Porta Aurea” di Gerusalemme. Per questo, tutt’oggi in questo luogo si crede che passare sotto quella porta sia di buon auspicio per le donne che vogliono diventare mamme. Grata al ... |
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Ultimamente ad Aosta, dal 19 al 26 aprile si sono svolte le celebrazioni del nono centenario della morte del monaco e filosofo Sant'Anselmo (1033-1109) che è ritenuto uno dei fondatori della Scolastica medioevale. Egli fu un vero protagonista dell’Europa medievale. Da Aosta passò ad abate del monastero del Bec in Normandia prima di diventare arcivescovo di Canterbury in Inghilterra. In qualche modo il suo pensiero ha anticipato la modernità. La sua dottrina concernente gli Spiriti celesti è contenuta nel trattato "Cur Deus Homo": È importante rilevare che Sant'Anselmo ammette l'esistenza degli Angeli secondo la Bibbia ma non ci offre una dottrina dettagliata concernente l'origine, i modi delle manifestazioni e delle operazioni degli Angeli sull'uomo, come quella che noi troviamo nei grandi teologi dei primi 5 secoli. Ammettendo l'esistenza degli Angeli come un fatto indiscusso, Sant'Anselmo si riferisce ad essi per lo più trattando della ... |
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Il 14 settembre si festeggia sant’Antonino Abate che è patrono sia di Sorrento in provincia di Napoli sia di Campagna in provincia di Salerno. Partiamo da questo dato sicuro: Antonino Cacciottolo non era sorrentino, ma era nato verso la metà del VI secolo, se non qualche anno prima, a Campagna d’Evoli, presso il fiume Sele. Presumibilmente fra il 555 ed il 556, nel Casale San Silvestro. Nulla si sa di certo sui suoi genitori e sulla sua fanciullezza, né sull’epoca in cui visse. Probabilmente si chiamavano Vitale Alessandro Catello il padre e Adelicia Maddalena De Berea la madre. Divenne, comunque, ben presto orfano di entrambi i genitori, per cui fu accolto dai benedettini dell’Abbazia di Santa Maria Nova, ove rimase per il suo noviziato, fino alla fine del 500. Tra gli agiografi si discute se il cognome paterno fosse quello di Catello, Caciottolo o di Cacciottolo; noi accettiamo di seguire l’opinione dominante tra gli studiosi che indica il cognome di Cacciottolo. Molto probabilmente ... |
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Il 24 ottobre nel calendario liturgico precedente la riforma voluta dal Concilio Vaticano II era una data consacrata alla festa di san Raffaele Arcangelo e nel nuovo calendario c’è la memoria di sant’Antonio Maria Claret che era assai devoto a san Raffaele. Antonio Maria Claret era nato nel 1807 in Catalogna, Spagna, quinto di dieci figli in famiglia di tessitori, mestiere che egli fece fino a 22 anni quando entrò in seminario. Quello che è accaduto nel 1839 ad Antonio Maria Claret è stupefacente. Il giovane sacerdote catalano – era stato ordinato nel 1835 – decide di recarsi a Roma per sollecitare la sua ammissione a Propaganda Fide, poiché egli si augura di diventare missionario. Siccome gli rifiutano un lasciapassare. Egli prende il cammino dei contrabbandieri e dei clandestini fino a Perpignan, e da lì prosegue la sua strada fino a Marsiglia, che egli raggiunge alla fine del mese di settembre. E’ subito accostato da un passante che gli indica un albergo, ... |
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Sant’Ignazio di Loyola (1491-15569), nel calendario dei Santi, ha un posto singolarmente caratteristico. Il testo liturgico della preghiera della Messa della sua festa lo sottolinea tanto nettamente che opportunamente. “Per lo sviluppo della gloria del tuo nome, Signore, hai apportato un nuovo e potente sostegno alla tua Chiesa militante nella persona di Sant’Ignazio”. La conversione del nobile capitano Ignazio , di origine basca, prima paggio alla corte di re Ferdinando di Pastiglia e poi dell’esercito, avviene quando durante l’assedio di Pamplona, una palla di cannone dell’artiglieria francese lo ferisce spappolandogli una gamba. Ignazio è un appassionato lettore di romanzi e di libri relativi alle imprese militari di celebri condottieri, costretto a letto da una lunga e noiosa convalescenza si trovò tra le mani due libri dedicati uno alla vita di Cristo e l’altro alle vite dei santi. In un momento di solitudine il giovane ufficiale ebbe come una visione nella quale vide davanti a se la ... |
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“Irenoeo Martyri tuo atque Pontifici tribuisti, ut et veritate doctrinae expugnaret haereses, et pacem Ecclesiae feliciter confirmaret”. (Dalla preghiera della festa). Sant’Ireneo è un santo le cui origini, l’esistenza e l’azione, ci interessano particolarmente. Egli è nato a Smirne nel 130, è stato discepolo di San Policarpo, discepolo a sua volta di San Giovanni. La fede di Ireneo e il suo credo fu, quindi, tra i più puri discendendo direttamente dal verbo proferito dagli apostoli. È stato Vescovo di Lione nelle Gallie, attuale Francia. Teologo e scrittore, è restato sempre molto unito al Papa san Vittore I ed ha terminato la sua vita col martirio. La Preghiera liturgica della sua festa lo presenta, a giusto titolo, come un campione della fede e distingue tre aspetti della sua grande figura che si proietta in una luce sfavillante al di sopra dell’Oriente, di Roma e delle Gallie : la verità della sua dottrina, la sua opera evangelizzatrice, il suo martirio. La Verità della sua Dottrina è ... |
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