La festa di San Pietro in vincoli è la festa della liberazione di San Pietro da parte di un Angelo al momento della sua prima prigionia, ordinata da Erode poco dopo il martirio dell’Apostolo Giacomo, fratello di Giovanni, i figli di Zebedeo. Il tiranno aveva constatato il piacere provato dagli Ebrei davanti all’omicidio di Giacomo. Egli non temeva di farsi una popolarità con dei metodi di questo genere. Alle genti senza coscienza, i mezzi d’azione importano poco. Il fine giustifica i mezzi, come dirà poi Machiavelli. Il racconto della liberazione dal carcere di san Pietro è narrato in Atti 12,1-19. Il re Erode Agrippa , dopo aver fatto uccidere l’apostolo Giacomo, vedendo che ciò era gradito ai giudei fece arrestare Pietro. Gettatolo in una prigione sotterranea, mise quattro picchetti di soldati a fargli da guardia, con il proposito di togliergli la vita dopo la festa di Pasqua. Nel frattempo i fedeli elevavano al Signore incessanti preghiere per la sua liberazione. Queste preghiere furono ... |
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San Pio X, che si festeggia il 21 agosto, al secolo Giuseppe Sarto nacque a Riese in provincia di Treviso nel 1835 in una famiglia talmente povera che da bambino percorreva chilometri per recarsi a scuola con le scarpe a tracolla per non consumarle ma per farle durare al massimo. Ordinato sacerdote fu parroco, vescovo di Mantova, Patriarca di Venezia ed infine papa e morì di crepacuore nel 1914 per lo scoppio della prima guerra mondiale. Fu papa umilissimo, dolcissimo e tuttavia forte nel difendere la Chiesa dagli errori del modernismo. Faceva prediche come un parroco alla gente che accorreva nel cortile di san Damaso in Vaticano. Favorì l’accesso al sacramento dell’eucaristia ai bambini, facendo fare la prima comunione, sin dall’uso della ragione, da sette anni. Se qualcuno gli diceva: “Lei è santo davvero…”. Il papa rispondeva: “ Si sbaglia di una consonante: Sarto…Sarto…, non santo, il mio nome”. E’ passato alla storia anche per la promulgazione di un ... |
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A Venezia, nel 1300, sull’angolo del famoso Palazzo dei Dogi, si pose un bassorilievo in cui si vede il giovane Tobia inginocchiato e l’Angelo Raffaele che impugna un cartiglio, sul quale è scritto: “Efficie fretum quietum” (Mantieni calmo il golfo). Gli antichi marinai cristiani credevano che le tempeste di mare fossero suscitate dai demoni e per questo si rivolgevano all’arcangelo Raffaele vincitore del demone Asmodeo per essere da lui difesi nelle tempeste di mare. La simbologia del mare è stata usata per esprimere la brevità dell’esistenza umana, simile ad una goccia d’acqua rispetto alla vastità del mare ( Siracide 18,8 ) , oppure per rappresentare l’uomo di poca fede, paragonato “all’onda del mare, mossa ed agitata dal vento ” ( Giacomo 1, 5-7 ) ,ma anche per spiegare la difficoltà a comprendere la giusta via da seguire, dato che in mare aperto mancano punti di riferimento se non c’è una luce-guida ( Proverbi 30,18 ). Pure i Padri della Chiesa utilizzarono spesso ... |
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San Raimondo venne chiamato Nonnato perché ormai prossima al parto, alla madre una fragile donna già assai sofferente non restò che pronunciare le preghiere per il bambino che portava in grembo e che temeva non sarebbe riuscita a far nascere. Ma Raimondo nacque nel 1200 a Portell in Spagna grazie ad un intervento chirurgico, il parto cesareo che allora era una soluzione rara e a rischio, che possiamo definire un miracolo per la sua epoca in quanto si riuscì a far nascere un neonato da una madre morta prima di darlo alla luce. Non-nato fu da allora il suo nome che imprimerà nell’animo del ragazzo il segno indelebile dell’amore nei confronti delle sofferenze del suo prossimo. Per questa sua grande sensibilità pensò di diventare prete. Per allontanare il Santo Raimondo Nonnato dal sacerdozio, suo padre lo mandò nella sua giovinezza a pascolare le pecore nei prati, ciò pesava molto al ragazzo. Vicino a quel posto c’era una chiesa, dedicata a san Nicola, dove ... |
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San Roberto Bellarmino di cui la Chiesa festeggia la memoria liturgica il 17 settembre, nasce nel 1542 da una nobile famiglia di Montepulciano, in Toscana. A 15 anni entra nel collegio dei gesuiti da poco fondato nella sua città e dopo pochi anni chiede di entrare tra quei religiosi fondati da sant’Ignazio. Dopo aver insegnato nei collegi gesuiti di Firenze e Mondovì, si trasferì a Lovanio come predicatore domenicale in lingua latina nella Cappella universitaria meravigliando tutti per la profondità di dottrina e la chiarezza di esposizione nonostante la sua giovane età. Nominato professore di teologia al Collegio romano, nel 1592 gli fu affidata la direzione dell’ateneo e dette un importante contributo personale alla famosa “ Ratio studiorum” delle scuole dei gesuiti. Nel 1597 papa Clemente VIII lo scelse come suo teologo, esaminatore dei vescovi e consultore del Sant’Uffizio. Per quest’ultimo incarico è stato ritenuto responsabile della condanna di Galileo Galilei. Al contrario ... |
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Tra i numerosi santi gesuiti particolarmente devoti agli spiriti celesti ricordiamo san Stanislao Kostka, nato nell’ottobre del 1550 a Rostkow, a pochi chilometri da Varsavia e morto giovanissimo a Roma da novizio gesuita nel 1568. Il padre era il principe Jan Kostka, senatore del regno. Nei primi anni la sua formazione culturale fu curata da insegnanti privati, ma a 14 anni nel mese di luglio 1564 fu mandato a Vienna, con il fratello maggiore Paolo ed il precettore Giovanni Bilinski, nel collegio dei gesuiti per continuare la sua formazione scolastica e abitarono nel Convitto Imperiale S. Barbara. Già nei primi mesi del soggiorno nella capitale austriaca Stanislao chiese di essere ammesso alla “Congregazione Mariana”, che era intitolata a santa Barbara e si impegnò in quello che era il cammino spirituale proposto dai gesuiti. Stanislao dava molto spazio alla preghiera, partecipava alla messa o ai vespri nello stesso Collegio e fece pure l’esperienza degli ... |
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In ebraico il nome Tobia significa “ Il Signore è il mio bene”, San Tobia il giovane che chiameremo Tobiolo per distinguerlo dal padre Tobia il vecchio, è un personaggio biblico che la Chiesa festeggia il 13 settembre. Il terzo Angelo di cui la Bibbia attesta il nome é Raffaele. Egli non ci é noto che da un breve scritto dell'Antico Testamento, il Libro di Tobia, di cui gli esegeti pensano che avesse per scopo di insegnare, sotto forma divertente, oltre che delle veritá morali, l'angelologia ebraica. Esso si presenta dunque come un piccolo romanzo. Tobia, della tribú di Neftali, é il solo, in mezzo ai suoi, che abbia rifiutato il culto degli idoli, introdotto in Israele da un re empio, Geroboamo. Verso e contro tutto, sfidando le prese in giro del vicinato, il giovane continua a praticare scrupolosamente la religione dei suoi padri, compiendo i pellegrinaggi prescritti dalla Legge a Gerusalemme, lasciando la decima, soccorrendo i poveri e temendo Dio. Quando gli Israeliti sono deportati ... |
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Tommaso d’Aquino, il futuro dottore angelico, nacque nel 1225 nel castello di Roccasecca. Egli era l’erede di un nome prestigioso e di una fortuna economica, cose che non si abbandonano alla leggera. A Napoli dove si reca a studiare, conosce i frati predicatori del convento di San Domenico e rimane affascinato dal loro stile di vita religiosa. Pertanto, Tommaso ha scelto. Quando rientra a casa sua alla fine dei suoi studi, egli annuncia ai suoi genitori che vuole essere frate domenicano. L’Ordine creato da San Domenico è agli inizi ; esso non ha acquisito quella reputazione intellettuale che sarà ben presto la sua. La famiglia d’Aquino è costernata. Il loro figlio, monaco mendicante, che predica a pieno vento sulle piazze pubbliche, a piedi nudi ! Misericordia ! Quale disonore ! Non potrebbe avere degli scopi più confessabili ? Con un poco di denaro e di contatto, cosa che non manca felicemente, sarebbe così facile, se vuol essere uomo di Chiesa, nell’aiutarlo a fare carriera. La sua cara abbazia ... |
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San Vincenzo Ferreri nacque a Valencia nel 1378. ordinato sacerdote nel 1378, quando scoppiò lo scisma d’Occidente con le due sedi pontificie di Roma e di Avignone, egli, in buona fede, si schierò con il papa illegittimo; ma fu sempre comunque pieno di zelo, predicando in varie nazioni, affinché si ristabilisse l’unità della chiesa. Il santo parlava in madrelingua castigliana, ma tutti lo comprendevano nella propria. Fu un grande predicatore e una guida spirituale molto pratica. Una volta venne da lui a chiedere consiglio una donna sposata: “ Padre, ditemi come devo fare con mio marito, sempre violento appena apro bocca…”. San Vincenzo le diede una boccetta piena di acqua, dicendole: “ E’ un’acqua preziosa questa; appena tuo marito accenna ad infuriarsi, bevetene un buon sorso e tenetela in bocca finchè non si sia calmato…”. La vita del sacerdote domenicano spagnolo S. Vincenzo Ferreri è legata al mondo angelico. Egli stesso, a livello iconografico, viene assai ... |
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