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Dio, nei disegni pieni di saggezza della sua Provvidenza, ha voluto nascondere quello che riguardava questo Santo “che non ha uguali e non ne avrà mai” nella Chiesa primitiva, perché era necessario, prima di tutto, stabilire la legge della grazia e pubblicare il Vangelo. Senza dubbio, questo non era incompatibile, ma lo spirito umano, pieno di ignoranza, poteva ricevere dei turbamenti, in un tempo in cui la fede nell’Incarnazione era ancora debole ed i precetti della nuova Legge, come nella culla. Ma, infine, i tempi felici sono giunti in cui Dio si compiace nel manifestare la gloria del glorioso sposo di Maria e del Padre putativo di Gesù. La devozione a San Giuseppe ha visto la nascita, come quella del Sacro Cuore, in Francia. E’ la Provenza che, almeno per l’Occidente, la vide uscire dal suo seno. Essa si innalzò da una Confraternita nella città di Avignone. Da lì, il culto di San Giuseppe si espande poi nella Chiesa universale. Gerson fu il teologo di questa devozione, ... |
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Vescovo di Neo-Cesarea (Ponte). Nato verso il 213 a Neo-Cesarea. Morto verso il 270 a Neo-Cesarea. E se volessi cantar ancora uno di quegli esseri che non si mostrano, ma che sono divini e si prendono cura degli uomini, che il mio discorso sia anche riconoscente verso colui, che, fin dalla mia infanzia, in virtù d'una alta decisione, ebbe in condivisione di dirigermi, di crescermi, di essere mio tutore, il santo Angelo di Dio "che mi nutrì fin dalla mia giovinezza" (Genesi 48,15), come dice quell'uomo amico di Dio (Origene), parlando evidentemente del suo (...). Quanto a noi, oltre colui che guida tutti gli uomini insieme, noi conosciamo e lodiamo anche colui che, quale che sia, è nostro pedagogo particolare, a noi che siamo piccolini. Costui, in tutte le altre circostanze senza nessuna eccezione, mi ha sempre ben elevato ed ha sempre ben preso cura di me. In effetti non ci è possibile vedere il nostro interesse, ... |
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Avvincente e romantica è la storia di questo santo sacerdote a noi contemporaneo. Nato a Barbastro, in Spagna, il 9 gennaio 1902 in una famiglia profondamente religiosa, all’età di 13 anni si trasferisce a Logroño. Qui avrebbe dovuto lavorare nell’impresa del padre, ma la sua vita ebbe una svolta: dopo aver visto sulla neve le orme dei piedi nudi di un carmelitano scalzo, intuì che Dio voleva qualcosa da lui, pensò che avrebbe potuto scoprirlo più facilmente se si fosse fatto sacerdote. il 28 marzo del 1925 fu ordinato sacerdote e, dopo aver fatto il parroco in campagna e poi a Saragozza si trasferì a Madrid. L’arcivescovo, persuaso dalla grande generosità di Josè Maria, nel 1927 acconsente che questi si trasferisca a Madrid per esercitare il lavoro sacerdotale tra la gente. Escrivà ripaga la fiducia del suo vescovo producendosi in una febbrile attività di apostolato. Il giovane sacerdote si distingue per la sua grande capacità di saper frequentare con la stessa naturalezza ... |
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Josémaria Escrivà, canonizzato da Giovanni Paolo II il 6 ottobre 2002, aveva una fede enorme nel suo Angelo Custode, che gli ha reso immensi servizi, tra cui quello di salvargli la vita. Notiamo che la fondazione dell'Opus Dei ha avuto luogo il 2 ottobre 1928, festa dei Santi Angeli Custodi. Josémaria vi ha visto una manifestazione della divina Provvidenza. Lui stesso, trovandosi in strada, è aggredito da uno sconosciuto, in pieno giorno, alle tre del pomeriggio. Preso alla gola, egli è liberato da un ragazzo, altrettanto sconosciuto, che gli mormora in un orecchio "asinello, asinello". Solo Dio ed il suo confessore conoscono questo modo che egli aveva di designare se stesso nella sua preghiera. Il fondatore attribuì questo attacco ad un'azione diabolica, e la difesa al suo Angelo Custode. Quando entrava in una stanza, si spostava in modo impercettibile per lasciar passare dapprima il suo Angelo Custode, ... |
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Leonardo Murialdo che la Chiesa festeggia come santo il 30 marzo, nacque a Torino nel 1828 ed ivi morì nel 1900 dopo aver fondato la Pia Società Torinese di San Giuseppe. La sua famiglia è benestante e molto stimata nella Torino ottocentesca. Fama d’integrità di padre in figlio, religione professata e vissuta. A 16 anni dopo lo studio presso I padri Scolopi di Savona, è incerto se diventare ufficiale di re Carlo Alberto o ingegnere. E invece a 23 anni (1851) eccolo ordinato sacerdote, dopo una splendida laurea in teologia all’università di Torino ( che all’epoca ha pure la facoltà teologica). Ma non diventa un illustre cattedratico, come molti prevedono. Nel 1857 lo troviamo circondato da ragazzi scatenati e vocianti: dirige un oratorio a Torino,, perché glielo ha chiesto Don Bosco. Poi, all’età di 37 anni, ridiventa “seminarista”, lui e la sua laurea. Ma in un seminario speciale, quello parigino di Saint – Suplice. E’ un’immersione totale nelle novità educative e culturali d’Europa. Guardare oltre il muro di casa, andare oltre le usanze. Questo teologo dall’aspetto di solitario erudito è più avanti del suo tempo. E’ un prete ottocentesco – tanto per dire – che pratica nuoto e alpinismo, che invece di discutere di giornali ne fonda uno, ancora vivo al giorno d’oggi, la Voce del Popolo. Tornato da Parigi gli chiedono (no, lo supplicano anche in ginocchio) di salvare il collegio Artigianelli di Torino, un’opera splendida creata da Don Giovanni Cocchi, ma ora sull’orlo della rovina. ... |
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“Il persecutore chiede a Lorenzo le ricchezze della Chiesa. Il diacono gli risponde mostrandogli l’immensa folla dei cristiani nella povertà”. Vi sono stati nella storia della Chiesa parole ed attitudini di grandezza e di bellezza, custoditi con pietà dalla Tradizione cristiana e citati nel corso dei secoli come particolarmente caratteristici della linea autentica del Vangelo e della Testimonianza Cristiana. La risposta di San Lorenzo al suo persecutore avido d’impossessarsi dei beni della Chiesa gestiti dal santo diacono Lorenzo (morto nel 258), è uno di questi gesti. Egli si limita “a mostrare la folla imponente dei cristiani poveri”. Lorenzo era nato in Spagna nel 230. Egli è il diacono che sfidò il giudice pagano e morì martire tre giorni dopo il suo papa, Sisto II. La leggenda vuole che sia stato sottoposto al terribile supplizio della graticola. Con lui trovarono la morte anche sei dei sette diaconi della Chiesa di Roma. Lorenzo era arrivato dalla Spagna a Roma ed il Papa gli aveva ... |
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San luca evangelista che di professione era medico, non solo raccontò la vita di Gesù, ma scrisse da grande storico e testimone oculare le vicende della Chiesa primitiva nella sua opera Atti degli Apostoli. Si accompagnò all’apostolo Paolo e ne descrisse minutamente i viaggi e le imprese. In questa festa di San Luca, noi distacchiamo dalla liturgia della parola estratta dalla seconda Lettera ai Corinzi, la piccolissima frase in cui l’Apostolo annuncia l’arrivo presso di loro di Luca, che egli invia loro insieme a Tito. Egli non nomina Luca col suo proprio nome, ma se ne fa la presentazione e l’elogio con queste parole semplici e molto suggestive : “Colui che tutte le Chiese hanno in alta stima, in ragione del Vangelo che ha scritto” (2 Cor.8, 18). Luca, l’Evangelista ! Nella Chiesa universale da 20 secoli, i cristiani hanno continuato a fare la loro riconoscenza ed il loro simpatico attaccamento, a questo amico di San Paolo, che ci ha lasciato un Vangelo così sobrio, allo stesso modo ... |
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Un Santo gesuita molto devoto agli spiriti celesti fu San Luigi Gonzaga che nacque il 9 marzo 1568 a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, il giovane fu soprannominato “censore” per la sua disapprovazione di ogni forma di frivolezza e leggerezza. Anche i suoi superiori gli consigliavano una qualche moderazione nell’esercitare la mortificazione del suo corpo che lui esercitava in modo selvaggio e la esagerata dedizione agli esercizi spirituali che seguiva con incredibile intensità. Guardava sempre in basso, soprattutto in presenza di donne, compresa sua madre, tanto che poteva dire di non sapere riconoscere neanche le sue parenti dal momento che non le aveva mai vista in faccia. Difficile parlare di una vera e propria fede quanto di una selvaggia religiosità. Veniva descritto come saccente, ingenuo spigoloso poco simpatico con un profondo ed inconscio desiderio di morire. Fu così fin da bambino quando dovette combattere la più grossa delle battaglie che un bambino ... |
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Il 24 ottobre la Chiesa festeggia la memoria liturgica di san Luigi Guanella. Il santo nacque a Campodolcino (Como) il 19 dicembre 1842 e morì a Como il 24 ottobre 1915. Ebbe una madre dolce e spirituale ed un padre severo e autoritario che per un periodo riveste anche una carica importante come sindaco del paese. L’Italia è ancora soggetta al governo austriaco, ma con l’unificazione conosce un valore che per secoli aveva solo sognato: Luigi è ormai adulto, ha studiato nel collegio Gallio di Como e ha seguito i seminari diocesani. I programmi teologici sono di scarso spessore, ma come è tradizione nelle terre del Lombardo – Veneto, sono importanti sugli aspetti pratici e pastorali e vogliono che la formazione cristiana si alimenti sulla fede della gente comune. Luigi studia e approfondisce i temi religiosi, si interessa di medicina, approfitta delle vacanze estive per tornare al suo paese e avvicinare bambini e anziani, per dare parole di conforto ai prigionieri rinchiusi nelle carceri. “Vicino alla gente”. ... |
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