Il tuo regno, Signore, è votato quaggiù alla contraddizione ed alla lotta. La tua Chiesa sulla terra è militante. Per appartenerle, per restarle fedele, per farle onore con le virtù, i cristiani hanno bisogno di buona volontà, di generosità e di grazie molteplici. Certamente tu non le rifiuti loro ! Quando in Francia imperversava il giansenismo nella Chiesa del XVII secolo, prima ancora del messaggio di Paray-le-Monial, un grande servo di Dio, san Giovanni Eudes nel suo vivo amore per Cristo, per la Madonna e per la salvezza delle anime, ebbe l’ispirazione di propagare il culto del Sacro Cuore di Gesù e del Santo Cuore di Maria e di fondare una congregazione detta di Gesù e Maria, chiamata oggi gli “Eudisti”, cioè sacerdoti dediti alla predicazione nelle campagne e alla direzione dei seminari. Attualmente i membri di questa società di vita apostolica sono quasi 500 ed hanno una sessantina di comunità religiose specie in Europa e in America. Giovanni Eudes era nato a Ri in Normandia ... |
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Parroco di Ars sul Formans. Nato nel 1786 a Dardilly, vicino Lione. Morto nel 1859 ad Ars-sur-Formans. L'Angelo Custode è sempre ai nostri fianchi per portarci al bene e difenderci contro i cattivi angeli che, incessantemente, girano intorno a noi per portarci al male. Il Sacerdote di Villaggio, Jean-Marie-B. Vianney, con una Società, secondo le memorie di M. Pierre Oriol ed altri, Stamperia amministratica, Vve Chaboine, Lione, 1875. Abate A. Monnin, Spirito del Curato d'Ars, M. Vianney nei suoi catechismi, le sue omelie e la sua conversazione, Téquyi, Parigi, 1975 (50° migliaio). Occorre, fin dal mattino, risvegliandosi offrire a Dio il proprio cuore, il proprio spirito, i propri pensieri, le proprie parole, le proprie azioni, tutto se stessi, per non servire che la sua gloria. Rinnovare le promesse del proprio battesimo, ringraziare il proprio Angelo Custode, chiedergli la sua protezione, a questo buon Angelo che è rimasto ... |
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Nel 1817 don Balley improvvisamente morì e don Giovanni Maria Vianney, suo vicario da due anni, rimase del tutto disorientato. Essendo la parrocchia di Ecully considerata troppo elevata per le sue capacità, l’ 11 febbraio 1818, fu nominato Cappellano di Ars-en-Dombes, villaggio di appena 230 abitanti, soggetto alla Parrocchia di Mizèrieux e vi si installa il 13 dello stesso mese, vi resterà fino alla sua morte per quarantun’anni. Al suo arrivo ad Ars, al vedere dall’alto di un posto panoramico il suo nuovo campo di lavoro esclamò: “Come è piccolo…”. Nell’anno 1818 il villaggio di Ars era meschino e di triste aspetto: contava una quarantina di case basse, costruite con materiale argilloso e sparse in mezzo ai frutteti; a mezza costa stava la chiesa parrocchiale, se con questo nome poteva essere indicata una costruzione dall’aspetto giallastro con comuni finestre, sormontata da quattro travi che dovevano sostenere una campana. Secondo l’antica abitudine, le croci del cimitero ... |
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Lunedì 16 marzo 2009, il papa Benedetto XVI ha rivolto il discorso ai partecipanti alla plenaria della Congregazione per il clero ed ha annunciato che proprio per favorire la tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero, aveva decisi di indire uno speciale “Anno sacerdotale” dal 19 giugno 2009 al 19 giugno dell’anno seguente. La scelta non è casuale: il !9 giugno coincide con la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù e con la Giornata di santificazione sacerdotale. Il Papa ricordava che ricorreva il centocinquantesimo anniversario della morte del santo curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, definito dal pontefice: “ vero esempio di pastore a servizio del gregge di Cristo”. Riguardo agli angeli l’opinione di un santo sacerdote come il Curato d’Ars è esemplare per tutti i preti del mondo perché le manifestazioni angeliche di cui è stato testimone, l’aiuto diretto che egli ha ricevuto da essi nel suo ... |
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Colui che Benedetto XVI, nel 2010, ha dato a tutti i sacerdoti del mondo come loro celeste Patrono, nacque a Dardilly, nel dipartimento francese di Lione, era l’8 maggio 1786, memoria liturgica delle Apparizioni di San Michele Arcangelo al Gargano in Italia, quarto figlio di sei che ebbero i contadini Matteo Vianney e Maria Béluze.Fin da piccolo, Giovanni fu educato a frequentare la chiesa parrocchiale. Le celebrazioni liturgiche lo affascinavano tanto che i suoi giochi da bambino ne erano spesso l’imitazione. Quando conduceva al pascolo il bestiame, spesso lasciava ai compagni la custodia degli animali e correva dietro un cespuglio a recitare il santo rosario, meglio ancora era felice di entrare in una chiesa appena sentiva suonare la campana. Il fanciullo, oltre che pregare, imparò ben presto anche a venire incontro alle necessità dei bisognosi. La sua famiglia contadina era benestante e, quindi, con generosità sfamava spesso fino a dieci poveri al giorno. Il piccolo Giovanni dava ... |
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Il calendario liturgico della Chiesa l’otto febbraio ci fa festeggiare San Girolamo Emiliani che nacque a Venezia 1486, nobile di estrazione perse nella guerra tra Venezia e la lega di Cambrai, il proprio castello di Castelnuovo di Quero sul Piave. In seguito alla sconfitta i francesi s’impossessarono di tutti i suoi beni e fu sottoposto al carcere duro dal Maresciallo di La Palisse. In prigione Girolamo fece voto alla Madonna di cambiare vita qualora gli fosse concessa la Grazia di ottenere la libertà. Girolamo riuscì a scappare dal carcere e finita la guerra tornò a Venezia per sciogliere il suo voto. Così Gerolamo, figlio di un Senatore della Serenissima e di una discendente dei Dogi, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Treviso, promise alla Madonna di spendere il resto della sua vita ad aiutare il suo prossimo a vivere meglio. Dopo l’insorgere di una tremenda carestia, cui fece seguito una grave epidemia di peste, si dedicò completamente al servizio dei poveri e alla cura degli ammalati. ... |
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San Girolamo Emiliani nacque a Venezia 1486, nobile di estrazione perse nella guerra tra Venezia e la lega di Cambrai, il proprio castello di Castelnuovo di Quero sul Piave. In seguito alla sconfitta i francesi s’impossessarono di tutti i suoi beni e fu sottoposto al carcere duro dal Maresciallo di La Palisse. In prigione Girolamo fece voto alla Madonna di cambiare vita qualora gli fosse concessa la Grazia di ottenere la libertà. Girolamo riuscì a scappare dal carcere e finita la guerra tornò a Venezia per sciogliere il suo voto. Così Gerolamo, figlio di un Senatore della Serenissima e di una discendente dei Dogi, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Treviso, promise alla Madonna di spendere il resto della sua vita ad aiutare il suo prossimo a vivere meglio. Dopo l’insorgere di una tremenda carestia, cui fece seguito una grave epidemia di peste, si dedicò completamente al servizio dei poveri e alla cura degli ammalati. A contatto con gli appestati, ... |
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Chi è San Giuseppe da Copertino? C’è da divertirsi, più che meravigliarsi. Un contadinello pugliese, nato, nel 1603, in una stalla come Gesù Bambino, perché il padre era poverissimo e indebitato. A diciassette anni, avendo due zii frati, vuole farsi cappuccino o francescano. Gli zii lo conoscono, a modo loro: uno non si interessa affatto; l’altro consiglia di non prenderlo…Viene accettato, ma come laico, dai cappuccini…; ma per poco tempo, nemmeno come frate laico va bene. Viene rispedito al secolo, ma nemmeno la madre lo vuole più… Insisti e insisti, bussa e bussa, laico ancora, lo prendono i francescani di Grotella…Vuole studiare, diventare sacerdote…Cosa impossibile! Eppure gli riesce…Mica è detto che si impara solo dai libri…E il Signore che sta a fare? Che soddisfazione per lui infondere la scienza in una testa dura…Diventa sacerdote. Ma come i pesci che per riprendere fiato devono immergersi, Giuseppe da Copertino, per innaffiare il cervello di vera scienza, ogni tanto se ne va per aria…Cioè, si distacca da terra, rimane sospeso in aria…Vennero anche da Roma, dal Sant’Uffizio ad esaminare ... |
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Dio, nei disegni della sua bontà misericordiosa, ci ha predisposti a ben conoscere le prove che Egli vuole spandere, in questi tempi, con dei tesori di grazie abbondanti a quanti vogliono comprendere. La figura di San Giuseppe viene così descritta, dalla Beata Maria d’Agreda, nella sua “Mistica Città di Dio”: “Figlia mia (è la Vergine Maria che parla alla Beata), benché abbiate descritto che il mio sposo Giuseppe sia uno dei più grandi Santi e dei più nobili Principi della Gerusalemme celeste, voi non potete, pertanto, ora dichiarare la sua eminente santità. I mortali non saprebbero conoscerla, prima di godere della vista di Dio, nella quale essi scopriranno, con ammirazione, il mistero e ne loderanno il Signore”. E’ quindi con enorme piacere che mi sono impegnato, molto modestamente, ne descrivere un piccolissimo squarcio della vita del più grande Santo mai apparso sulla faccia della Terra, tanto dal meritare di essere lo sposo di Colei ... |
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