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Camillo de Lellis nacque in Abruzzo a Bucchianico in provincia di Chieti il 25 maggio 1550. A sedici anni, è un forte ragazzo di quasi due metri di altezza, con delle spalle da portatore, mani abbastanza larghe per ammazzare un bue e, dicono le cattive lingue, con un cervello infantile ... Camillo, forte come un turco, alza le mani su chiunque gli sia antipatico. Aggressivo, manesco e attaccabrighe, egli si impegna in lotte contro tutti nelle quali i suoi enormi pugni gli danno un vantaggio evidente. Ben lungi dal cercare di addolcire questo giovane bruto, suo padre, più che settuagenario, è orgoglioso dall’aver generato in vecchiaia un simile Ercole. Ritrovando in tal modo la sua giovinezza fuggita attraverso suo figlio, il vecchio padre lo incoraggia ad abbracciare la carriera che fu la sua, quella delle armi, e impegna le sue relazioni per fare entrare Camillo nell’esercito veneziano. Il ragazzo non vi resterà molto tempo. Fin dalla morte di suo padre, i suoi superiori, che l’avevano fin là comandato, ... |
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San Domenico (1170-1221), che fu il fondatore dei Frati Predicatori, la cui missione è allo stesso tempo di diffondere il ministero della predicazione e di esercitare un apostolato intellettuale, aveva una particolare intimità con il suo angelo custode. Prima di fondare il nuovo ordine religioso, Domenico era un canonico regolare agostiniano nella cattedrale di Osma, una delle più antiche sedi vescovili della Spagna. Fin da giovane studente manifestò un grande amore per i poveri tanto che durante una carestia fondò un ospizio per i bisognosi e per aiutarli vendette persino i suoi libri. Il momento di svolta della sua vita si verificò quando il suo superiore, il vescovo di Osma, Diego di Azevedo, fu incaricato di una missione papale contro le dottrine eretiche degli albigesi. Per affrontare le eresie, egli portò con se Domenico che subito si rese conto dei gravi pericoli che stava correndo la Chiesa della sua epoca. Domenico iniziò subito pubbliche discussioni con gli eretici ... |
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Nella sua 2a Lettera a Timoteo, San Paolo dà i consigli al “Predicatore” della Parola di Dio. Egli gli chiede “d’insistere con opportunità” ed anche con “importunità di argomentare, di supplicare, di riprovare in tutta pazienza e con una vera dottrina”. Come non restare colpiti dal richiamo liturgico di questo testo di San Paolo nell’Epistola della festa di San Domenico (1170-1221) che fu il fondatore dei Frati Predicatori, la cui missione è allo stesso tempo di diffondere il ministero della predicazione e di esercitare un apostolato intellettuale. Prima di fondare il nuovo ordine religioso, Domenico era un canonico regolare agostiniano nella cattedrale di Osma, una delle più antiche sedi vescovili della Spagna. Fin da giovane studente manifestò un grande amore per i poveri tanto che durante una carestia fondò un ospizio per i bisognosi e per aiutarli vendette persino i suoi libri. Il momento di svolta della sua vita si verificò quando il suo superiore, il vescovo di Osma, Diego di ... |
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Domenico Savio nasce il 2 aprile 1842 a San Giovanni presso Riva di Chieri in Piemonte, è il terzo di dieci figli di Carlo e Brigida, un fabbro e una sarta, gente modesta ma pia ed affettuosa. Nel 1843 la sua famiglia si trasferisce a Castelnuovo d’Asti, qui, nel 1849 fa la prima comunione. Proprio in occasione della prima comunione, a soli sette anni, struttura la sua vita spirituale con un programma al quale non verrà mai meno: confessarsi spesso, comunicarsi tutte le volte che il sacerdote confessore dà il permesso, santificare sempre le feste e preferire la morte piuttosto che il peccato. Nel 1853 la famiglia si trasferisce a Mondonio, una frazione di Castelnuovo, e lì Domenico, ormai dodicenne, ha la fortuna d’incontrare don Bosco che ammirato dalle qualità morali e dalla spiritualità del ragazzo lo accoglie nel suo Oratorio di Valdocco a Torino. Al loro primo incontro, don Bosco, che lo aveva definito”una buona stoffa”, si sente rispondere da Domenico: ... |
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San Filippo Benizi, che la Chiesa festeggia il 22 agosto, fu un grande propagatore dell’ordine dei Serviti. Nacque a Firenze il 15 agosto 1233 da genitori che da tanto tempo aspettavano il dono di un figlio. I suoi genitori appartenevano a due famiglie nobili della città: I Benizi ed i Frescobaldi. Filippo nacque quindi proprio il giorno della festa della Madonna: il 15 agosto. Lo stesso giorno, poco lontano, i Sette Santi fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria, ebbero tutti nello stesso momento, la visione mariana che avrebbe dato origine alla fondazione di un nuovo ordine religioso. All’età di tredici anni venne mandato a Parigi per studiare medicina e, a soli 19 anni, ottenne il dottorato in medicina e filosofia all’università di Padova. Lavorò come medico a Firenze per un anno, studiando la bibbia e i Padri della Chiesa nel tempo libero. Il giovedì santo del 1254 Filippo stava pregando a Fiesole quando gli parve che la statua del crocifisso gli dicesse di salire sulla collina per conoscere ... |
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Che la virtù dell’umiltà sia la base di ogni crescita cristiana autentica c’è lo dimostra questo episodio preso dalla biografia di san Filippo, l’apostolo nella Roma del cinquecento. San Filippo Neri (1515-1595), è uno dei santi più amati e grazie alla fondazione dei preti dell’Oratorio che proponeva una gioiosa santificazione della vita quotidiana con il ricorso anche alla musica e alle arti figurative, è uno dei grandi riformatori della Chiesa della Controriforma. Nella “Vita” di S. Filippo Neri si legge un episodio che ha per titolo: “La falsa santità”. Ecco di cosa si tratta: in un convento di Roma viveva una monaca che godeva fama di grande santità. Correva voce fra il popolo che la religiosa, arricchita di doni celesti, conoscesse il futuro ed operasse prodigi meravigliosi. Quando il Papa venne a conoscenza di questo, mandò Padre Filippo in quel convento, perché vedesse che cosa vi fosse di vero sulle virtù taumaturgiche della religiosa. In quei giorni era piovuto molto e le strade erano tutte fangose, sicché ... |
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Francesco nato ad assisi nel 1181 da famiglia benestante, dopo una giovinezza scapestrata si convertì al messaggio di Cristo in modo radicale.La vita e la morte si scontrano in Francesco d’Assisi, cosa vuol dire ? Sono i due aspetti così opposti apparentemente della figura soprannaturale di questo grande servo di Dio, dall’evocazione dell’Introito della sua festa, con il richiamo della sua assoluta rinuncia e della sua così vibrante preghiera, così umana, così piena di tutta la creazione così come nello stesso tempo così naturale. È il violento contrasto che si risolve in una armonia e che vuole riassumere queste parole del morire e del vivere in San Francesco. Egli è morto al modo come sembra difficile farlo più completamente. Ed egli ha vissuto intensamente nella gaiezza e nella comunione delle creature di questo mondo, la bellezza della natura, la vita degli uccelli, l’espressione simbolica di tutti gli elementi e delle cose incontrate durante la sua vita. Simile ... |
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Francesco di Sales, il santo della dolcezza, nacque il 21 agosto 1567 in Savoia, era il primogenito del Signor di Boisy ricevette l’ ordinazione sacerdotale a 28 anni, dopo lunghi anni di studio della giurisprudenza e della teologia a Parigi e Padova, contro la volontà del padre. La sua fu una vita missionaria di successo, ma comunque molto difficile, prima come vescovo ausiliare ed in seguito come vescovo di Ginevra, nello Chablais, una regione calvinista a sud del lago di Ginevra, dove lavorò dal 1599 fino alla sua morte il 28 dicembre del 1622. Nei suoi discorsi ascetici e nelle sue lettere sull’amor divino “Theotimus”, nonché nelle sue istruzioni per una vita devota “Philothea”, dedicate al clero secolare, menziona diverse volte gli angeli e ne raccomanda esplicitamente la venerazione, soprattutto degli angeli custodi. La stessa cosa, che Francesco di Sales raccomandò nella sua lettera del ... |
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Francesco nasce nel 1567, al castello di Thorens, in Savoia, a qualche lega di distanza sia da Annecy, a sud, e sia da Ginevra, a nord. I primi anni di scuola li trascorre nei collegi di La Roche e di Annecy, gli studi umanistici e l’anno di filosofia a Parigi, al collegio Clermont (che presto verrà chiamato Louis-le-Grand), infine studia diritto a Padova. La famiglia lo ha infatti destinato alla magistratura. I viaggi gli aprono lo spirito: a Padova, frequenta alcun i protestanti, e persino degli atei, dimostrando sempre la propria benevolenza nei confronti degli uni e degli altri. Scopre che l’uomo è un essere mutevole, diverso, e che di conseguenza è importante non imporre nulla, bensì convincere, o meglio dire sempre ciò che si pensa e aspettare che l’altro tragga da solo le conclusioni. Probabilmente Francesco ha qualcosa di Michel de Montagne, maggiore di lui di un quarto di secolo, eccetto, però, lo scetticismo. Francesco, per parte sua, è un cattolico sicuro della sua fede, a tal punto ... |
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