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La venerabile madre Anna Maria Adorni sarà presto riconosciuta beata dalla Chiesa.E’ nata a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, nel 1805 e , ancora adolescente, alla morte del padre emigrò a Parma in cerca di lavoro e a Parma passerà il resto della sua lunga vita, fino alla morte, avvenuta il 7 febbraio 1893. A Parma, mentre pensava di abbracciare la vita religiosa tra le Monache Cappuccine, in ossequio alla madre che si opponeva al pio desiderio, sposò il distinto Signor Antonio Domenico Botti, addetto alla Casa Ducale di Parma, al quale diede sei figli, tutti morti in tenera età, ad eccezione di Leopoldo che poi abbracciò la vita monastica nell’Ordine Benedettino. A 39 anni rimase vedova del marito, che aveva circondato di vero amore. Per consiglio del confessore, intraprese un cammino di carità a sollievo specialmente delle carcerate, per le quali fu in Cristo madre e sorella. Le avvicinava con umiltà, le ascoltava con affabile serenità, le consolava con parole ed aiuti, le ammaestrava con gli ... |
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Clelia Merloni nacque a Forlì il 10 marzo 1861 dal ricco industriale Gioacchino e da Teresa Brandelli e visse in un ambiente familiare precario a causa dei continui trasferimenti del padre da un posto all’altro per motivi di lavoro e per la morte prematura della madre. All’età di 33 anni vede in sogno la città di Viareggio a lei completamente sconosciuta ed il 24 aprile del 1894 insieme all’amica Elisa Pederzini decide di recarsi in quella cittadina. Ad esse si unirà poi Giuseppina D’Ingenheim ed insieme formeranno il primo nucleo delle suore “ Apostole del Sacro Cuore di Gesù”. A Viareggio furono accolte e sostenute dai frati minori della chiesa di sant’Antonio. Clelia, grazie alle finanze del padre, riuscì con le sue suore ad aprire diversi istituti di carità a Viareggio anche grazie all’aumento numerico delle sue religiose. Purtroppo dopo la morte del padre a causa di un’amministratore incapace, il denaro del padre andò in fumo e le suore dovettero abbandonare tutte le opere di ... |
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Maria Oliva Bonaldo è la Fondatrice delle Suore Figlie della Chiesa, nasce il 26 marzo 1893 a Castelfranco Veneto (TV). Nel 1913 durante la processione del Corpus Domini riceve dal Signore l’ispirazione dell’Opera delle Figlie della Chiesa. Per obbedienza ai suoi direttori spirituali entra nell’Istituto delle Suore Canossiane dove ricopre importanti incarichi di superiora. Nel 1938 inizia a Roma l’esperimento del nuovo Istituto delle Suore Figlie della Chiesa che nel 1946 riceve l’approvazione diocesana a Venezia. Madre Maria Oliva, per espresso desiderio del papa Pio XII, fa la professione perpetua dell’Istituto delle Figlie della Chiesa e ne diventa la Superiora generale che riceverà l’approvazione pontificia nel 1957. La madre muore il 10 luglio 1976. Fu devota agli angeli ed in modo particolare all’arcangelo Raffaele, infatti il 24 ottobre del 1928, madre Oliva aveva fatto la sua professione perpetua nel già citato ... |
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Religiosa francese. Nata nel 1822. Morta nel 1847. Su ordine del suo direttore spirituale, ella scrisse le sue memorie, che furono pubblicate allo stesso tempo del suo giornale e della sua corrispondenza, nel 1862. le sue locuzioni non sono senza richiamare i celebri "Dialoghi" di santa Caterina da Siena. Estratti - Capitolo II: Voglio parlarvi di due cose che producono gli Angeli sugli uomini. La prima, è l'illuminazione dell'intelligenza, la seconda il movimento della volontà (...). Gli Angeli, figlia mia, illuminano gli uomini in tre maniere: annunciando loro i divini misteri, istruendoli, esortandoli; essi li illuminano manifestandosi ad essi visibilmente od invisibilmente (...). Invisibilmente, quando essi non si servono di nessun oggetto sensibile per manifestarsi all'uomo, quando agiscono direttamente con l'anima sull'anima, quando gli parlano come uno spirito ad uno spirito, come un Angelo ad un Angelo; |
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Già all’età di quattro anni la tedesca Mechthild Schönwerth, nata il 30 marzo del 1868 e defunta il 30 novembre del 1919, vide spesso il suo angelo custode. A partire dal suo quinto anno di vita fu inoltre anche guidata da un arcangelo. A Monaco, Mechthild andò a scuola presso le suore del monastero di Anger e ricevette una eccellente educazione spirituale. In quel periodo scelse come confessore il padre redentorista Schora, che deve essere stato, sotto tutti gli aspetti, uno straordinario pastore di anime, un vero illuminato da Dio. Fu molto severo nei confronti della bambina che si confessava da lui e quando seppe che Mechthild percorreva già i sentieri della grazia, guidata dal suo angelo custode, seppe come annientare sul nascere ogni germoglio di orgoglio ed egoismo e rafforzare in lei le virtù dell’umiltà e la disponibilità al sacrificio e alle sofferenze. Nella casa di Monaco venne spesso un amico dei fratelli di Mechthild, di quattro anni più grande di lei, che alla fine se ne innamorò e le chiese ... |
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Abbagliati da un mondo che ormai vive di reality e non più di realtà, da un mondo ove tutto è artificio, dove le persone per essere considerate devono avere un corpo perfetto, dove anche i sentimenti sono costruiti e pianificati a tavolino, dove le nuove generazioni di quindicenni hanno smesso di sognare, davanti alla consolle di un videogioco, in stanze che sono trasformate e dilatate, da alcool e da pasticche ingannevolmente colorate in un packaging allettante che le fa somigliare ad innocue caramelle, in questo nuovo supermercato del “ tutto artificiale”, che è ormai il nostro quotidiano, credo che un’affermazione di padre Alessio Parente sia tremendamente utile perché ci riporta in una dimensione concreta e vera, e ci offre lo spunto per una sincera riflessione: “ La santità di Padre Pio non ha bisogno di diffusione artificiale”. ... |
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Padre Pio aveva una particolarissima, delicata, rispettosa devozione per l'Angelo custode. Il suo «piccolo compagno d'infanzia», «il buon Angiolino», gli fu sempre d'aiuto. Fu l'amico obbediente, preciso, puntuale che, da grande maestro di santità, esercitò su di lui uno stimolo continuo per progredire nell'esercizio di tutte le virtù. La sua azione assidua e discreta fu di guida, di consiglio e di sostegno. Se, per un dispetto del demonio, alcune lettere del suo confessore gli giungevano macchiate d'inchiostro, egli sapeva come renderle leggibili perché «l'Angiolino gli aveva suggerito che all'arrivo della lettera l'avesse aspersa con l'acqua benedetta prima d'aprirla» (cfr. «Epistolario» I, pag. 321). Quando riceveva una lettera scritta in francese era l'Angelo custode a fargli da interprete: «Se la missione del nostro Angelo custode è grande, quella del mio è di certo più grande, dovendomi anche fare da maestro nella ... |
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CITTA’ DEL VATICANO - Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina, piccolo centro del Sannio, il 25 maggio 1887, e sin dalla prima infanzia si sentì chiamato ad una vita di consacrazione religiosa. Fu ordinato sacerdote nell’Ordine dei Cappuccini il 10 agosto 1910, nel Duomo di Benevento. Dal 1916 sino alla sua morte, ha svolto il ministero presbiteriale presso il convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Ha operato con assiduità e semplicità per il bene delle anime che a lui accorrevano numerosissime, vivendo ininterrottamente nella preghiera e nella sofferenza. Ricevette le stimmate la mattina del 20 settembre 1918. Per tutta la sua vita sacerdotale fu un apostolo indefesso del confessionale. Morì il 23 settembre 1968, fu beatificato il 2 maggio 1999 e canonizzato il 16 giugno 2002 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II. |
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Il 21 novembre la Chiesa fa memoria liturgica del papa Gelasio I. C’è chi ha sostenuto che Gelasio fosse un nero africano, sulla base del fatto che il Liber Pontificalis dice chiaramente che fu un “natione Afer”, ovvero africano di nascita. Gelasio però s’è definito in uno scritto “Romanus natus”, nato romano: questo testimonia come egli fosse originario della zona che i romani definivano Provincia Africana, corrispondente all’attuale Maghreb, la cui popolazione indigena, berbera, è di pelle bianca. Prima di divenire Papa, Gelasio veniva spesso incaricato dal suo predecessore Felice III della stesura di documenti papali. La sua elezione, il 1 marzo 492, rappresentò quindi un episodio di continuità. Egli infatti ereditò le lotte di Felice con l’Imperatore e con il Patriarca di Costantinopoli, e le esacerbò insistendo sulla retta interpretazione della dottrina Cristiana. La separazione dall’Imperatore e dal Patriarca di Costantinopoli era inevitabile dal punto di vista occidentale, poiché questi avevano abbracciato l’idea ... |
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