Maria Teresa Serri, con il nome religioso di Maria Diomira, nacque il 23 febbraio 1708 a Genova figlia dei genitori Giovanni e Teresa Terri, provenienti rispettivamente da Zug e Friburgo in Svizzera. Già da bimba ella dimostrava un evidente amore per la preghiera e la contemplazione di Gesù sofferente. Evidente fu la sua particolare familiarità con gli angeli, come si evince dalla sua autobiografia, scritta su incarico del suo confessore. Dato che la bambina, già all’età compresa fra i 5 e 10 anni, venne attaccata diverse volte dal grande avversario infernale, dovette rispettare sin da piccola la raccomandazione del Signore riguardo al “vegliare e pregare”. Nella sua autobiografia scrive: “Non mi coricai neanche una notte, senza sentirmi affaticata dal lungo piangere ed inginocchiarmi, mentre mi raccomandavo con tutto il fervore del mio animo a Gesù, la Santa Vergine e al mio angelo custode. Spesso tenni anche le braccia tese in alto e pregai in questa posizione molti rosari, mentre gli altri ... |
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Stabilito oramai in maniera definitiva alla sua parrocchia di Ars, Don Vianney non poteva che rifugiarsi sempre più di giorno in giorno nel suo fervore mariano. Ben presto, d’altronde, egli stava per veder realizzarsi uno dei suoi più ardenti voti. Da lunga data, la sua devozione alla Vergine aveva messo l’accento sull’Immacolata Concezione. Questo privilegio di Maria “era ben caro al suo cuore, nota Caterina Lassagne; egli era contento ed onorava, faceva onorare per quanto poteva la Santa Vergine sotto il titolo di Immacolata Concezione”. A questo riguardo già nel 1959 il papa Giovanni XXIII nella sua lettera enciclica “Sacerdotii nostri primordia” aveva osservato: “Poco prima che il Curato d’Ars concludesse la sua lunga carriera piena di meriti, la Vergine immacolata era apparsa, in un’altra regione della francia, ad una fanciulla umile e pura, per trasmetterle un messaggio di preghiera e di penitenza, di cui è ben nota, da un secolo, l’immensa ... |
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Il concepimento di Giovanni che in seguito sarà detto “il Battista” nel seno di sua madre Elisabetta, sterile fin allora, è miracolosa e segue la visione di suo padre Zaccaria, durante la sua funzione sacerdotale nel Tempio del Signore e dell’annuncio a lui fatta dall’arcangelo Gabriele. Il nome di Giovanni è indicato, sia dalla madre sia dal padre diventato muto per aver dubitato della parola del Signore, che riottiene la parola quando termina di scrivere su di una tavoletta il nome da dare a suo figlio. Il trasalimento del fanciullo che porta in grembo Elisabetta il giorno della Visita di Maria, sua cugina, conferma e continua i prodigi del concepimento, precede quelli della nascita di Giovanni e dona un senso non solo simbolico ma letterale alla parola di Isaia : “Dal seno di mia madre, il Signore mi ha chiamato per nome”. La vocazione di Giovanni Battista ! Essa ha qualcosa di grandioso ed è veramente unica. Egli annuncia “la prossimità del regno di Dio”, “prepara ... |
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Alla fine del mese di novembre la Chiesa fa memoria delle apparizioni della Madonna della Medaglia miracolosa in Francia. Caterina Labourné nacque il 2 maggio 1806 a Faint – les – Mattiers, ottava di dieci fratelli fu soprannominata Zoe che significa vita. Caterina aveva appena nove anni quando mamma Labourné morì e a soli undici anni, con Tonina, la sorella più piccola, dovette sobbarcarsi il governo della grande casa paterna, Marie – Loiuse, la maggiore era infatti entrata tra le Figlie della Carità. Da quel momento Zoe si dedicò al suo novo e impegnativo compito di aiutare i suoi fratelli. In mezzo ai suoi numerosi doveri, trovava spesso il tempo da dedicare alla preghiera. Infatti si recava spesso a pregare nella Chiesa parrocchiale davanti ad un quadro dell’Immacolata Concezione. Un giorno confidò a Tonina il suo desiderio di farsi religiosa in quanto si recava sovente a pregare nella cappella del piccolo ospedale delle Figlie della Carità a Mattierers Saint – Jean. Le furono ... |
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Gemma Galgani nacque il 12 marzo 1878 a Borgonuovo di Camigliano, in provincia di Lucca. Il padre, Enrico, svolgeva in paese l’attività di farmacista, assistito dalla pia moglie Aurelia. Gemma era la quinta di otto figli, dei quali però solo tre riuscirono a sopravvivere. Il padre, per meglio provvedere all’educazione della prole, decise di trasferire la sua famiglia a Lucca. Gemma venne affidata, insieme all’amatissimo fratello minore Gino agli insegnamenti scolastici e religiosi di Ersilia ed Elena Vallini. Gemma ricevette la cresima il 26 maggio 1885 e la mamma Aurelia fece appena in tempo ad assistere al sacramento della prima Eucarestia della figlia e nel settembre del 1886 morì. Un’altra durissima prova per Gemma fu la morte del fratello Gino ad appena 18 anni, poco dopo essere entrato al seminario maggiore. Le sofferenze , l’abbandono della casa, i lutti continui ( il padre morirà l’11novembre del 1897) e la malattia che la colpì, furono davvero le ... |
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Lunedì 12 febbraio 2018 vi è grande festa a Campagna in provincia di Salerno dove alle ore 19 alla parrocchia di Santa Maria La Nova arriveranno per una sera le reliquie di san Giuseppe Moscati portate dal padre gesuita Vincenzo Sibilio. Prima della Messa padre Sibilio benedirà una statua grande di san moscati che rimarrà nella chiesa di santa Maria La nova come ringraziamento al santo per una guarigione dalla leucemia e sarà benedetto pure un mezzo busto del santo che ogni giorno durante la quaresima sarà portato in una famiglia diversa della parrocchia che ospiterà un incontro di preghiera familiare. ... |
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Uno dei più meritevoli sacerdoti e Maestri della Chiesa cattolica fu S. Giovanni de La Salle, fondatore della prima congregazione religiosa laicale di Fratelli insegnanti. Egli divise tra i poveri il suo intero patrimonio, tutt’altro che in significante, in occasione di una grave carestia. Giovanni Battista de La Salle (1651-1719) è quindi il benemerito Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, laici consacrati con i voti all’insegnamento scolastico e alla catechesi dei fanciulli e dei giovani, nominato da Pio XII nel 1950 patrono universale degli Educatori cristiani. Il santo francese era il primo di dieci figli, dei quali tre divennero sacerdoti e una religiosa. Dopo l’ordinazione sacerdotale conseguì il dottorato in teologia. La sua vita era avviata all’insegnamento accademico, ma una serie di coincidenze lo introdussero nell’ambiente della scuola per i ragazzi poveri, dove colse due realtà per lui importanti. Anzitutto, l’importanza di dare una formazione integrale a tutti i ragazzi, specialmente ai ... |
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Non tutti sanno che i santi hanno avuto un rapporto molto particolare con gli angeli. Anche Padre Pio l’ha avuto con San Michele Arcangelo. Per spiegarci tale devozione, abbiamo chiesto a Don Marcello Stanzione, autore di numerosi libri sugli angeli tra cui Gli angeli di San Pio da Pietralcina, edito dalla Segno di Udine, di esporci le sue ricerche. Don Marcello, come nascono i suoi studi sugli angeli? “Da vent’anni mi occupi di studiare il mondo angelico. Questa è stata una missione che ho compreso proprio a San Giovanni Rotondo. Andai nella città che ospitò il santo Frate di Pietralcina per un pellegrinaggio, nel 1993, e dopo aver pregato per diverse ore sulla tomba, andai a ristorarmi. Il ristorante era pieno e a un certo punto mi chiesero se una signora poteva accomodarsi accanto a me affinché potesse mangiare. Risposi affermativamente e iniziai così a parlare con lei. La donna mi disse che pregava tutti i giorni gli angeli mostrandomi anche un libro al riguardo. ... |
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E’ arrivato in tutte le librerie cattoliche il libro su san Gabriele scritto da don Marcello Stanzione ed edito dalla editrice milanese Mimep-Docete. Il culto agli angeli è un bene tradizionale del tesoro della Chiesa. I santi angeli sono venerati e imploriamo la loro intercessione. Il fondamento della venerazione agli angeli sta nell’ambito soprannaturale. Il motivo per ammirare, celebrare ed invocare gli angeli è la loro vicinanza a Dio, la perfezione dinanzi a Dio che questi spiriti hanno raggiunto per grazia divina, l’amore a Dio e a noi. Come loro, noi siamo stati chiamati a partecipare un giorno nel regno di Dio. “Un Concilio tenutosi a Roma nel 745, sotto papa Zaccaria, proibisce di invocare i nomi di Uriel, Raguel, Tofoas, Sabaoth e Simiel, dichiarando che questi presunti angeli sono in realtà demoni. Possono essere legittimamente invocati i nomi di origine biblica: Michele, Gabriele e Raffaele. Nei Concili franchi al tempo di Carlo Magno, come il Concilio di Aquisgrana del 789, non solo si proibisce l’uso dei nomi non biblici, ma viene disposta la scomunica e addirittura la pena di morte per coloro che adorano il grande Uriel. Il criterio determinante è la fedeltà alla rivelazione divina contenuta nei testi sacri”. ... |
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