Le edizioni Segno di Udine in preparazione alla Quaresima hanno stampato il libro scritto da don Marcello Stanzione ed intitolato “l’angelo consolatore di Gesù nel Getsemani”. Tutti e quattro gli evangelisti concordano nell’affermare che dopo l’ultima cena Gesù si recò, come era solito fare, al di là del Cedron, nell’Orto degli Ulivi, per pregare. Gesù uscì “nella notte”, simbolo dell’oscuramento della verità, del potere del principe delle tenebre, della morte. Colui che è la Vita e la Luce entrò, dunque, nell’oscurità per affrontare la lotta suprema contro il maligno. Notte di solitudine, notte di agonia, in cui fu in atto al massimo grado il mistero d’iniquità. ...
Il demonio si sforza di trascinarci al male. Ispira all’uno l’amore disordinato dei beni della terra; si compita di sedurre l’altro col pasto della ghiottoneria o dei piaceri illeciti. Eccita questi alla gelosia, alla collera, all’odio, alla vendetta; porta quegli alle imprecazioni, alle bestemmie, alla disperazione. Il demonio cerca le passioni in ognuno di noi, spia i movimenti del nostro cuore e sa trovare dei pretesti e degli oggetti che ci mettono in pericolo di cadere sotto la sua tirannia. ...
“Un’anima pia, afferma san Bernardo, non è mai dimenticata dal suo Angelo protettore. Sapendo benissimo il tenero amore che Dio gli porta, egli vigila incessantemente nel conservargli la purezza, e non ha nient’altro a cuore che di presentarla a quel celeste Sposo, ancora vergine e senza macchia… Non avete letto nel Libro di Giuditta, la riconoscenza di questa santa donna per la protezione con cui il suo Angelo custode l’aveva ricoperta?”. “Via il Signore!, diceva lei, poiché il suo Angelo mi ha custodita alla mia uscita, durante il mio soggiorno nel campo di Oloferne e nel mio ritorno qui; di modo che io ritorno presso di voi con una purezza senza macchia” (San Bernardo, Sermone 39 in Cantico). ...
Giacobbe scorse, in una visione, una scala la cui parte inferiore poggiava sulla terra ed il cui vertice toccava il Cielo; su questa scala salivano e discendevano degli Angeli. Questa visione di Giacobbe si realizza continuamente per la nostra anima.
“Dapprima gli Angeli offrono a Dio le nostre elemosine e le nostre opere buone; raccolgono finanche i nostri desideri; fanno valere davanti a Dio finanche i nostri pensieri. ...
L’Angelo custode non si accontenta di presentare a Dio le nostre preghiere e le nostre opere buone. Egli ci riprota dal Cielo numerose grazie, che ci animano sempre più nella virtù o negli esercizi della cristiana perfezione, e che ci danno la forza di vincere i nemici della nostra salute o di riparare le nostre sconfitte; egli ci riporta, in una parola, tutte le grazie di cui possiamo avere bisogno. ...
Molto probabilmente il suo “segretario” precedeva la confessione del penitente con una sua presentazione. Per questo Padre Pio conosceva già molte cose prima che gli fossero dette
San Pio da Pietrelcina, come attestano tantissimi suoi figli spirituali, leggeva nelle coscienze, come in un libro aperto. ...
Dal Purgatorio agli agonizzanti, la mistica polacca ha avuto delle visioni in cui l'angelo custode ha mostrato la sua potenza e i suoi limiti
Cinque missioni: sono quelle che l’angelo custode fa per gli uomini. Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca che dialogava con Gesù, le ha viste durante alcune sue visioni.
Dal Purgatorio agli agonizzanti, la mistica polacca ha avuto delle visioni in cui l'angelo custode ha mostrato la sua potenza e i suoi limiti
Cinque missioni: sono quelle che l’angelo custode fa per gli uomini. Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca che dialogava con Gesù, le ha viste durante alcune sue visioni.
Il piccolo Francesco Forgione era adagiato in una culla, protetto dalle ali dell’arcangelo Michele
Un rapporto speciale è quello tra padre Pio e il suo angelo custode: un’ “intesa” che non si manifesto’ quando il futuro santo di Pietrelcina aveva ricevuto i voti, ma molto prima. ...
Un intervento angelico, a favore di un pio condottiero, accadde durante la guerra del 1663. Il maresciallo Tilly stava assistendo alla santa Messa allorquando il barone Lindela gli si affiancò e gli comunicò che il duca di Brunswiek stava per attaccare l'esercito imperiale. Il maresciallo gli ordinò di predisporre le truppe al combattimento, promettendo che l'avrebbe raggiunto alla fine della santa Messa. Prima del suo arrivo, durante la celebrazione dell'Eucaristia, tuttavia i due eserciti avevano avuto uno scontro e le forze nemiche erano state respinte. ...