Il primo intervento del S. Uffizio si ebbe il 2 giugno 1922. Riportiamo solo alcune parti più importanti di questo primo intervento:«Si ritiene necessario che intorno al Padre Pio si sti in osservazione; che si evitino ogni singolarità e rumore intorno alla sua persona; che non celebri la santa messa ad ora fissa, ma a qualunque ora, a preferenza summo mane (al mattino presto) ed in privato; che non dia benedizione al popolo; che in nessun modo mostri le cosiddette stimmate; […] Inoltre si giudica opportuno che Padre Pio abbia un altro direttore spirituale diverso da p. Benedetto da S. Marco in Lamis, col quale ultimo egli interromperà ogni comunicazione anche epistolare. ...
Il satanismo e l'occultismo - Fenomeni inquietanti della postmodernità - pp.160 - €.10,00 - Edizione Gribaudi - Marcello Stanzione, autore di numerosi libri dedicati agli angeli, affronta in questo suo nuovo libro il problema del satanismo e dell’occultismo. Riportando i recenti fatti di cronaca, egli inquadra in modo approfondito e dettagliato l’inquietante fenomeno dei riti satanici, della magia nera, delle insidie a cui è esposta la gioventù nella musica e in tante altre realtà. L’autore, sacerdote, espone inoltre delle proposte in ambito pastorale e arricchisce il libro con un’ampia sezione di preghiere di liberazione dal male. [traduzione a cura di Google - strumenti per le lingue] Satanism and the occult - disturbing phenomenon of postmodernity - pp.160 - € .10,00 - Issue Gribaudi - Marcello Stanzione, author of numerous books on angels, this new book addresses the problem of Satanism and occultism . Citing recent news reports, so he framed and detailed the disturbing phenomenon of ...
Don Marcello Stanzione e l’insegnante di religione cattolica Francesco Guarino sono gli autori del libro “Il segreto dei santi. La sofferenza redenta: dalle prove dolorose alla gioia della vita eterna” edito dalla casa editrice Segno di Udine.
Un interrogativo che da sempre attanaglia la nostra mente e inquieta il nostro cuore: voler conoscere il destino, e meglio ancora quello che ci attende alla fine della nostra vita.Spesso si sente dire dalle nostre parti “ È meglio una morte immediata, così non si soffre”, che volgarmente nel dialetto napoletano diventa: “È megl' murì e subit”. Ma perché si dice questo? Perché si ha paura di morire? E perché si vorrebbe tanto evitare la morte? Si ha paura del dolore che essa genera, di quanta sofferenza ci tocca prima che essa arrivi, oppure si ha paura di essersi giocati quel lasso di tempo a noi riservato e che non potrà più tornare perché dopo di esso v'è il nulla? Alla morte allora segue il nulla, o essa è solo un momento della nostra esistenza? Quante domande, non è solo una! Sarebbe bello poterle rispondere ed argomentare su di esse in modo da poterle dimostrare inequivocabilmente una ad una convincendo l'interlocutore sulla realtà dei fatti, di come stanno le cose realmente in modo da poter essere tranquilli ed affrontare la nostra vita serenamente, senza nessuna ansia, orientando il nostro essere ad una dimensione maggiormente “riempitiva” rispetto a quella che vede la vita come una scansione di eventi che iniziano, cominciano e finiscono e renderla quindi preziosa riconoscendo in ogni momento un attimo di eternità capace di formare e forgiare l'uomo per sempre. Non voglio dilungarmi troppo in un vuoto chiacchiericcio, altrimenti rischio di diventare come molti filosofi, che presi dalle loro idee e metodi, trascurano la voce del loro essere che tenterebbe di renderli più vivi e animati da uno spirito che sia portatore di novità, perché la vita, contrariamente a quanto abbiamo appreso dai greci, non è una successione ciclica di eventi, ma è un cammino che si forma, sulla base del nostro libero arbitrio, di cui noi diventiamo gli attori principali e tale vita è un fenomeno irripetibile, perché noi siamo irripetibili ed è ancora (sempre la vita) un forziere in cui è presente il tesoro dell'uomo e del suo grande valore divino. In questo testo sul senso del dolore i due autori don Marcello Stanzione e il prof. Francesco Guarino ci offrono una carrellata di santi antichi, moderni e contemporanei che con la loro vita hanno risposto cristianamente sul senso del dolore nell’esistenza con la testimonianza di unavita di impegno, sacrificio e sofferenze.
Don Marcello Stanzione e l’insegnante di religione cattolica Francesco Guarino sono gli autori del libro “Il segreto dei santi. La sofferenza redenta: dalle prove dolorose alla gioia della vita eterna” edito dalla casa editrice Segno di Udine.
Un interrogativo che da sempre attanaglia la nostra mente e inquieta il nostro cuore: voler conoscere il destino, e meglio ancora quello che ci attende alla fine della nostra vita.Spesso si sente dire dalle nostre parti “ È meglio una morte immediata, così non si soffre”, che volgarmente nel dialetto napoletano diventa: “È megl' murì e subit”. Ma perché si dice questo? Perché si ha paura di morire? E perché si vorrebbe tanto evitare la morte? Si ha paura del dolore che essa genera, di quanta sofferenza ci tocca prima che essa arrivi, oppure si ha paura...
Don Marcello Stanzione è il curatore della raccolta di preghiere intitolata “ Il Signore ci conforta” edita dall’editrice Segno di Udine che da poche settimane è stata colpita dal lutto per la morte improvvisa del fondatore Piero Mantero all’età di 61 anni. Oggi, buona parte della popolazione è disturbata emotivamente e come afferma Tom Marshall: "Il dolore provocato da tali disturbi emotivi è spesso più intenso e paralizzante di una ferita fisica, ma è molto meno facilmente riconoscibile da parte degli altri. Una gamba rotta attira molta più simpatia e considerazione di un cuore spezzato". ...
L’editrice Segno di Udine ha stampato la raccolta di preghiere di guarigione fisica a cura di don Marcello Stanzione intitolata “ Il Signore ci guarisce nel corpo”. Durante il ministero di Gesù in Palestina, le guarigioni fisiche facevano parte dei miracoli di ogni giorno. Tutti i quattro Vangeli sono un'interminabile catena di prodigi terapeutici di Gesù che guarisce gli ammalati (lebbrosi, storpi, ciechi, zoppi, ecc.). Le guarigioni individuali operate dal Maestro sono venti e quelle collettive sono cinque. Gesù guarisce tutti i giorni ma specialmente nel giorno sacro che è il sabato. ...
Come per i grandi profeti, anche Giuseppe confida sempre nell’Altissimo e si dispone alla sua visita anche durante la notte. Ecco perché «il suo sonno non era quello del vigliacco o dell’indifferente che si addormenta egoisticamente nell’incoscienza di tutto, ma era quello dell’uomo di Fede che sa che nulla giunge che Dio non l’abbia voluto o permesso. Il libro di don Marcello Stanzione ...
FORMAZIONE DELLA DOTTRINA PURGATORIALE DI CATERINA
Nella formazione del pensiero e della dottrina purgatoriale di Caterina notevole influsso, con ogni certezza, esercitò il pensiero e la visione teologica francescana, pensiero assorbito, direttamente, nelle lunghe conversazioni che ella ebbe con Bernardino de Feltre, Angelo da Civazzo ed altri, o dalla lettura di Jacopone da Todi. Merita anche di esser tenuto presente l’influsso, almeno indiretto, esercitato sulla visione cateriniana del Purgatorio, dalle dottrine platoniche e neoplatoniche dell’eros e dell’amor divino, quali la Fieschi poté assorbire per osmosi dal contatto frequente con gli umanisti del suo tempo. ...
Il 29 giugno 2024 sono uscite nuove regole riguardanti il comportamento dei dipendenti del Vaticano.
Riguardo ai Sampietrini, tutto fare dello Stato (muratori, pontaroli, idraulici, elettricisti, pittori, marmisti…) addetti alla manutenzione della struttura, verrà richiesto di curare particolarmente il loro aspetto esteriore. “Nel rispetto del decoro e degli ambienti di lavoro sono banditi tatuaggi visibili ed elementi di body piercing”, devono indossare abiti decorosi o appropriato alla loro attività, e l’uniforme deve essere utilizzata solo durante il servizio. ...
Tra gli esponenti della “ scuola francese di spiritualità” Jean-Jacques Olier ( 1608-1657) fu quello che si dedicò a sviluppare una solida organizzazione per i seminari e una attenta pastorale parrocchiale. Dopo avere studiato teologia presso i gesuiti e aver qui conseguito il baccellierato ( 1630), venne ordinato sacerdote nel 1633. Olier fu da sempre legato a s. Vincenzo dè Paoli che si servì di lui per una missione popolare in Alvernia , missione che per che per le sue difficoltà ne segnò profondamente la vita. Olier si sarebbe di lì in poi impegnato nella formazione del clero. Dopo aver tentato di fondare un seminario a Chartres venne nominato nel 1642 parroco a S. Sulpizio a Parigi. ...