Non rientrava nel disegno dell’autore dei 5 libri della Legge, che scriveva per l'istruzione del popolo ebreo, raccontare il grande dramma che segnò le origini del mondo, cioè la rivolta parziale degli angeli, il combattimento vittorioso di San Michele contro Lucifero, l'espulsione degli angeli ribelli, e la loro caduta negli abissi infernali. Gesù, nel Vangelo, fa allusione a questa caduta cosmica, quando dice: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore" (Lc.10,18). Egli ci parla altrove del diavolo che "non è rimasto nella verità" (Gv.8,44). San Giuda ci dice anche che certi Angeli "non hanno saputo conservare la loro preminenza" (Gd.6). Sono là i fondamenti scritturali del dogma della caduta degli angeli. ... |
Leggi tutto...
|
|
Parliamo dunque, come s’usava fare un tempo, di angeli. Rike, quando scriveva una bella poesia e ne scritte tante non diceva “ l’ho scritta io”, bensì: “ mi è stata donata dagli angeli” e a chi voleva saperne di più, spiegava che non si trattava si “ angeli cattolici”: intendendo forse escludere, con tale espressione, gli angeli che noi chiamiamo custodi. Altri poeti ( non molti) si sono accorti di non essere loro a creare; sapevano benissimo di attingere. Alfred de Musset affermava che per dar vita ai suoi versi gli bastava “ mettersi in ascolto”. Di chi? Oggi si fa un gran parlare dell’inconscio, delle sue facoltà creative. Certo, certo; ma l’inconscio l’abbiamo accennato all’inizio del libro non è solo uno strumento che inventa; è anche una via, un transito che si apre per ricevere ispirazioni “ aliene”. ... |
Leggi tutto...
|
|
Non vi è nulla di stupefacente al fatto che gli angeli non cerchino quasi mai di sottrarre i credenti al martirio e quando accade loro di farlo, è in vista d’una glorificazione più grande di Dio, e i santi personaggi che sfuggono così alla gloria del martirio non ne sono generalmente del tutto contenti, almeno in un primo tempo: non si rapisce loro così un’occasione unica di entrare nella vera vita?... |
Leggi tutto...
|
|
Ciascuno di noi ha un amico che lo segue in ogni istante, fin dalla nascita, e quasi non se ne sa nulla. Si tratta del nostro angelo custode. È necessario riscoprire questa stupenda presenza per instaurare un rapporto di amicizia. Questo libro mette in mano ai fedeli un immenso tesoro di pietà popolare: Preghiere, novene, «coroncine», azioni liturgiche, meditazioni che si tramandano da secoli, a creare nella spiritualità cristiana una rinnovata fiducia in mezzo alle difficoltà del quotidiano. |
Leggi tutto...
|
|
L’Accurata raccolta di preghiere agli angeli fatta da Don Marcello Stanzione, meglio di altre opere sistematiche , ci mette nella condizione di capire l’ufficio e la natura degli angeli. Leggendo, anzi, pregando con questo libro edito dalle Paoline e arrivato alla sesta ristampa, sento di avere compreso meglio gli angeli sia come perfetti esecutori della volontà di Dio, sia come nostri amici. Sappiamo che Dio ci chiama a essere figli suoi nel Figlio suo Gesù. ... |
Leggi tutto...
|
|
L’Angelo è per eccellenza colui che può presentare a Dio le preghiere dei giusti arricchendole con la sua propria santità. Questa certezza dell’Antico Testamento si ritrova nell’ultimo Libro del Nuovo Testamento. “Un altro Angelo venne allora a porsi vicino all’altare, munito di un incensiere d’oro. Gli si diedero molti profumi perché li offrisse, con le preghiere di tutti i Santi, sull’altare d’oro posto davanti al Trono” (Apoc.8,3 e 4). ... |
Leggi tutto...
|
|
Le preparazioni alla morte dei servi di Dio da parte degli angeli non sono sempre di tutto riposo, ed il francescano Pietro D’Assisi (+ 1254), uno dei primi compagni del Poverello, ne fece l’esperienza. I Fioretti dicono che il suo angelo custode venne ad avvisarlo. Egli fece dunque il suo ultimo esame di coscienza, dimenticando di attardarsi su di una debolezza ch’egli aveva avuta molti anni prima, allorché egli era ancora nel mondo: non era che un peccatuccio, piccolo errore di gioventù insignificante. ... |
Leggi tutto...
|
|
Cornelio a Lapide (Bocholt, 18 dicembre 1567 – Roma, 12 marzo 1637) è stato un gesuita ed esegeta fiammingo. Il suo vero nome era Cornelis Cornelissen van den Steen, poi latinizzato in Cornelio a Lapide (van den Steen: a lapide, in italiano: dalla pietra). Nacque nei pressi di Liegi. Studiò Lettere e filosofia presso i collegi dei gesuiti di Maestricht e Colonia, e teologia presso le Università di Douai e Lovanio; entrò nella Compagnia di Gesù l'11 giugno 1592, e, dopo due anni di noviziato e un altro anno di teologia, fu ordinato sacerdote il 24 dicembre, 1595. ... |
Leggi tutto...
|
|
Pubblichiamo uno stralcio della della relazione di Rémi Brague, "Persona e negazione della libertà", tenuta venerdì scorso al Convegno del Centro Studi Filosofici di Gallarate "Ontologia ed etica della persona". Brague è professore emerito di Filosofia medievale e araba presso l'università Paris 1 Panthéon- Sorbonne. Rémy Brague e il paradosso della cultura contemporanea L'attuale deriva nella concezione dei "diritti umani", il passaggio da un'antropologia della persona a un'antropologia dell'individuo portano all'autodistruzione di questi diritti. In gioco c'è la nostra libertà Rémy Brague ... |
Leggi tutto...
|
|
Gli angeli sono invisibili perché noi normalmente non li vediamo. Se gli angeli non si vedono è perché appartengono alla sfera di Dio, di Cristo risorto, dei defunti che sono anch’essi invisibili per noi e non in sé, infatti quando la nostra personale morte ci introdurrà nella loro dimensione ultraterrena essi ci diventeranno visibili. In realtà gli angeli non si nascondono affatto, se noi non li vediamo è perché le forme conoscitive della nostra esistenza terrestre non sono in grado di dare adeguata espressione alla loro ricchezza d’essere. L’invisibilità degli spiriti celesti non è diversa da quella di Gesù.. |
Leggi tutto...
|
|
|
<< Inizio < Prec. 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 Pross. > Fine >>
|
Risultati 461 - 470 di 1326 |