Cosa c’è di vero sulla cosiddetta “teoria del gender”? Che cosa dicono i “gender studies”? Nel nostro libro ci opponiamo al “pensiero gender”, con prove documentali. Siamo due “visionari”? Siamo come Don Chisciotte della Mancia? Combattiamo forse contro i mulini a vento? A queste ed a tante altre domande, spesso sollecitate da alcuni gruppi di pressione, siamo tenuti a rispondere, quantomeno per educazione. Il saggio, minuzioso nella ricerca ed onesto nelle intenzioni, esalta (nei giusti limiti) il valore della persona e si contrappone al pensiero dominante estorto dalle solite élite a danno della società civile. Cronache politiche, storiografia del problema, ricerca scientifica, esperienze di vita vissuta ed una limpida esposizione della dottrina caratterizzano fortemente questo progetto unico nel suo genere, che si distingue soprattutto per la particolare ironia usata dagli autori nel demolire certe convinzioni e per una notevole dose di indomito polemismo. La questione sviscerata nel libro, quella del gender, è quanto mai attualissima e viene risolta con lucida oggettività, superando, con grande carità, i limiti delle passioni e del sentimentalismo. ...
Gli angeli dei popoli o delle nazioni appaiono principalmente nel libro del profeta Daniele. Non sono già chiamati "angeli" o "messaggeri di Dio" ma sono chiamati "principi". Nell'interpretare il capitolo decimo della profezia di Daniele, i santi padri e scrittori ecclesiastici fanno uso di parole come "il principe del regno dei persiani, il principe dei greci, dei giudei" per esporre la comune dottrina che la divina Provvidenza ha affidato la custodia e la protezione di un angelo a ognuno dei popoli o nazioni. Gli angeli delle nazioni sono i loro rappresentanti celesti, rappresentano gli interessi di ogni nazione davanti a Dio. I destini dei singoli popoli hanno la loro origine da un dramma celeste. ...
Se paragoniamo la movenza di un velo con quella di un elefante, vediamo che il primo è molto vivace, mentre il secondo è molto possente. Il velo non ha forza, ma si muove di più. Per esempio, Amin Dada è possente, egli concepisce il comando solo come l’applicazione della forza bruta. Mentre Luigi XIV era capace di ringraziare un generale per aver vinto una battagli con un semplice sguardo, ispirandolo quindi a continuare la guerra con animo rinnovato. Un piccolo gesto, un grande effetto. Così possiamo capire come l’azione di un angelo possa essere molto incisiva, molto efficace e molto efficace e molto possente, consistendo appena in un “ tocco” leggero. L’angelo, per così dire, “ tocca” leggermente un oggetto, ed è capace di muovere pianeti. Mentre nel mondo materiale la fragilità è segno di impotenza e la forza segno di potere vanno insieme. Un altro esempio è il cigno. Il cigno sembra nuotare senza fatica, le sue zampe si muovono sott’acqua. ...
Francesca nacque a Roma nel 1384 da nobile famiglia e a soli 12 anni venne data in sposa all’altrettanto nobile Lorenzo de’ Ponziani, nonostante avesse manifestato la vocazione di consacrarsi a Dio. Francesca obbedì alla famiglia e si sposò, mettendo al mondo tre figli. La peste se ne portò via due e più tardi anche il marito, con il quale condivise la sua fede e negli ultimi anni anche il voto di castità. ...
Francesca nacque a Roma nel 1384 da nobile famiglia e a soli 12 anni venne data in sposa all’altrettanto nobile Lorenzo de’ Ponziani, nonostante avesse manifestato la vocazione di consacrarsi a Dio. Francesca obbedì alla famiglia e si sposò, mettendo al mondo tre figli. La peste se ne portò via due e più tardi anche il marito, con il quale condivise la sua fede e negli ultimi anni anche il voto di castità. ...
Francesca Teresa Rossi nacque a Genova il 24 marzo1837 ivi morì il 14 marzo1918 in concetto di santità. Riposa in S. Caterina di Portoria. Promosse instancabilmente il culto di Gesù nel suo SS. Nome e per Lui visse riparando le offese e bestemmie. Francesca, donna di intensa preghiera, ebbe l’apparizione del Padre Pietro da Voltaggio tra le fiamme del Purgatorio, verificatasi nella Chiesa di santa Caterina in Portoria. Il defunto Padre, in quell’occasione, incaricò Teresa di comunicare al suo Superiore che, in un particolare cassetto da lui indicato, era depositata una certa somma destinata a Sante Messe non ancora celebrate. ...
La serva di Dio Francesca Teresa Rossi nacque a Genova il 24 marzo1837 ivi morì il 14 marzo1918 in concetto di santità. Riposa in S. Caterina di Portoria. Promosse instancabilmente il culto di Gesù nel suo SS. Nome e per Lui visse riparando le offese e bestemmie. La sua opera di zelatrice del Santissimo Nome di Gesù non solo, infatti, trovò ostacoli, dinieghi ed opposizioni da parte di Sacerdoti, Religiosi e persone d’ogni condizione e ceto sociale ma, in modo ben più minaccioso e violento, da parte del demonio che più volte le apparve in ogni epoca della sua vita, a cominciare dall’infanzia, ora assumendo le sembianze di un cane dal muso e dallo sguardo orribileche l’accompagnava fino alla porta della Chiesa, ora di un mostruoso polipo dai lunghi tentacoli, che si aggirava incutendo terrore e ribrezzo tra le mura della sua camera da letto. ...
Il martirio – testimonianza resa a Cristo in una morte liberamente consentita – è il modo più elevato attraverso il quale un uomo può glorificare Dio. secondo una tradizione risalente agli inizi stessi della Chiesa, il cristiano vede un rapporto tra il martirio e la Passione di Cristo e, attraverso la comunione al suo sacrificio, la forma più compiuta della santità: il martirio incorpora colui che lo subisce all’atto salvifico di Cristo, egli lo rende con Lui co-redentore. E se, come scrive giustamente Andrea Riccardi, “questo rapporto violento tra la morte violenta dei testimoni della fede e la passione di Gesù conduce i cristiani (…) ad interrogarsi sulle loro responsabilità davanti al male ed alla violenza”, non potrebbe far dimenticare né anche relegare in secondo piano la dimensione verticale, soprannaturale, del martirio: ...
Gerusalemme è la città che, secondo Matteo, accoglie i corpi risuscitati dei santi. Testimoni di questa risurrezione sono stati i soldati e il centurione che facevano la guardia a Gesù ai piedi della croce (Mt 27, 54). Essi sono stati i testimoni oculari di questa risurrezione dei santi:
“Avendo visto con i loro occhi che i santi
Imperversavano nella città santa furono colti da
grande timore, intuendo che il crocifisso era veramente il Figlio di Dio” (Mt 27,54).