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Tra gli angeli rifulge per la sua bellezza spirituale uno che la Sacra Scrittura chiama Michele. Era già considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele. Nell'Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele (Dn 10,13.21; 12,1), dove è stato indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell'esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati. "Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro". (Dn 12,1). Il suo nome in ebraico suona Mi - ka - El e significa: Chi è come Dio? A San Michele è attribuito il titolo di arcangelo, lo stesso titolo con cui sono designati Gabriele -forza di Dio e Raffaele - Dio ha curato. Nel Nuovo Testamento, S. Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell'ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori. Troviamo la descrizione della ... |
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Atanasio di Alessandria e San Michele |
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Atanasio, il cui nome in greco significa “immortalità”, è uno dei più grandi dottori greci della Chiesa. Nato ad Alessandria intorno al 300 da una famiglia cristiana, riceve con la fede una buona formazione letteraria. Conosce bene la cultura ellenistica e copta, la filosofia e la teologia come s’insegnavano nel prestigioso “didascaleion” della città. Vive l’infanzia e l’adolescenza mentre infuria la persecuzione di Diocleziano, e ammira il coraggio dei martiri. In gioventù Atanasio conosce Antonio e stabilisce con lui un’amicizia spirituale profonda. Non sappiamo se ha trascorso un periodo nel deserto, ma certamente assimila i valori del carisma antoniano e cerca di incarnarli nella vita quotidiana, vivendo da asceta. Quando scoppia l’eresia ariana, Atanasio è già diacono a fianco del vescovo Alessandro, che accompagna al Concilio di Nicea nel 325. Un’esperienza indimenticabile, in cui i Padri possono esprimere chiaramente e liberamente quanto lo Spirito ispirava alla Chiesa, proclamando che il ... |
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CARLO MAGNO E SAN MICHELE |
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Pochi forse sanno che l’imperatore Carlo Magno viene festeggiato come santo il 28 gennaio. Nacque il 2 aprile 742 o 747, figlio primogenito di Pipino il Breve (714-768) , primo dei Re Carolingi. Alla morte di Pipino, il Regno fu diviso tra Carlo e suo fratello Carlomanno. Quando questi morì nel 771, all’età di soli 22 anni, a Carlo restò il regno unificato dei Franchi.. la morte di Carlomanno suscita ancora oggi diversi interrogativi negli storici. Carlo estese via via i suoi domini con numerose campagne belliche di conquista: nel 774 conquistò il regno Longobardo in Italia e divenne Re anche di questo popolo. Inoltre conquistò la Sassonia (che cristianizzò forzatamente in esito ad una sorta di guerra santa) e riprese agli arabi parte della Spagna. La campagna spagnola fu tutt’altro che trionfale, e non fu priva di momenti dolorosi e gravi sconfitte, come la morte di uno dei due figli gemelli nell’accampamento reale nei pressi di Saragozza. Alla fine delle campagne militari di Carlo magno, il suo regno comprendeva una vasta parte dell’Europa Occidentale. La notte di natale dell’800 il Papa Leone III lo incoronò Imperatore. ... |
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Come San Michele conta l'età delle Anime |
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Una pia leggenda canadese ci dice il prezzo della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Un buon religioso era in preghiera nel suo convento di Montréal. Nel mentre che pregava con fervore per l'estensione del regno di Dio e la santificazione delle anime, San Michele gli apparve tutto circondato da una luce troppo bella per essere di questo mondo. "Io vengo, disse l'Arcangelo, per confidare alla vostra pietà ed al vostro zelo una missione sacra. Ascoltate bene! Uno dei troni, perduto da uno dei più grandi tra gli angeli che caddero con Lucifero, è rimasto senza possessore fino ad oggi. Occorre che voi mi troviate un'anima degna di occupare questo trono radioso. Ed io, Michele, principe della corte celeste, non mancherò di ricompensare generosamente il servizio che mi avrete reso. Solamente, al fine di non perdere troppo tempo nelle vostre ricerche, ricordatevi bene questo: l'anima che sceglierete non deve essere troppo giovane". |
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Conferenza di don Marcello Stanzione sull’identità e la missione dell’Arcangelo Michele |
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Il noto teologo salernitano don Marcello Stanzione, parroco di Santa Maria la Nova a Campagna (SA) assistente ecclesiastico dell’associazione Milizia di San Michele e condirettore con il giornalista Bruno Volpe del quotidiano cattolico online PONTIFEX, terra Venerdì 13 marzo a Roma alle ore 20,30 presso la libreria ASEQ in via dei sediari n. 10, nelle vicinanze del Panteon una conferenza sul Principe della Milizia celeste, l’Arcangelo San Michele. Tutti gli amici di Pontifex ed i devoti degli angeli di Roma sono invitati a partecipare. Le Sacre Scritture hanno rivelato i nomi propri di tre Angeli solamente, tutti appartenenti al Coro degli Arcangeli. Questi nomi sono ben noti a tutti i fedeli cattolici: Michele, Gabriele e Raffaele. L’antica letteratura apocrifa dell’Antico Testamento contiene altri nomi di Arcangeli in aggiunta ai tre già menzionati. Come le fonti stesse, questi altri nomi non sono autentici. Nomi come Uriel, Raguel, Sariel e Jeremiel non ... |
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Coroncina dell’adorazione di Dio con San Michele |
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Qualche mese fa recandomi a fare un ritiro spirituale a Monte Sant’Angelo al Gargano, ho ricevuto il testo di una coroncina di san Michele che viene recitata dalle suore polacche michelite che operano presso quel santuario. Sapendo di fare cosa gradita ai cattolici devoti agli angeli la metto su internet con la preghiera di farla conoscere in giro. Alla fine del XIX secolo in Polonia il beato Bronislao Markiewicz, si stacca dai Salesiani di don Bosco per fondare due nuovi istituti religiosi: la Congregazione di San Michele Arcangelo, approvata dalla Santa Sede il 29 settembre del 1921 e le suore di San Michele Arcangelo approvate nel 1928. La loro spiritualità si racchiude in due motti: “ Chi come Dio?” e “ Temperanza e lavoro”, Le due Congregazioni religiose si propongono di testimoniare al mondo l’unica ed essenziale verità: “ Chi è come Dio?”. Ecco il testo della coroncina diffusa dai micheliti. ... |
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Criteri di base per presentare la figura dell'Arcangelo Michele |
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La figura dell’arcangelo Michele è assai grandiosa e affascinante, per cui posso solo balbettare qualche aspetto di una figura celeste così sublime, quindi sono consapevole di non essere assolutamente esaustivo, ma offrirò solo alcuni spunti per la nostra meditazione personale. Prima però è necessario qualche premessa: Anzitutto l’arcangelo Michele non agisce da solo, egli viene presentato come il Capo delle milizie celesti, per cui un discorso su San Michele ingloba anche un discorso sugli angeli e prima ancora presuppone un discorso su Dio, in quanto essi si muovono solo su comando di Dio. Inoltre, oltre che con gli angeli, Michele agisce anche e attraverso gli uomini e le donne di buona volontà, per cui un discorso su San Michele in cui non vi sia il polo di riferimento umano, che è formato dai membri della chiesa, è estremamente incompleto. Infatti, oggi si parla molto degli angeli ma si corre il rischio di farne un pantheon di esseri alati che non hanno ... |
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Dante e l'Arcangelo San Michele |
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Molti sono gli angeli che s’incontrano nella Divina Commedia, che è opera immaginata e scritta da un uomo di genio: Dante Alighieri.Talvolta appaiono solitari, talvolta in gruppo. Sono di tutti gli ordini e di tutte le gerarchie. Ad essi ha dedicato un prezioso ed originale studio Romano Guardini, per mettere in luce “sotto quale aspetto essi appaiono, quale carattere manifestano e di quale natura sia il loro agire”. Subito, all’inizio del saggio, pubblicato nel 1951, Romano Guardini rivela che gli angeli non intervengono direttamente nell’azione del poema di Dante. Tuttavia ne fanno parte, ne promuovono lo svolgersi e talvolta provocano decisioni importanti. Gli angeli “si prendono a cuore le sorti di Dante con una premura che in principio è appena avvertibile, ma in seguito si fa sempre più chiara. Questa premura però non si rivolge a lui, Dante, nel senso di un rapporto personale, come avviene da parte di Virgilio e di Beatrice; per loro egli rappresenta invece una parte del destino ... |
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DEVOZIONE POPOLARE: San Michele Arcangelo arriva anche in Afghanistan |
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È difficile stabilire se lo scorso lunedì sia stata una giornata molto brutta o una giornata molto buona per il caporale di artiglieria Andrew Koenig. In uno di quei rari miracoli che accadono nei campi di battaglia, un cecchino ribelle ha colpito il caporale Koenig alla testa in posizione frontale, ma centrando in realtà il suo elmetto. E il caporale se la cavò come niente fosse successo. “Non credo che avrei potuto essere più fortunato di così”, ha affermato il caporale Koenig due ore dopo la sparatoria. Il potenziale appuntamento con la morte per il caporale Koenig avvenne durante una giornata di intensi combattimenti per i marines di stanza in quella zona. Il battaglione era atterrato in elicottero alle prime luci dell’alba per lanciare una grande offensiva della coalizione e togliere la cittadina di Marjah dalle mani dei talebani. I Marines dopo aver istituito un avamposto lungo il percorso ben presto si trovarono sotto un serrato attacco. Il caporale Koenig, un giovanottone di 21 anni, è uno ... |
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Di fronte all'ateismo ed alla corruzione ecco il grido di San Michele: chi è forte come Dio? |
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Nelle nostre società, una volta a regime di cristianità, assistiamo ad un generale tracollo della moralità sia pubblica che personale. Una delle cause del degrado dell’occidente è certamente l’influsso negativo sulle masse dell’ateismo, del materialismo e del relativismo morale. Un brano della Bibbia proclama la forza di Dio. “Signore, hai mostrato al tuo servo la forza del tuo braccio ed ho capito che nessuna forza può essere paragonata alla tua forza”. Nulla in effetti resiste a Dio. Lucifero aveva creduto potergli resistere. Facendo appello alle forze prodigiose della sua natura, egli aveva detto: “Io salirò”. Ma Dio fece un segno ed il ribelle rotolò nell’abisso. Vi furono lungo i secoli degli uomini che hanno voluto misurarsi con Dio, che hanno deriso la sua potenza e sfidato la sua forza. Dio ha disteso la mano, e non li si è neanche più visti. Nei giorni di pioggia accade talvolta che la folgore colpisca un gigante della foresta. Il gigante cade con fracasso nella valle, ed il rumore della ... |
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Dottrina: San Michele Arcangelo e il Mondo Angelico |
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CHI È COME DIO? Gli Angeli sono stati dotati da Dio della massima intelligenza e, comunque, hanno peccato, rivoltandosi contro il loro Creatore. Mistero del male… San Michele, per la sua fedeltà, ha ricevuto in premio la missione di proteggere la Santa Chiesa. Tutte le domeniche, un incalcolabile numero di fedeli nell’orbe cattolico canta o recita, durante la celebrazione della sacra Eucaristia, il simbolo della nostra fede. Le verità della nostra santa religione sono proclamate, una dopo l’altra, in un’ispirata e sublime sintesi, fino a completare la totalità dell’unica dottrina della fede: “Come la semente della senape contiene in un piccolissimo ramo un gran numero di grani – ci insegna San Cirillo di Gerusalemme, allo stesso modo questa sintesi della fede racchiude in qualche parola tutta la conoscenza della vera pietà contenuta nell’Antico e nel Nuovo Testamento”. “Credo in Dio Padre onnipotente!”. |
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FRANCK DUFF E SAN MICHELE |
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In una dichiarazione rilasciata poco dopo la morte di Frank Duff, il card. O’Fiaich, Primate d’Irlanda , disse: “Un grande uomo è morto. Il contributo di Franck Duff alla Chiesa Universale è stato enorme. Egli fu un pioniere del movimento di apostolato dei laici, e la Legione di Maria è stata un potente strumento di irradiazione del Vangelo dell’amore e di costruzione della Chiesa in molte terre. Uomo di profonda spiritualità personale, dedicò tutte le sue energie al servizio di Cristo e della sua Benedetta Madre”. Franck Duff nacque a Dublino nel 1889 e fu educato nei Colleges di Belvedere e Blackrock. Divenne funzionario del Ministero delle Finanze del neonato Stato d’Irlanda libera, e si occupava attivamente degli emarginati della sua città. Nel 1921 – ispirandosi alla “Vera Devozione a Maria” di S. Luigi da Monfort – fondò la Legione di Maria, che per il suo dinamismo e sotto la sua guida costituì un cospicuo successo nel campo delle attività rivolte ai reietti di Dublino, e poi in terra di missione. ... |
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Gabrielle Bitterlich e l'Arcangelo San Michele |
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L’austriaca Gabrielle Bitterlich è la fondatrice dell’ associazione cattolica Opus Angelorum. Gabrielle nasce a Vienna il 1 novembre 1896 a Vienna. Sin dall’infanzia è guidata visibilmente dall’angelo custode nel cammino dell’obbedienza alla volontà di Dio. Il 23 Maggio 1919 si sposa con Hans Bitterlich a Insbruch. Pur compiendo fedelmente i doveri di sposa e di madre con tre figli più tre orfani di guerra adottati, ella aiuta i poveri e gli ammalati si impegna nella preghiera di espiazione specialmente per i sacerdoti e i religiosi. Ogni venerdì partecipa spiritualmente alla Passione del Signore. Nel 1949 dà inizio all’Opus Angelorum. Nel 1961 il vescovo di Innsbruck erige la confraternita degli angeli custodi. Nel 1971, vedova da dieci anni si trasferisce nel castello di San Petesberg, vicino ad Insbruck, dove muore il 4 aprile 1978. Riguardo all’arcangelo Michele la Bitterlich scrive: “ Un tempo egli era uno dei dodici arcangeli, tutori della terra, prima che Lucifero provocasse la scelta o decisione ... |
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Giudizio dell’anima ed Ultimo Giudizio |
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Anche senza approfondirne la teologia, ci sembra necessario, prima di affrontare l’esame delle rappresentazioni, precisare questa distinzione. Poiché non si sarà potuto evitare di essere colpito da una sorta di ambiguità, se non di contraddizione, tra l’annuncio dell’Ultimo Giudizio da una parte, col suo aspetto di drammaturgia collettiva alla fine dei tempi, sia nel Vangelo di San Matteo o nell’Apocalisse, e dall’altra parte il giudizio dell’anima e delle azioni buone o cattive, giudizio necessariamente individuale e poco a poco ammesso come sopraggiungente subito dopo la morte, essendovi una prova nelle parole di Cristo in croce al buon ladrone. E’ quello che portava Sant’Agostino a supporre dei ricettacoli di attesa per le anime tra questi due tempi. Prima di tutto le lunghe dissertazioni degli antichi teologi sulla dualità delle epoche tra i due giudizi supponevano uno scorrimento del tempo nell’aldilà analogo a quello del nostro mondo materiale, semplicistica ipotesi ai nostri ... |
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Grotte consacrate al culto di San Michele |
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La provincia di Salerno, come del resto tutta l’Italia, è costellata di grotte dedicate a San Michele. Nei pressi di Olevano sul Tusciano (Sa) sulla riva destra del fiume Tusciano, a circa 650 metri sul mare, si trova la grotta detta comunemente “dell’Angelo” e nelle rientranze della roccia, sono state costruite ben sette chiese che risalgono tutte al IX sec. E molte di queste contengono degli affreschi stupendi. Gli affreschi che decorano le pareti, riportati alla luce, tipiche iconografie bizantine, hanno sicuramente un elevato valore artistico in una zona che presenta tracce di tutte le civiltà che si sono succedute nel Mediterraneo. Il ciclo più importante delle immagini affrescate è quello “cristologico” accanto al quale è possibile riconoscere quello “petrino”. Delle sette cappelle una volta esistenti, solo cinque sono ancora intatte e presentano caratteristiche tali da costruire un interessante quesito nella documentazione della storia della’architettura italiana medioevale. A circa 2 Km. Dall’abitato di ... |
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I CATTOLICI FILIPPINI E LA PREGHIERA A SAN MICHELE |
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Il sito della Conferenza dei Vescovi Cattolici delle Filippine ha annunciato il 26 settembre 2013 di aver inviato una lettera circolare a tutte le diocesi dell’arcipelago, incentivando pressantemente alla recitazione della preghiera a san Michele Arcangelo composta da papa Leone XIII nel 1896, e che per molto tempo fu pregata nelle chiese a conclusione delle Messe. L’Arcivescovo Mons. José Palma, presidente della Conferenza Episcopale, ha definito la preghiera molto opportuna , in vista delle molte situazioni problematiche e di conflitti che oggigiorno viviamo. Con essa invochiamo San Michele affinché difenda, noi e il nostro paese, contro le astuzie e le insidie del maligno…Michele, che significa Chi come Dio, vincerà sempre su chi tenta di sfigurare la fisionomia dell’umanità’, perche Dio, più potente, opera in lui. La preghiera fu composta in latino e la sua traduzione in italiano potrebbe essere la seguente: “San Michele Arcangelo, difendici, contro le malvagità, e le insidie del demonio. Ordinagli Dio, con insistenza lo chiediamo e tu, principe della milizia celeste, con la virtù divina, precipita nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni, che girano per il mondo a perdere le anime. Amen”. Auguriamoci che altre conferenze episcopali decidano di rendere di nuovo obbligatorio dopo la celebrazione della Santa Messa l’invocazione che si faceva al Principe delle Milizie Celesti. Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui) |
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I santi Catello e Antonino e l'Arcangelo san Michele |
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Sant’Antonino Cacciottolo era nato verso la metà del VI secolo, se non qualche anno prima, a Campagna d’Eboli, presso il fiume Sele. Nulla sappiamo di certo sui genitori e sulla sua fanciullezza. Entro poi nel monastero benedettino di Montecassino: tuttavia qualche agiografo, come Antonio Caracciolo nel Seicento e Filippo Gibbone nel secolo scorso, hanno sostenuto, sena addurre però prove convincenti, che il monastero non era quello di Montecassino, ma si trovava nella sua cittadina. Nel 589 il primi duca longobardo di Benevento, Zotone, assalì il monastero , attirato dalle sue ricchezze; e dopo aver rubato tutto quel che poteva lo incendiò mentre i monaci fuggivano precipitosamente verso il piano. Fra questi vi era Antonino che, perso il contatto con i confratelli, si ritrovò dopo giorni e giorni di cammino a Stabia. Vi era vescovo san Catello che, patrono di Castellammare di Stabia, è festeggiato il 19 gennaio. Quando Antonino gli si presentò chiedendo gli aiuto, non esitò ... |
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Il 29 Settembre: la festa di S. Michele Arcangelo |
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Il nome dell'Arcangelo principe delle milizie celesti è composto da tre parti: Mi Kha El e significa: "Chi come Dio?" e, nelle Sacre Scritture, il nome coincide con l'essere. II nome S. Michele appare cinque volte nella Bibbia. La prima volta è nella famosa visione del profeta Daniele: "Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto ed io l'ho lasciato là presso il principe del Re di Persia" (Dn. 10, 13). Ancora nel libro di Daniele ci sono altre due citazioni: "Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro delle verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, ed io nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno" (Dn. 10, 20-22). Sempre in Daniele: |
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Il Beato Giacomo Alberione e San Michele |
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Giacomo Alberione nasce a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4 aprile del 1884. Da umile e modesta famiglia. E’ il quinto dei sette figli di Michele Alberione e Teresa Allocco. Frequenta solo la seconda elementare quando alla domanda della maestra, Rosina Cardona, egli risponde con decisione: “ Mi farò prete!”. Dal seminario di Bra, nel 1900, passa al seminario di Alba e nella notte tra i due secoli, in preghiera nel Duomo di Alba, decide di “fare qualcosa per il nuovo secolo”. Nel 1907 è ordinato sacerdote ed è destinato a Narzole per il suo ministero pastorale. Qui incontrerà Giuseppe Giaccardo, ora beato. Laureato in teologia presso la Facoltà di San Tommaso d’Aquino di Genova nel 1908, è docente e direttore spirituale in seminario. Nel 1913 è direttore della Gazzetta d’Alba e nel 1914 avvia la Scuola Tipografica Piccolo Operaio, primo nucleo della futura Società San Paolo. L’anno successivo, 1915, dà inizio alla prima comunità femminile, Figlie di San Paolo. Dopo un periodo di grave ... |
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IL BEATO GIL DI SANTAREM E SAN MICHELE |
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Gil o Egidio nacque terzo figlio da una famiglia nobile nel villaggio portoghese di Vaozela in diocesi di Viseo nel 1190. Il padre era Vagliaditos Rodrigues, governatore di Coimbra e uno dei più ascoltati consiglieri del re Sancho il grande. Gil divenne noto per la sua grande intelligenza che lo portò a studiare medicina a Parigi. Ma oltre all’arte medica Gil era molto interessato pure alla magia e all’alchimia. Un “intervento” spirituale attuato come vero e proprio comando si ebbe nei confronti di questo medico portoghese del tredicesimo secolo, il beato Gil di Santarem. Egli stava andando a Parigi a studiare medicina, quando uno straniero assai gentile lo avvicinò e gli promise di insegnarli invece l’arte magica. Per ricompensarlo Gil doveva soltanto lasciare al diavolo la sua anima e segnare un patto con il sangue. Gil pazzamente accondiscende e, dopo anni di studio sotto la guida di Satana, se ne andò a Parigi. Ottenuta con pieni voti la laurea di dottore in medicina, scoprì di poter riuscire a curare molto bene la gente. ... |
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Il Cardinale LEON-JOSEPH SUENENS devoto all'Arcangelo San Michele |
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Leon-Joseph Suenens nacque il 16 luglio 1904 a Ixelles e a soli 4 anni anni rimase orfano di padre e venne allevato con grande fatica dalla madre aiutata dallo zio sacerdote. Leon frequenta la scuola dei padri maristi di Schaerbeeck e nel 1920 entrò nel seminario di Malines dal quale fu inviato per gli studi di teologia a Roma dove nel 1927 ottenne il dottorato in filosofia ed in teologia e nel 1929 il diploma in diritto canonico sempre all’università gregoriana. Il 4 settembre1927, Suenens venne ordinato sacerdote e destinato all’insegnamento della filosofia morale e dell’epistemologia al seminario teologico di Malines, dove rimase fino al 1940, anno in cui il secondo conflitto mondiale coinvolse anche il Belgio. Per tre mesi fu cappellano militare nel sud della Francia, finchè non divenne vice-rettore della prestigiosa università di Lovanio ed inoltre ricevette l’incarico di essere l’istitutore della principessa del Belgio. Nel 1941 divenne monsignore e due anni dopo dovette subentrare ... |
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IL CARDINALE RONCALLI ALLA GROTTA DI SAN MICHELE AL GARGANO |
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Il beato Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli, nacque a Sotto il Monte (oggi il Monte Giovanni XXIII) in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881, primo figlio maschio di Giovanni Battista Roncalli e Marianna Mazzola. la sera stessa il neonato venne battezzato col nome di Angelo Giuseppe dal parroco don Francesco Rebuzzini, che fu anche il suo primo educatore. La famiglia, abitante in contrada Brusicco, era modesta ma di antiche tradizioni: si era trasferita a Sotto il Monte provenendo dalla Valle Imagna all’inizio del secolo XV. Nella casa vivevano insieme diverse famiglie di parenti, “cosicché in casa Roncalli, la più numerosa del paese, erano trenta le bocche da saziare, tre volte al giorno”. Il 13 febbraio 1889 ricevette la Cresima e poche settimane dopo, il 31 marzo, fu ammesso alla Prima Comunione. Frequentate le scuole elementari nel paese natio, dopo aver appreso i primi rudimenti di latino alla scuola del parroco di Carvico, nel novembre 1891 iniziò gli studi ginnasiali presso il collegio vescovile di Celana. ... |
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Il culto dell'Arcangelo San Michele nell'Impero Bizantino |
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Le origini del culto dell’Arcangelo Michele, nel mondo orientale, sono state fatte oggetto di studi, spesso importanti, da circa una trentina d’anni. I contributi più recenti sono due articoli di Cyril Mango, apparsi nel 1984-1986 (C. Mango, Saint Michael and Attis, Deltion tès christianikès archaiologikis hètaireias, 1984 – 86); (C. Mango, The Pilgrinage Centre of St. Michael at Germia, Joebyz 36, 1986) e quello di Mons. Victor Saxer che pose, nel 1985, prudenti questioni sulla storia del culto di Michele in Oriente, prima dell’iconoclastia (V. Saxer, Questioni per servire alla storia del culto dell’Arcangelo San Michele in Oriente fino all’iconoclasma, Noscere sancta. Miscellanea in memoria di Agostino Amore Ofm (+ 1982), I, Storia della Chiesa, Archeologia, Arte, Roma 1985). Alcuni anni prima, nel 1977, Johannes Peter Rohland aveva dedicato un lungo studio al doppio aspetto del culto reso in Oriente a Michele, come medico e come capo di guerra, dalle origini al VII secolo (J. P. Rohland, ... |
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Il culto di San Michele in Gallia poi in Francia |
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Il culto del nostro Arcangelo ha beninteso la sua origine in Occidente dalla apparizione sul Gargano nel 492. Ma si manifesta in Gallia fin dagli inizi del VI, quando la regina Caretena, moglie del burgundo Gondebaldo che aveva partecipato al saccheggio di Roma nel 472, fece costruire a Lione una chiesa dedicata a San Michele, la prima di numerose, e vi si fece interrare nel 506. Il fatto giustifica la diffidenza e gli anatemi della Chiesa, che voleva evitare di fare di Michele e degli Angeli gli dei dei morti: così fu vietato interrare in quella basilica paleocristiana di Perugina dedicata agli angeli ed a Michele in primo luogo. Il divieto fu d’altronde in generale rispettato in Gallia merovingia, esempio di Caretena a parte. Nel 708 in ogni caso e lontano dql mondo romano intervenne, secondo la leggenda ben nota ma che mi permetterete di ricordare, un fatto maggiore per il nostro paese: |
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IL CULTO MICAELICO NELLA FRANCIA NORD-OCCIDENTALE. Di Leonardo Guerra |
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Anche in Francia la diffusione del culto di San Michele e degli angeli è legata ad eventi storici particolari e a personaggi che hanno avuto bisogno di protezione o si sono avvicinati alla Chiesa di Roma per legittimare il loro potere. Questo a partire dal momento in cui il re Clodoveo ( 466-511), della dinastia dei Merovingi, dopo aver sottomesso le popolazioni barbariche e gallico-romane, volle porsi a capo di uno stato autonomo e si convertì non all’arianesimo, come avevano fatto prima di lui altri sovrani barbari , ma al cattolicesimo, guadagnandosi, in tal modo, l’appoggio del papato. Assieme a lui si battezzarono in quella occasione circa tremila soldati, ai quali furono impartite dai missionari le fondamentali conoscenze della “ nuova” religione: non mancarono certamente, allora, notizie inerenti al ruolo e alla funzione degli angeli. Dopo di lui, Carlo Martello ( 689- 741), vincitore degli Arabi a Poitiers ( 733) e il figlio Pipino il Breve ( 714- 768) non impedirono al monaco Bonifacio di continuare l’opera di cristianizzazione iniziata dai loro precursori e fu lo stesso monaco ad ungere Pipino con l’olio santo. ...
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Il fascino di MONT SAINT-MICHEL |
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Ti si para innanzi da lontano con una dolcezza ed una maestosità inesprimibili. Ne resti incantato e tiri gli occhi e ti protendi in avanti per capire come possa uno spuntone di così rara bellezza emergere tanto possente dalle acque del mare. Poi mano a mano ne distingui le guglie svettanti, la sagoma di un santuario e di massicce costruzioni in pietra; infine ti appare galleggiante sulla marea, ridente di sole e luminoso nello spumeggiare delle onde battenti contro il contorno dell’isola. Ti saluto, Mont Saint-Michel, avvolto in un paesaggio di sabbia, di cielo e mare: saluto la tua abbazia a forma di cittadella, la cui altezza, alla sommità della guglia della basilica, raggiunge circa centosettanta metri. Stava montando la marea, che è una delle più forti della terra, avendo una differenza superiore ai dodici metri tra alta e bassa ed è perciò un pericolo per il pescatore di gamberi o il turista inesperto. Contemplando l’imponente costruzione, la mente riandava agli eremiti che, venuti probabilmente ... |
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IL MONACO ITINERANTE BERNARDO E SAN MICHELE |
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Di un certo interesse è l’itinerario descritto dal monaco francese Bernardo che, verso l’865, intraprese il viaggio verso Gerusalemme insieme ad altri due monaci, uno spagnolo ed un beneventano. Bernardo con i suoi compagni volle iniziare il viaggio da Roma per prendere dal papa Niccolò (858-867) una speciale benedizione e la licenza di compiere un pellegrinaggio devozionale verso i luoghi santi (loca sanctorum). Il primo luogo santo visitato fui proprio la chiesa di san Michele sul Gargano che Bernardo descrisse con brevi ed essenziali note di carattere tecnico. “La chiesa, infatti -. Dice – si trova sotto una cavità rocciosa, coperta superiormente da querce piene di ghiande (sarà arrivato nel mese di settembre) e può contenere cinquanta persone; l’ingresso è posto a nord di fronte all’altare dove si possono celebrare le sacre funzioni senza possibilità di depositare dei doni. Davanti all’altare vi è un vaso sospeso dove invece si possono mettere i vari doni mentre ad oriente si può ammirare un’immagine dello stesso Angelo Michele. Altri altari sono presenti nella grotta ed il luogo santo è tenuto da un abate di nome Benignato insieme a molti confratelli”. ... |
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Il nostro San Michele Arcangelo? Un pacifista, al posto del pugnale ha un raggio di luce |
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La terza apparizione di San Michele Arcangelo in terra, è avvenuta in Messico, a Tlaxcala, al centro della Repubblica. Le prime due, nell’ordine, accaddero in Puglia, sul Gargano a Monte Sant’Angelo e in Francia a Monte Saint Michelle. Insomma, il Messico ha avuto un trattamento di favore da San Michele, ovviamente dopo la Guadalupana. L’apparizione si verificò a Tlaxcala, dove sorge oggi un Santuario detto di San Michele dei Miracoli. Attualmente il Santuario che ha un promedio annuale di un milione di fedeli, è retto da Padre Sergio Perez, Rettore dal 2000 e relativamente giovane: 48 anni. Padre Perez, che anno data l’apparizione di San Michele e perché proprio in quel posto? “La data è esattamente il venticinque aprile del 1631, festa dell’Evangelista San Marco. Nel 1670 le apparizioni furono ufficialmente riconosciute come valide dalla Chiesa e nel 1748 il nostro Santuario è annesso ... |
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Il nome dell'Arcangelo principe delle milizie celesti è composto da tre parti: Mi Kha El e significa: "Chi come Dio?" e, nelle Sacre Scritture, il nome coincide con l'essere. II nome di San Michele appare cinque volte nella Bibbia. La prima volta è nella famosa visione del profeta Daniele: "Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto ed io l'ho lasciato là presso il principe del Re di Persia" (Dn. 10, 13). Ancora nel Libro di Daniele ci sono altre due citazioni: "Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro delle verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, ed io nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno" (Dn. 10, 20-22). Sempre in Daniele: |
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Il Rosario di San Michele |
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Una delle pratiche di devozione più raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione, approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze. Questa pratica di devozione è molto antica, poiché San Michele l'ha portata lui stesso dal cielo alla terra. Essa è comunque poco conosciuta e soprattutto poco messa in uso. Solo alcuni devoti a San Michele, anche in mezzo ai ferventi, sono fedeli alla recita del rosario angelico. Si era nel 1751. E' allora che l'Arcangelo protettore della Chiesa apparve, in Portogallo, ad una illustre serva di Dio tanto devota al suo culto, ad Antonia d'Astonac, religiosa carmelitana. "Io voglio, le disse San Michele, che tu ripeta nove volte in mio onore un Pater e tre Ave, in unione con ognuno dei nove cori ... |
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IL ROSARIO DI SAN MICHELE |
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Il Direttorio su pietà popolare e liturgia del 2002, riguardo alla devozione cattolica ai Santi Angeli di Dio afferma, al N°217, che la pietà popolare verso i Santi Angeli è legittima e salutare. Precedentemente, al N° 216, il Direttorio scrive le testuali parole: “Lungo i secoli i fedeli hanno tradotto in espressioni di pietà i convincimenti della fede riguardo al ministero degli Angeli: li hanno assunti come patroni di città e protettori di corporazioni; in loro onore hanno innalzato celebri santuari come Mont-Saint-Michel in Normandia, San Michele della Chiusa in Piemonte e San Michele al Gargano in Puglia, e stabilito giorni festivi; hanno composto inni e pii esercizi. In particolare la pietà popolare ha sviluppato la devozione all’Angelo Custode. ... |
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Il Santuario di San Michele del Gargano è finalmente patrimonio dell’Unesco |
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Dal 25 giugno 2011 il Santuario garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo nelle Puglie che il principe degli Angeli scelse e consacrò di sua mano perché fosse per tutti luogo di pace e di perdono, “Casa di Dio e Porta del cielo”, per decisione dell’apposito Comitato è divenuto patrimonio Mondiale dell’UNESCO, inserito nel sito seriale intitolato “I Longobardi in Italia, I luoghi del potere (568 -774 d.C. ). Si tratta di un prestigioso e non comune traguardo raggiunto poiché i beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura Longobarda al suo apice. Un riconoscimento, quindi, quello dell’UNESCO, che mette fine ai concetti di “decadenza”, “fine della civiltà”, e “barbarie” che venivano generalmente associati all’età che va dalla caduta ... |
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IL SANTUARIO FRANCESE DI SAN MICHELE D'AIGUILHE ATTRAVERSO LA STORIA |
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Questo tempio cristiano consacrato al principe degli angeli è stato costruito in cima ad un camino di lava spento milioni di anni fa. Il santuario micheliano si erge nel comune di Aiguilhe, a nord della città di le Puy-en-Velay. Si ritiene che sia stato uno dei primi pellegrini per Santiago che nel 950 pensò di costruire in cima a quest’ago un oratorio. La costruzione inizia verso il decimo secolo ed è il vescovo Godescalco che pose la prima pietra. Questo piccolo santuario fu dedicato a San Michele nel 962. Nel dodicesimo secolo i devoti dell’Arcangelo sono sempre più numerosi e ciò obbliga ad ingrandire la cappella, utilizzando tutta l’area disponibile sulla sommità della roccia. Il poeta Ugo d'Avignone, nella sua opera divenuta ormai rarissima "La Velleyade" (1630), non evitò di dipingere in versi "La meravigliosa cattedrale San Michele di Puy” : “ è ubicata in mezzo ad una rigogliosa vegetazione creata dallo splendore della natura a rappresentare una punta di diamante scolpita da un sapiente martello. E’ una delle meraviglie del mondo". Molto prima di lui, l'autore di De mirabilius mundi era rimasto estasiato davanti al cospetto della struttura piramidale e l'aveva menzionata come uno dei fenomeni più curiosi della natura. ... |
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Di ritorno dalla guerra di Troia, il primo re di Argo sarebbe sbarcato in Italia e avrebbe denominato il promontorio pugliese Gargano dal nome del monte Gargara in Frigia, introducendovi anche il culto a varie divinità. Il luogo boscoso, cosparso di anfratti e caverne, ben si prestava al raduno di piccole comunità dedite al culto dell’indovino Calcante e del medico Podalirio, soppiantati in seguito dalle pratiche rituali collegate con il dio Mitra. Qui sorgeva un celeberrimo santuario-grotta dedicato a questa divinità orientale. Essendo il dio nato da uno spuntone roccioso, si venerava una roccia conica dalla cui sommità sporgeva un fanciullo con il berretto frigio. Mitra all’origine era una divinità indiana vedica, risalente al periodo indo-iranico. Assunse poi alcune caratteristiche del dio Sole e di Apollo, acquistando molta importanza durante l’impero romano e contendendo addirittura il primato al cristianesimo. Vincitore delle forze del male, benefattore dell’umanità, venne portato in cielo su di ... |
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Il vescovo e martire San Bonifacio, San Michele ed il vento del nord |
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Il Cristianesimo nel suo primo apparire si avvalse di predicatori ed evangelizzatori provenienti dall’area mediterranea: ebrei, siriaci, greci, romani. Un vento religioso che dal vicino oriente investiva con la parola di Gesù l’occidente europeo di impronta romana. Il messaggio evangelico risalendo la penisola italiana, dopo aver investito Roma, il cuore dell’impero , valicò le Alpi e raggiunse l’antica terra d’Irlanda. Nell’isola verde, posta nella parte più estrema ad Ovest del vecchio continente sorse un movimento spirituale che alimentò nei secoli a seguire la linfa del cattolicesimo universale. I monaci celtici sciamarono nell’Europa, quasi come un contraccolpo di fede alla genesi orientale del cristianesimo. Il centro nord dell’Italia vide l’opera missionaria dei devoti irlandesi che fondarono il monastero di San Colombano. Ma l’apporto irlandese non si ferma certo al sud del vecchio continente, l’impeto di fede missionaria contagia la vicina Inghilterra, ovvero l’antica Britannia ... |
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In Duomo a Salerno per la festa del Patrono della Polizia |
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Il 29 settembre alle ore 10.00, in occasione della ricorrenza di san Michele Arcangelo, Patrono della polizia di Stato, sarà officiata una solenne celebrazione eucaristica, presso la Cattedrale di Salerno con la partecipazione di rappresentanze del personale della Questura. Celebrando la ricorrenza del santo Patrono “insieme alla gente”, la polizia di stato vuole sottolineare il proprio ruolo sociale, volto ad una ricerca costante del contatto con la collettività e con il contesto territoriale in cui opera. Al termine della Messa , saranno assegnati riconoscimenti al personale della Polizia in servizio ed in quiescenza. San Michele, se invocato, può prestarci manforte nella nostra quotidiana lotta spirituale. Egli combatte ancora per Dio e per la Chiesa di cui è particolare Protettore. L’antichissimo “Il Pastore” di Erma, infatti, lo designa come “Colui che ha potere sulla Chiesa e la governa”. Scrive San Gregorio Magno: “Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e ... |
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INNO AKATISTO A SAN MICHELE |
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Nell’iconografia bizantina un posto particolare occupa l’Inno Akatisto in onore della Madre di Dio, composto nel VI secolo, un vero poemetto in cui si esalta l’incarnazione del Verbo nel seno purissimo di Maria Vergine. E’ composto di 24 strofe: le più brevi (dette contacio) terminano con un “Alleluia”; le altre più lunghe (dette: ikos) hanno una serie di acclamazioni con alla fine un’espressione sempre ripetuta. Questo inno Akatisto è quasi il solo conosciuto nell’ambiente di lingua greca, mentre nei paesi slavi sorsero altri Akatisti (la parola vuol dire “non seduti”, cioè inni da recitare in piedi). Ve ne sono in onore della Trinità, di Cristo, della Vergine – con denominazioni varie -, dell’Angelo Custode, e dei Santi. In una recente pubblicazione in slavo – ecclesiastico, stampata da cattolici su richiesta di ortodossi russi, ve ne sono 30, ben noti, tra cui questo in onore di san Michele tradotto in italiano.
Quando si recita un Akatisto in gruppo, generalmente una persona legge in modo chiaro, recitativo, le strofe e tutti acclamano insieme, magari cantando, i ritornelli finali: “Alleluia!”, ad esempio: “Salve,m Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!”. ... |
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L' apparizione di San Michele a Roma |
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A Roma, sulla cinta del castello Sant'Angelo, una volta superbo mausoleo che l'imperatore Adriano aveva voluto che gli si erigesse con una magnificenza straordinaria, si vede una grandiosa statua di San Michele. Questa statua richiama il ricordo di un'apparizione dell'Arcangelo e la cessazione miracolosa della peste che devastava la città di Roma. Nel mese di novembre 589, il Tevere, prodigiosamente gonfio a seguito di forti piogge, inondò la città, rovesciò edifici, causò la fame e gettò nella campagna numerosi cadaveri di enormi serpenti che infettarono l'aria. Fu la peste, una peste così orribile che nessuno voleva seppellire i morti. Il papa Gelasio ne fu una delle prime vittime. Il suo successore sulla cattedra di San Pietro, San Gregorio I, che a così giusto titolo fu soprannominato Gregorio Magno, non si accontentò di prendere mezzi naturali: |
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L'8 Maggio: apparizione di San Michele al Gargano. Bugnini inspiegabilmente l’ha declassata! |
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In moltissimi paesi specie dell’Italia meridionale l’8 maggio si festeggia ancora con grande partecipazione di popolo la festa dell’Apparizione di san Michele al monte Gargano in Puglia. Dopo la riforma liturgica del Vaticano II che ha scontentato tutti, purtroppo la festa dell’8 maggio che per secoli aveva avuto un carattere universale è stata ridotta per colpa di Mons. Annibale Bugnini e del suo staff di pseudoliturgisti a semplice memoria locale della Chiesa Sipontina “Gelasio autem primo Pontefice Maximo, in Apulia, in vertice Gargani montis, ad cujus radices incolunt Sipontini, Arcangeli Michaèlis fuit illustris apparitio” (Sotto il pontificato di Gelasio I, in Puglia, sulla vetta del Monte Gargano, alle cui radici abitano i Sipontini, avvenne la celebre apparizione di S. Michele Arcangelo). Così il Breviario Romano dell’Ufficio Divino dell’8 Maggio iniziava con tono solenne il racconto dell’apparizione sul Gargano dell’Arcangelo Michele. In verità il 490, anno in cui si suole comunemente ... |
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L'apparizione di San Michele a Licata |
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L'Italia che, fin dal 1° secolo dell'era cristiana, ha il privilegio - purtroppo ben mal compreso oggidì - di avere il governo supremo della Chiesa, ed il cui suolo è tutto impregnato del sangue dei martiri, doveva avere, ancor meglio che la Francia, delle note visibili, meravigliose, della protezione speciale di San Michele. Dopo le sue apparizioni sul monte Gargano ed a Roma il glorioso Principe degli Angeli appariva in Sicilia (1624) a Licata, per esaudire le preghiere di un umile religioso dell'ordine di San Francesco d'Assisi. Nel monastero di Licata, fra Francesco copriva la carica di infermiere. Dolce, fervente, osservante della regola, egli curava i suoi ammalati con devozione e carità. Una sera, verso le dieci, nel mentre recitava nel coro la sue abituali preghiere, si ricordò di aver dimenticato di far riempire un modulo del medico, rimedio urgente per un religioso molto malato. |
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L'apparizione di San Michele sul Monte Gargano |
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I primi cristiani fecero certamente ricorso, nelle loro preghiere, all'intercessione degli spiriti celesti, come lo attestano le più antiche liturgie ed i Padri della Chiesa. "Gesù Cristo ed i santo Angeli ci assistano in tutte le nostre azioni", scriveva il martire Nemesio ed i suoi compagni a San Cipriano. "Prego i buoni Angeli di ricevere l'anima mia nell'ora della mia morte", diceva San Gregorio di Nazianzio. Ma non vi fu nessuna festa in onore degli spiriti beati, durante i primi quattro secoli dell'era cristiana, ossia fino a che il il Cielo diede esso stesso il segnale di un culto pubblico e solenne, con un'apparizione dell'Arcangelo San Michele. Questa apparizione ebbe luogo l'8 maggio 492, sotto il pontificato di Gelasio I, sul monte Gargano, oggi Sant'Angelo, nel regno di Napoli. Un ricco abitante di Siponto aveva le sue greggi sui fianchi del monte Gargano. Un giorno, nascondendosi all'occhio dei bovari, un toro scomparve. Dopo molte ricerche, lo si ritrovò infine sulla cima più scoscesa ... |
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L'Arcangelo dei Monti e delle Vette |
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Fino all'inizio del VII secolo, il Monte Sant'Angelo è il santuario per eccellenza di San Michele, e ci si celebra la sua festa il 3 maggio. L'arcangelo si è pertanto mostrato con splendore a Roma, nell'anno 590. la peste fa strage nella Città, decimando la popolazione - ad iniziare dal pontefice regnante - Pelagio II - ed isolando dal resto del mondo il centro della cristianità. Il nuovo papa, Gregorio, che si chiamerà Magno, ricorre ai mezzi provati: egli invita il popolo ad un triduum di preghiera chiuso da una processione penitenziale di cui lui stesso prende la testa, portando in alto l'icona della Vergine dipinta da San Luca, che si conserva nella Basilica della Madonna della Neve (oggi Santa Maria Maggiore) e che si venera sotto il titolo di Salus populi romani. Come la processione giunge sulle rive del Tevere, i fedeli, sorpresi, poi meravigliati, si mettono a guardare il cielo che si è subitaneamente illuminato: |
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L'Arcangelo della buona morte |
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Un apostolo di San Michele, l'abate Fierville, canonico di Bayeux, morì, o piuttosto ad addormentarsi piamente nella pace del Signore, per risvegliarsi nella gloria eterna, in compagnia degli Angeli di cui era stato sulla terra un devotissimo servitore. Prendiamo le considerazioni successive dal suo bel mese a San Michele. "Ispirandosi a Sant'Agostino, l'abate Soyer fa giudiziosamente notare che un'anima perduta o dannata è come una sconfitta per San Michele, ed una vittoria definitiva per lo Spirito maligno. Anche un grande vescovo egli disse, parlando della nostra morte, che essa è una lotta tra San Michele ed il demonio, che l'Arcangelo raddoppia gli sforzi per respingere gli attacchi del nemico della nostra salvezza, poiché egli ama le nostre anime e sa che gli eletti contribuiscono in cielo alla gloria di Dio. |
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L'Arcangelo Michele e la Francia |
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Ad ogni nazione, come ad ogni individuo, Dio ha dato un Angelo tutelare, un Angelo per guidarlo, illuminarlo nel suo cammino attraverso i secoli; sostenerlo, proteggerlo nelle sue lotte con gli altri popoli, finché essa rimane fedele alla sua missione provvidenziale. Tale è l'insegnamento dei Padri della Chiesa e della Sacra Scrittura. Chi è dunque l'Angelo custode della Francia? E' San Michele, principe delle falangi celesti e glorioso vincitore di Lucifero. Come Dio aveva una volta scelto gli Ebrei in mezzo alle nazioni pagane, per conservare e difendere, sotto l'egida di San Michele, la gloria del suo nome; così ha eletto il popolo Franco per essere, in mezzo alle nazioni cristiane e sotto gli auspici del grande Arcangelo, lo scudo e la spada della sua Chiesa. |
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L'Arcangelo Michele ed i fiori |
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Non farò la storia dell’Arcangelo San Michele, ma la sfioreremo con un episodio intrinseco ed estrinseco allo stesso tempo. A fine mese d’Aprile, un signore di Torino, il dott. Marcello Perotti, grande devoto di san Michele e degli spiriti celesti, siccome io e il nostro Assistente spirituale dell’Associazione Milizia di San Michele Arcangelo don Marcello Stanzione stiamo per scrivere un nuovo libro- calendario di pensieri angelici giornalieri e piante o fiori ci chiede a bruciapelo: “ Ma qual è il fiore di San Michele?”. Immaginatevi lo spiazzamento che ci provoca questa curiosità. Attiviamo il nostro sensore e facciamo una scoperta che ha dello strabiliante: il Narciso bianco e tutta la famiglia delle Amarillidacee in generale, ivi compresa la sua espressione più semplice e genuina, il Bucaneve. Non mi soffermo sul miracolo dei Monti Faliesi, ma sui fiori che ritengono la nostra attenzione per l’inerenza al tema che verrà trattato nel corso di questo Convegno. Il Bucaneve, simbolo ... |
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L'Arcangelo Michele nella Sacra Scrittura |
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Il 1 e 2 Giugno 2009 l’associazione dei cappellani della polizia di stato insieme all’associazione Milizia di san Michele Arcangelo organizza un convegno a Campagna (SA) per celebrare il sessantesimo anniversario di nomina di San Michele a Protettore della polizia italiana. Il nome Michele (Mikael) è l’espressione di tutta una frase ebraica che è composta da queste tre parti: Mi-Kha-El = Chi (è) come Dio? Che può essere definito come un urlo di battaglia in difesa dei diritti dell’Onnipotente Iddio. Nella nostra analisi considereremo solo i passi canonici della Bibbia dove è esplicitamente riportato il suo nome, per cui non analizzeremo gli altri brani della Bibbia dove non si parla esplicitamente dell’Arcangelo né gli scritti apocrifi. Il nome Michele appare cinque volte nella Sacra Scrittura e per la precisione tre volte nell’Antico Testamento, sempre nel Libro di Daniele e 2 volte nel Nuovo Testamento (Giuda e Apocalisse). Analizziamo brevemente questi cinque testi: ... |
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L'Arcangelo nella mia vita da ecologista |
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Esiste nella vita un punto di svolta? Un momento che, come una finestra d’improvviso aperta su un’altra insospettata dimensione, divide l’esistenza di una persona in un “prima” e in un “dopo”? Insomma, quello che nei Vangeli viene chiamata “Conversione”, che i Buddisti denominano con “Illuminazione” e che i laici, più minimalisti, indicano con la parola “cambiamento”? Esiste. Se si vuole che avvenga. Per parafrasare l’ormai celeberrimo motto di Obama “Yes, we can”. Se lo vogliamo. E volerlo non significa mettere in campo una volontà solo razionale di voltare pagina, con una decisione squisitamente volitiva – che sottende comunque e sempre una volontà di potere… Significa ascoltare il desiderio profondo del proprio essere di ritrovare l’armonia perduta con il cosmo, vuol dire abbandonarsi consapevolmente alle forze superiori. Come mi disse molti anni fa a Parigi una contadina bretone di nome Yvonne, divenuta una celebre Veggente dopo una grave ... |
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L'Arcangelo nella tradizione ebraica, cristiana, islamica |
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L’angelo di Jahve, che in Zaccaria 3, 1-2 si oppone a Satana, riceve il nome di Michele, ma diventa pure il protettore del popolo del Signore, come ben appare nella visione del profeta Daniele (Dn 10, 13). L’Apocalisse di Giovanni si rifà a questa concezione: Michele e gli angeli che stanno dalla sua parte cacciano Lucifero, nelle sembianze di drago, dal cielo. Michele ha in mano le chiavi dell’abisso (Ap 12, 7-9; 20, 1ss.). La lettera di Giuda cita uno scritto apocrifo, secondo il quale Michele, avrebbe lottato con il diavolo per impossessarsi del cadavere di Mosè (Gd 9). Su queste affermazioni della Sacra Scrittura germogliarono le tre tradizioni. TRADIZIONE EBRAICA “Secondo l’ebraismo, Michele è mediatore tra Dio e gli uomini. In alcuni episodi del Primo Testamento il suo nome è stato inserito in un periodo successivo. Con Gabriele e un altro angelo, Michele ha visitato Abramo dopo la sua circoncisione, annunciandogli la nascita di Isacco; è intervenuto in seguito per impedire il sacrificio del figlio. ... |
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L'azione della Madonna e di San Michele nel Progetto Salvifico |
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Nell’ordine generale del suo governo provvidenziale, Dio fa tutte le cose tramite il suo Verbo incarnato; a sua volta, Cristo il Verbo incarnato fa tutto tramite sua Madre, ch’Egli ha istituito la tesoriera dei suoi favori e che è il canale di tutte le sue grazie. D’altra parte, è certo che la Santa Trinità e la Madonna utilizzano per il compimento delle loro volontà, il ministero degli Angeli, e prima di tutto del più grande di tutti gli spiriti celesti: San Michele. Maria, la cui tenerezza misericordiosa è come un’eco fedele della divinità, non ha bisogno di comandare; il suo desiderio basta e nessuno, più di San Michele, è veloce nel prendere i suoi ordini e nell’eseguirli. “San Michele, dice Sant’Agostino nei suoi sermoni, benché principe della milizia celeste, è il più zelante nel renderle ogni tipo di omaggi, sempre in attesa per avere l’onore di andare, sulla sua parola, a soccorrere qualcuno dei suoi servi”. Maria e San Michele non hanno, evidentemente, che un’unica e medesima volontà per ... |
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La beata Rosa Gattorno e l’Arcangelo San Michele |
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La beata Rosa Gattorno nacque a Genova il 14 ottobre 1831. trascorse un’adolescenza serena e contraddistinta dagli insegnamenti della fede cristiana. A 21 anni sposò il cugino Gerolamo Custo e la coppia decise di trasferirsi a Marsiglia ma dopo qualche tempo a causa di un bruttissimo fallimento finanziario la famiglia è costretta a rientrare a Genova dove una malattia fulminea rese sordomuta la figlia primogenita Carlotta. Nel frattempo, partito per l’estero con la speranza di poter risanare il grave dissesto economico, il marito Gerolamo rientra a Genova più povero di prima e le sue precarie condizioni di salute, causate da tante amarezze, lo portano alla morte. Dunque, a nemmeno sette anni dalle nozze Rosa non solo rimane vedova ma improvvisamente muore anche Francesco l’ultimo nato. Rosa, sempre accompagnata da un’incrollabile fede, resiste al dolore per le dure prove subite avvicinandosi ancor di più al Signore. Anzi, l’amore per il prossimo diviene addirittura una ragione di vita. ... |
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La dimensione cosmica di Michele nei segni del Creato |
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Questa via si ispira al pensiero cosmologico dell’Antichità e del Medio Evo che, purtroppo, la corrente scientifica neopositivista, con il suo pensiero di meccanicismo materialista, ha scardinato. Il cardinale Newmann, nel sermone 29°, appunto per la festa di San Michele e di tutti gli Angeli, scrive: “Ma perché scorrono i fiumi? Perché cade la pioggia? Perché il sole ci scalda? E il vento perché soffia? Qui, la nostra ragione naturale si sbaglia; sappiamo, dico, che è lo spirito nell’uomo come nella bestia che fa muovere e l’uomo e la bestia, ma la ragione ci dice che nessuno spirito abita in quello che comunemente si chiama il mondo della natura, in modo da farle compiere i suoi doveri ordinari. Naturalmente, è il volere di Dio che sostiene tutto questo. E’ così che il volere di Dio mette anche noi in grado di muoverci; tuttavia esso non impedisce ma, in un certo senso, si può dire veramente che noi ci muoviamo da soli; ma come si muovono il vento e l’acqua, la terra e ... |
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La dimensione esistenziale di Michele nell'esperienza di alcuni mistici e Santi |
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Scrivere dell’amore verso l’Arcangelo da parte di numerosi mistici e santi richiederebbe un enciclopedia di vari volumi, per cui, data la brevità del tempo a nostra disposizione, fornirò alcuni flash. Innanzitutto un grande devoto all’Arcangelo fu l’imperatore Costantino il Grande che fece costruire un santuario in onore del Principe delle schiere angeliche: il Michaëlion. Numerosi re e principi terrestri si affidarono a lui: ad esempio, l’imperatore Carlo Magno, il re Luigi VIII (che creò l’Ordine cavalleresco di San Michele), il re Luigi XI. Numerosi regnanti poi si recarono in devoto pellegrinaggio sia al santuario di Monte Sant’Angelo, in Italia, sia a Mont Saint Michel in Normandia. L’arcangelo Michele è anche chiamato l’Angelo dei tedeschi perché l’apostolo della Germania, San Bonifacio, ebbe una sua particolare apparizione. La Francia con Giovanna d’Arco, nel Medio Evo, fece particolare esperienza della sua protezione. San Francesco d’Assisi ebbe una particolare venerazione per San Michele, ... |
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La dimensione iconografica di Michele Arcangelo |
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Le più antiche immagini dell’arcangelo Michele riflettono sostanzialmente i caratteri che gli vengono attribuiti dalla Bibbia. Nel mosaico presbiterale di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna (VI secolo), unitamente a Gabriele, è rappresentato come guardiano della Chiesa: di aspetto giovanile e alato, indossa l’abito militare per eccellenza, la clamide, e con la destra sostiene il labaro con la triplice scritta HAGHIOS. Coevo al mosaico di Ravenna è un dittico che attualmente si trova al British Museum dove l’arcangelo è raffigurato con un globo crucigero e un lungo baculus, attributi che lo qualificano come messaggero divino e guida delle anime dei defunti. Normalmente i Bizantini erano soliti rappresentare Michele abbigliato con la veste imperiale, un mantello corto, di porpora, su di una tunica preziosamente lavorata, fermata con una fibbia sulla spalla o sul petto, oppure con una tunica bianca con i clavi dorati e, al di sopra, un pallio di broccato dorato, ... |
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La lotta vittoriosa di San Michele in cielo |
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All’inizio dei tempi, Dio era solo con i suoi angeli. Egli li aveva creati innumerevoli affinchè circondassero il suo trono, cantassero la sua gloria, adorassero la sua maestà. Ora Egli stabili di sottoporli ad una prova. Questo perché Dio vuole essere amato per libera scelta. Egli si riservava di ricompensare la loro fedeltà confermandoli nella gloria e nella felicità. Quale fu questa prova? Diversi teologi hanno pensato che Dio, sollevando davanti ad essi un angolo dell’orizzonte dei tempi futuri, mostrasse loro il Cristo Verbo fatto carne: “Ecco, egli disse loro, quello che ho scelto come erede di tutte le cose. Il suo trono sarà eterno, è alla mia destra che sarà seduto”. E mentre essi guardavano meravigliati, una voce si fece sentire: “Che tutti lo adorino”. A quest’ordine il capo delle coorti angeliche, Lucifero, si adirò e s’indignò: “Adorare, si disse tra se, è abbassarmi, io non posso accettare quest’umiliazione. Dio prende, per innalzarla, una creatura d’un ordine inferiore; ebbene, ... |
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La quaresima in onore di San Michele: 14 Agosto - 28 Settembre |
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Tra i cattolici devoti agli spiriti celesti ed in modo particolare all’Arcangelo Michele ad imitazione di san Francesco d’Assisi c’è l’usanza di fare la quaresima in onore del Principe delle schiere angeliche. Tale quaresima michaelitica suole cominciarsi circa la vigilia dell’Assunzione e terminare nella vigilia di san Michele. Ho detto circa, perché dal 14 agosto al 28 settembre sono 46 giorni e tolte le sei domeniche che potrebbero esserci restano 40 giorni, ma quando quell’anno ci fossero 7 domeniche, allora si dovrà iniziare il giorno 13 agosto. In che cosa consiste? E’ un periodo di particolari preghiere e “fioretti” in onore dell’Arcangelo. Come preghiere si consiglia per tutti i 40 giorni di fare la corona angelica o rosario di san Michele con le litanie e la consacrazione. Come “fioretto” ognuno scelga una penitenza per tutto quel determinato periodo che potrebbe essere ad esempio non fumare oppure non mangiare la carne, o non prendere il caffè o i dolci oppure non ... |
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La sacra di San Michele in Val di Susa |
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A ponente di Torino, a ridosso della svettante catena delle Alpi occidentali, solcata da profondi e numerosi squarci, giace placida, percorsa dalla Dora Riparia, la Val di Susa. Ti viene incontro Chiusa di S. Michele, piccolo comune più volte presente nei libri di storia. Le Chiuse, infatti, si presentano come un complesso di fortificazioni messe in atto fra i monti Pirchiriano e Caprasio che a guisa di enormi torrioni delimitano la vallata al suo sbocco nella pianura padana. Come passaggio obbligato furono teatro di scontri terrificanti fra stanziali ed invasori d’Italia. Il nome Chiusa trae origine da claustra, chiusura di un luogo stretto, tale da rendere difficilissimo il passaggio. Il Pirchiriano, pinnacolo ardito e capriccioso, sembra essere forma elegante di Porcarianus, monte dei porci, come Caprasio richiama il monte delle capre, analogamente al vicino Musinè, montagna degli asini. Queste denominazioni sembrano avere un forte legame con la religione dei Celti, primi abitatori di ... |
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LA VENERABILE SUOR ROSA MARIA SERIO E SAN MICHELE |
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La venerabile suor Rosa Maria Serio nacque ad Ostuni il 6 agosto del 1674, da Antonio Serio, medico, e di Francesca Spennati. Fu battezzata come Romana ed entrò, sedicenne, nel Carmelo di Fasano (al tempo Conservatorio di Terziarie Carmelitane Scalze, intitolato a S. Teresa) Suor Rosa Maria entrò con una sorella maggiore, Maddalena, in seguito suor Michela di S. Francesco (1673-1708), e fu poi seguita, nello stesso Carmelo, da due sorelle minori: suor Maria Benedetta dello Spirito Santo e Suor Michela della Santissima Trinità. Nella sua comunità fu portinaia, economa, maestra e priora per diciotto anni. Dopo una lunga e penosa malattia, spirò il 9 maggio del 1726. la descrizione della suora era questa: “Era di mediocre statura, di complessione robusta e sanguigna, di bel colore e ben composta; ma divenuta poi pallida e scarna per le continue malattie e penitenze. Il suo volto era sempre allegro e gioviale, la bocca ridente, le labbra sottili e porporine. Gli occhi neri e brillanti, modesti però e regolati nello sguardo. Le ciglia nere e incarnate. ... |
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Leone XIII e l'Arcangelo San Michele |
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Il 20 febbraio 1878 al termine di un conclave durato solo 36 ore il cardinale Gioacchino Pecci fu eletto papa e prese il nome di Leone XIII ( 1810- 1903). Molte persone, oggi anziane, ricordano che, prima della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il celebrante ed i fedeli si mettevano in ginocchio, alla fine di ogni messa, per recitare una preghiera alla Madonna ed una al Principe degli Angeli, scritta dal papa Leone XIII, che diceva: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”. Uno dei segretari di Leone XIII, il padre Domenico Penchenino scrisse sull’origine di tale preghiera a San Michele: “Non ricordo l’anno preciso. Un mattino il grande pontefice Leone XIII aveva celebrato la Santa Messa e stava ... |
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Liturgia della Parola in onore di san Michele, di Carmine Alvino |
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Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen Saluto del sacerdote Atto penitenziale La Scrittura descrive spesso la storia come teatro di una grande lotta, tra Dio e il male, tra i suoi angeli e Satana, l’avversario. La misericordia di Dio vinca ora quella lotta che combattiamo noi interiormente e ci riscatti dalle sconfitte del male e dell’odio ai quali spesso cediamo. - Figlio di Maria, annunciato dall’angelo: Signore, pietà. - Messia di Dio, consolato dall’angelo nel giardino degli ulivi: Cristo, pietà. - Primogenito tra i morti, dall’angelo annunciato risorto: Signore, pietà. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. ... |
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Lo scultore Ovidio Melis espone i suoi disegni su San Michele al Meeting Angeli 2009 |
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La quinta edizione del Meeting sugli angeli che si terrà all’abbazia di Santa Maria La Nova nel comune di Campagna lunedì 1 Giugno e martedì 2 Giugno vedrà anche una mostra di bozzetti e disegni sull’Arcangelo Michele, opera del famoso artista sardo Ovidio Melis. Recentemente il Melisha realizzato un bronzodi San Michele a cera persa che è stato collocato sulla pizzetta della ditta Vegetal-Progress di Torino. Intervistato su questo opera lo scultore così ha risposto per iscritto: “Per realizzare il simulacro di S. Michele quindi ho seguito il cuore, e il cuore di fronte ad un compito così a volte ti fa proprio male, non per la fatica, che certo a volte era estenuante o la paura di un imprevisto che potesse compromettere irreparabilmente la fusione distruggendo il frutto di molti mesi di lavoro, sapendo che per me sarebbe stata la rovina; era come navigare nella tempesta, ogni giorno, sino al compimento dell’opera; quanto invece perché, quotidianamente, attimo ... |
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L’Arcangelo Michele nella Sacra Scrittura |
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Il nome Michele (Mikael) è l’espressione di tutta una frase ebraica che è composta da queste tre parti: Mi-Kha-El = Chi (è) come Dio? Che può essere definito come un urlo di battaglia in difesa dei diritti dell’Onnipotente Iddio. Nella nostra analisi considereremo solo i passi canonici della Bibbia dove è esplicitamente riportato il suo nome, per cui non analizzeremo gli altri brani della Bibbia dove non si parla esplicitamente dell’Arcangelo né gli scritti apocrifi. Il nome Michele appare cinque volte nella Sacra Scrittura e per la precisione tre volte nell’Antico Testamento, sempre nel Libro di Daniele e 2 volte nel Nuovo Testamento (Giuda e Apocalisse). Analizziamo brevemente questi cinque testi: 1°: Daniele 10, 13: “Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto ed io l’ho lasciato là presso il principe del re di Persia”; e un po’ più giù nello stesso capitolo. 2°: Daniele 10, 20-21: “Sai tu perché io sono venuto da ... |
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L’Arcangelo San Michele - Capo della Milizia |
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L’Arcangelo San Michele è presso i cristiani il più universalmente citato e venerato in mezzo a tutte le creature celesti e terrene dopo la Vergine Maria, alla quale sarà spesso associato. Lo è a diversi titoli, concordemente con altri come messaggero del Signore, quasi solo come protettore delle anime e loro introduttore in Cielo, solo di fatto come capo della milizia celeste nella lotta contro Satana e gli angeli decaduti. Nella iconografia dell’Occidente, egli appare allora fin dall’inizio del Medio Evo, il più sovente da vincitore del Demonio: è così che egli domina gloriosamente il nostro Monte San Michele in Francia. Ma in abbastanza numerosi casi, curiosamente e quasi contraddittoriamente se lo si pensa, egli è anche il pesatore delle azioni e delle anime presso le quali sta per decidere la loro sorte, in principio abbastanza manicheo. Inferno o Regno degli eletti. Egli è allora in qualche modo come il sostituto del Giudice. Ed è in quest’ultimo ruolo, mai attestato nelle Scritture, ma spesso e ... |
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A partire dal XII secolo il culto di San Michele si diffonde nel nostro paese in modo esplosivo. L’Arcangelo pesatore delle anime rimane per lungo tempo solo nelle rappresentazioni abbastanza ubique nel Midi, ma rare al Nord della Loira, frontiera d’altronde permeabile tra il romano ed il gotico che sta ben presto per comparire. In mezzo alle più notevoli, citiamo la prima in Francia su di un capitello della basilica della Daurade a Tolosa, poi a Santa Trofima di Arles in cui Ercole è associato alla scena e San Raffaele ugualmente in Provenza, i paesi dell’Ovest con Arces, Saujon, Aunay, Chouppes, il nodo correziano con Brive o Lagraulière in cui si nota al meglio la pesata individuale post mortem. Talvolta la raffigurazione della pesata si completa con la leggenda del Gargano, precocemente ad Auzon nell’Alvernia, più tardivamente nello stabile di Elne nel Rossiglione. Ben presto l’Arcangelo che pesa le anime si è incorporato all’Ultimo Giudizio, nelle differenti facciate ... |
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L’imperatore Costantino e San Michele |
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Probabilmente pochissimi sanno che l’imperatore Contantino viene festeggiato come santo il 21 maggio dalle Chiese Cristiane d’Oriente. Vittorioso in Britannia, poi contro i Franchi e gli Alamanni, fu acclamato imperatore dalle legioni alla morte di Diocleziano. Ma a quell’epoca il sistema imperiale era tetrarchico, così Massimino e Massenzio si allearono contro di lui e Licinio. Costantino valicò le Alpi e batté i rivali a più riprese, sconfiggendo definitivamente Massenzio alla battaglia di ponte Milvio, nel 312. Morto Massimino, ben presto Costantino venne a contrasto con Licinio che batté più volte. Nel 324 rimase unico imperatore e portò la capitale a Bisanzio, che chiamò Costantinopoli. Ormai le dimensioni dell’Impero richiedevano uno spostamento di baricentro ( ed è anche probabile che Costantino volesse allontanare detto baricentro dal cuore del vecchio paganesimo). Ma la scelta, col tempo, finì per dividere in due l’Impero romano. Costantino morì nel 337 mentre marciava ... |
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Madre Clelia Merloni e San Michele |
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Clelia Merloni nacque a Forlì il 10 marzo 1861 dal ricco industriale Gioacchino e da Teresa Brandelli e visse in un ambiente familiare precario a causa dei continui trasferimenti del padre da un posto all’altro per motivi di lavoro e per la morte prematura della madre. All’età di 33 anni vede in sogno la città di Viareggio a lei completamente sconosciuta ed il 24 aprile del 1894 insieme all’amica Elisa Pederzini decide di recarsi in quella cittadina. Ad esse si unirà poi Giuseppina D’Ingenheim ed insieme formeranno il primo nucleo delle suore “ Apostole del Sacro Cuore di Gesù”. A Viareggio furono accolte e sostenute dai frati minori della chiesa di sant’Antonio. Clelia, grazie alle finanze del padre, riuscì con le sue suore ad aprire diversi istituti di carità a Viareggio anche grazie all’aumento numerico delle sue religiose. Purtroppo dopo la morte del padre a causa di un’amministratore incapace, il denaro del padre andò in fumo e le suore dovettero abbandonare tutte le opere di Viareggio. ... |
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Madre Serafina di Pisa e l'Arcangelo San Michele |
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Il 17 marzo 1699, oltre 310 anni fa, moriva a Capri la monaca carmelitana madre Serafina di Dio. Come scrive il prof. Raffaele Vacca nel suo bellissimo libro “ il mulino di Suor Serafina”, la monaca carmelitana fondatrice di 7 monasteri di clausura, di cui 2 a Capri: “ Dal tempo della sua morte terrena le virtù ed i meriti di Suor Serafina non sono stati dimenticati, anche se talvolta sono stati aggrediti da malevoli venti e rabbiose piogge, ed anche se, più spesso, sono stati avvolti da artificiali nebbie”. Quando, nel 1623, il mercante Niccolò Antonio Pisa lasciò i suoi affari a Napoli e se ne ritornò a Capri con la seconda moglie Giustina ed i figli, tra i quali c’era Prudenza che aveva due anni, essendo nata il 24 ottobre 1621, nell’isola c’erano due cappelle dedicate a San Michele. Una era a Capri, l’altra ad Anacapri. Entrambe erano poste su una rupe, Le congiungeva un’ideale diagonale. La cappella di Capri si trovava sulla collinetta di Cesina, dapprima chiamata Monte Sant’Angelo ... |
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Mercoledì 18 Febbraio 2009 ore 19 alla libreria Aldebaran: Conferenza su San Michele Arcangelo |
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Il sacerdote salernitano don Marcello Stanzione, terrà il 18 febbraio alle ore 19 alla libreria Aldebaran in via Porta Elina 17/19 a Salerno una relazione sull’identità e la missione dell’arcangelo Michele. La conferenza sull’Arcangelo sarà tenuta anche a Roma il 13 marzo alle ore 20 alla libreria Asec, nei pressi del Panteon. In questa moltitudine incommensurabile di Spiriti Beati che circondano il trono di Dio o che eseguono le sue volontà, la Sacra Scrittura non rileva che tre nomi, quelli degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Questi nomi parlano da sé. Michele vuol dire "Chi è come Dio?", Gabriele "La Forza di Dio", Raffaele "Ia medicina di Dio". Questi tre personaggi della corte celeste sono qualificati arcangeli, come aventi una preminenza sui semplici angeli. E per primo contempliamo San Michele. Molti esegeti considerano San Michele come il Capo degli Angeli fedeli, in opposizione con Lucifero il Capo degli Angeli ribelli. L'Apocalisse in effetti ci dice: ... |
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Michele il Cavaliere di Dio |
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Se la tradizione cristiana fa di Michele uno spirito più elevato nella gerarchia celeste di Raffaele e Gabriele, questi che si chiama il grande arcangelo è nominato nella Bibbia un po' più tardi dei suoi compagni. Ancora egli non si mostra: è un personaggio misterioso che parla di lui al profeta Daniele, designandolo come "uno dei primi capi" (Dn 10, 13). Egli apparirà. Splendido e vittorioso, solamente al termine del Sacro Libri, nell'Apocalisse. Come pure non è stupefacente che, sulla celebre icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, San Michele presenta la spugna e la lancia della Passione di Cristo: egli è l'angelo che, in una prospettiva escatologica, annuncia il compimento perfetto delle Scrittura. |
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Michele protettore del popolo eletto |
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Si scorge nell'episodio di Ciro, re di Persia che, con un Editto, aveva deciso la fine della Dispersione di Israele tra i Persiani ed i Greci, ma il Popolo Eletto non poteva ritornare a Gerusalemme. Il Profeta Daniele pregava intensamente per questa intenzione. Un Angelo gli apparve e gli disse: " ... Il Principe del Regno di Persia mi ha resistito durante ventun giorni, ma Michele, uno dei primi Principi, è venuto in mio aiuto ... ". Più avanti, lo stesso Angelo continua: "Io devo ritornare a combattere il Principe di Persia; quando ne avrò finito, ecco che verrà il Principe di Yavan (la Grecia). Nessuno mi presta man forte per queste cose, se non Michele, il vostro Principe!" (Dan.10,13 e 20b-21b). Perché ogni Nazione è posta sotto la protezione di un Angelo. Che ci si ricordi dell'Angelo del Portogallo che preparò i pastorelli alle apparizioni di Nostra Signora alla Cova da Iria, a Fatima. ... |
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MICHELE PSELLO E LA DEVOZIONE BIZANTINA A SAN MICHELE |
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Costantino Psellos che da monaco assunse il nome di Michele nacque nel 1018 a Costantinopoli. Dopo seri studi umanistici e di diritto sotto la guida di maestri quali Giovanni Mauropose e Niceta teologo polemista, incominciò la sua carriere prima come avvocato e poi come amministratore imperiale. Dal 1041 al 1078 egli riuscì a restare a galla conquistando il favore di cinque imperatori. Sotto Costantino IX Monomaco (2042 – 1044) ebbe il titolo di hypatos ton filosòphon (console dei filosofi) , cioè rettore della scuola filosofica imperiale. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò nel monastero del Monte Olimpo, in Bitinia, dove, come monaco, prese il nome di Michele, sotto il quale si conosce comunemente. Insieme a Giovanni Mauropode e Giovanni Italois ebbe il merito di ridestare a Bisanzio una grande corrente di culture che continuerà, si può dire, sino alla fine dell’impero. Il più grande di tutti rimane tuttavia Psellos, uomo di immensa cultura enciclopedica, fu teologo, agiografo, filosofo, naturalista, filologo, storico, giurista, matematico , polemista. Egli è il primo uomo medioevale a superare il suo tempo e inaugura quello che poi sarà chiamato l’Umanesimo bizantino del sec. XIV, che a sua volta ispirerà quello italiano ed europeo. Egli possiede in maniera acuta il senso bizantino della filosofia., del divino come del terreno, in vista della somiglianza con Dio. ... |
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Motivi del culto di San Michele |
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Non solamente la Chiesa invita i fedeli ad essere devoti a San Michele, ma lo guarda come suo potente protettore, e lo invoca sovente nelle sue preghiere. Ha anche stabilito due feste solenni in suo onore: l'8 maggio ed il 29 settembre di ogni anno. Depositaria delle rivelazioni divine, essa sa che questo glorioso principe delle milizie celesti presiede, grazie a Dio, ai destini dei popoli cristiani, e che il suo celeste intervento è una fonte inesauribile di grazie nell'ordine fisico, morale e spirituale. Così essa raccomanda con insistenza la devozione a San Michele, il più capace di sterminare quelle sette maledette, figlie di Satana, che corrompono il mondo con le loro sovversive dottrine, la loro empia propaganda, la loro nefasta influenza sugli spiriti ed i cuori. Ascoltiamo i santi parlarci di questa devozione: "Lo zelo della nostra devozione a San Michele, dice San Dionigi, è come la misura della nostra personale santificazione e per la santificazione delle anime. - negligere questa devozione, ... |
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Novena in onore di San Michele a cura di Don Stanzione |
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A tutti i cattolici devoti del principe degli angeli, lettori dei miei articoli su vari siti offro questa semplice novena in onore dell’Arcangelo Michele da farsi dal 20 al 29 settembre. La novena è una pratica pia di particolare devozione verso un santo, della durata di 9 giorni consecutivi precedenti la festività da celebrare, che ha il fine di prepararsi a commemorare una grazia o di ringraziare per una grazia ricevuta. Chiediamo a San Michele con questa novena il dono dell’umiltà e della fortezza nella fede: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. - O Dio, vieni a salvarmi. - Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. CREDO Io credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, ... |
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PAPA FRANCESCO CONSACRA IL VATICANO A SAN MICHELE |
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Venerdì mattina 5 luglio 2013 alle ore 8.45, nei Giardini Vaticani, presso il Palazzo del Governatorato, hanno avuto luogo alla presenza del Santo Padre Francesco l’inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele Arcangelo e la consacrazione dello Stato della Città del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo. Poco prima dell’inizio della cerimonia era giunto sul luogo il Papa emerito, Benedetto XVI, invitato dal Papa Francesco, salutato con grande affetto dai presenti e dal personale del Governatorato. Il Papa Francesco, giunto subito dopo, e il Papa emerito si sono abbracciati con affetto e sono rimasti vicini per tutta la cerimonia, prendendo posto su due poltrone collocate davanti al monumento dell’Arcangelo. ... |
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Papa Pio XII e San Michele Arcangelo |
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Papa Pio XII nel 1949 proclamò san Michele protettore della polizia italiana, ma precedentemente già durante la seconda guerra mondiale tenne un memorabile discorso sul principe delle celesti milizie. Papa Pacelli affermò: “Nella schiera dei Santi che essa venera, la Chiesa offre ai fedeli dei Patroni per i diversi stati e le diverse età della vita. Voi lo sapete, o diletti sposi novelli; ma sarete forse alquanto sorpresi nel sentirci oggi invocare su di voi la protezione dell’Arcangelo San Michele, di cui la Chiesa festeggia in questo giorno l’Apparizione, e per il quale voi, a primo aspetto, non provate forse che un senso di timore riverente. La iconografia sacra lo raffigura coi lineamenti severi di un guerriero che atterra il demonio. Dopo le Sante Scritture, che chiamano Michele uno dei primi principi del cielo (Dan 10, 13) e il condottiero delle milizie angeliche contro Satana (Ap 12, 7), la liturgia lo presenta ... |
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PARIGI E IL CULTO A SAN MICHELE ARCANGELO. Di Leonardo Guerra |
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Parigi ricopre un ruolo di primaria importanza per le testimonianze pittoriche o scultoree inerenti ai vari aspetti del culto micaelico. Le rappresentazioni più significative dell’Arcangelo Liberatore nel momento del Giudizio Finale compaiono sul frontale della Cattedrale di Nostre Dame, chiesa filosofale costruita, tra il 1220 e il 1230, secondo uno schema di tipo ermetico e allegorico, utilizzato per rappresentare la lotta tra il bene e il male e il termine del vecchio modo di vivere per risvegliarsi a nuova vita. Nella scultura generale, la figura di Abramo simboleggia l’obbedienza, Giobbe il dolore, san Cristoforo la carità e Numroid il desiderio di potenza per affrontare le difficoltà della vita, il tutto finalizzato al giorno del Giudizio. Nella parte superiore, siamo di fronte alla Valle di Giosafat, dove un angelo suona la romba per far risvegliare i morti destinati, come descrive Oswald Wirth, a ricevere il premio o la punizione in base ai loro meriti e alle loro colpe: “ L’iniziato muore, non per disertare il campo di battaglia, ma per poter contribuire più efficacemente alla vittoria del bene, fino allo sforzo liberatore”. ...
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Perché l’8 maggio, festa di San Michele, si fa la supplica alla Madonna di Pompei? |
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Il Beato Bartolo Longo ebbe un sincero e filiale amore verso la Vergine Maria, venerata in Pompei con il titolo del SS. Rosario, e nutrì una vera ed autentica devozione verso l’Arcangelo Michele che dichiarò essere “il naturale protettore” della Valle di Pompei e delle opere pompeiane. Il beato Longo volle che 2 volte l’anno si facesse la supplica in modo solenne alla Vergine del Rosario di Pompei: la prima domenica di ottobre che è il mese del rosario e l’8 maggio che è la festa dell’apparizione dell’arcangelo san Michele al Monte Gargano nelle Puglie, regione di cui il Longo era originario. E’ lo stesso Bartolo Longo che, nel 1907, in una lettera indirizzata al P. Alberti Lepidi, maestro del sacro Palazzo Apostolico in Roma, ci dà la spiegazione della sua devozione all’Arcangelo Michele (cf. anche il cap. VIII del libro di B. Longo Storia del Santuario di Pompei, Edizione del 1954). Riportiamo il testo di Bartolo Longo del 1907: “Perché scegliemmo S. Michele a Difensore e Custode del Santuario di Pompei? ... |
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PLINIO CORREA DE OLIVEIRA E SAN MICHELE |
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Nell’anno 2008 ricorreva il centenario della nascita di quel grande pensatore cattolico che è stato il brasiliano Plinio Correa de Oliveira (1908-1995), fondatore dell’associazione cattolica “ Tradizione, Famiglia e Proprietà” (TFP), sarebbe opportuno che il suo libro “Rivoluzione e Controrivoluzione” stampato per la prima volta nel 1959 avesse la massima diffusione tra i cristiani militanti perché in esso è delineata una lucidissima strategia vincente contro i nemici e gli avversari del Cattolicesimo. Una speciale edizione del cinquantenario del capolavoro del “ dottor Plino” come era chiamato dai suoi figli spirituali, è stata recentemente edita da Sugarco Edizioni di Milano a cura di Giovanni Cantoni leader di Alleanza Cattolica. Il libro di de Oliveira è considerato anche come il testo base di formazione socio-politica per i membri dell’associazione cattolica Milizia di san Michele Arcangelo. ... |
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Plinio Correira de Oliveira e San Michele Arcangelo |
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Alla settima edizione del meeting sugli angeli che si terrà a Campagna (SA) in provincia di Salerno il 1 e 2 giugno 2011, il dottor Julio Loredo terrà un’attesissima conferenza sugli angeli nel pensiero del filosofo brasiliano Plinio Correa de Oliveira che nasce a San Paolo del Brasile, il 13 dicembre 1908, da due illustri famiglie. Dopo i primi anni di formazione sotto lo sguardo premuroso dei suoi genitori e la sicura guida d’una istitutrice bavarese, egli entra nel Collegio San Luigi, dei padri gesuiti. Posto di fronte al contrasto fra l’ambiente cattolico e tradizionale del focolare materno, con il quale sente naturale affinità, e i tratti di sregolatezza morale, volgarità e frenesia presenti nella vita degli anni ’20, il giovane Plinio prende la precoce decisione di consacrare interamente la propria vita alla difesa della Chiesa e alla restaurazione della civiltà cristiana. Questo impegno si concretizza nel 1928 col suo ingresso nelle Congregazioni Mariane, Inizia allora l’epopea della sua vita pubblica. ... |
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Potenti Ausiliari di San Michele |
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E' ai nostri piccoli lettori, ai pii fanciulli dei Santi Angeli, che dedichiamo particolarmente queste righe. Vogliamo dire loro che essi possono essere, con le loro preghiere, dei potenti ausiliari di San Michele e degli Angeli, nella terribile lotta di Satana contro la Chiesa. Voi sentite parlare, cari fanciulli, della grande pietà che esiste nel regno di Francia, come già diceva una volta Giovanna d'Arco, o meglio, della guerra satanica degli empi contro la religione, e voi dite forse nell'opinione della vostra debolezza: "Che cosa possiamo farci? I cattivi sono così numerosi, così forti, e noi siamo così piccoli!". Esattamente perché siete piccoli, e che i cattivi sembrano non temervi, che voglio dirvi quanto siete forti, quanto San Michele, capo dell'esercito celeste, e gli Angeli contano su di voi. Sì, cari fanciulli, voi siete forti, potentissimi contro il demonio ed i suoi accoliti, poiché avete in mano un'arma invincibile: quest'arma è la preghiera. |
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Dopo l'adorabile nome di Gesù, "che fa flettere ogni ginocchio in cielo, sulla terra e negli inferi"; dopo il nome soave e benedetto di Maria, profumo di salvezza da cui esala la grazia divina, dice Sant'Ambrogio, è il nome più degno di rispetto quello del glorioso principe delle celesti falangi ? Michael o Michele significa: Chi è simile a Dio? Quis ut Deus? MICHAEL è un nome di potenza e di vittoria. Come un re nobilita sul campo di battaglia il generale che ha validamente combattuto per la sua causa, così Dio ha voluto che il grido di guerra, il grido di umiltà e di amore del valoroso arcangelo contro Satana, diventi suo titolo di nobiltà. A questo nome di Michael , a questa parola folgorante: Quis ut Deus? L'orgoglioso Lucifero e la sua truppa ribelle caddero, rapidi come il fulmine, nell'abisso scavato dalla vendetta divina. Michael! Chi è come Dio? Nome sublime, dice il cardinale Desprez, che racchiude tutto il culto che la creatura deve al suo Creatore, nome che contiene in sostanza gli atti di Fede, di Speranza, ... |
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San Camillo de Lellis e San Michele |
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Per volere del padre Camillo De Lellis, nato il 25 maggio 1550 a Bucchianico in provincia di Chieti, si avvicinò alla carriere delle armi: la sua non era certo una passione. I suoi unici interessi sembravano essere i soldi e i modi più diversi per procurarseli. Combattere al servizio di qualche potente non era una garanzia di ricchezza: i soldi erano pochi, ma relativamente facili e in fondo la vita militare, tra una battaglia e l’altra, non era poi così malvagia. Locande dove il vino scorreva a fiumi, donzelle che non mostravano alcun podere nel rendere gli altri partecipi delle proprie grazie. Così Camillo partì alla volta di Venezia insieme a suo padre, abbandonando l’Abruzzo che gli aveva dato i natali. Sfortunatamente il padre, da sempre guardato come modello di virilità, morì prima di arrivare a destinazione, facendo solo in tempo a lasciargli in eredità la propria spada. Ma in Camillo non albergavano né il senso dell’onore, né l’amor patrio: una spada era solo e pur sempre una spada. Così rimase solo, ... |
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San Giovanni Battista de La Salle devoto a San Michele |
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San Giovanni Battista de La Salle (1651-1719) è il Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, laici consacrati con i voti all’insegnamento scolastico e alla catechesi dei giovani, nominato da Pio XII nel 1950 patrono universale degli Educatori cristiani. Il santo era il primo di dieci figli, dei quali tre divennero sacerdoti e una religiosa. Dopo l’ordinazione sacerdotale conseguì il dottorato in teologia. La sua vita era avviata all’insegnamento accademico, ma una serie di coincidenze lo introdussero nell’ambiente della scuola per i ragazzi poveri, dove colse due realtà per lui importanti. Anzitutto, l’importanza di dare una formazione integrale a tutti i ragazzi, specialmente ai più poveri, e poi di preparare maestri all’altezza della loro missione, sia dal punto di vista intellettuale e pedagogico che sotto il profilo spirituale. Gradualmente tra mille difficoltà ed incomprensioni si fece strada in lui l’idea di formare una nuova congregazione di laici consacrati a Dio nell’apostolato ... |
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San Giuda Taddeo e l’Arcangelo San Michele |
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San Giuda Taddeo fu uno dei dodici apostoli da non confondere con l’omonimo detto Iscariota, il traditore. Il suo soprannome al contrario viene dal siriaco e significa “dal petto largo” ossia “magnanimo”. Nacque a Betlemme, coetaneo di Gesù, al quale somigliava moltissimo perché era suo consanguineo, amava mostrarsi in giro con una tavoletta appesa al collo in cui era rappresentato il Messia. Pare fosse Suo cugino carnale perché era figlio di Alfeo, fratello di San Giuseppe e di Maria di Cleofa, una delle Tre Marie presenti sotto la croce di Cristo, cugina della Vergine Maria. Nel Vangelo di Matteo (13,55) e di Marco (6,3) viene riportata un’identica frase in cui Giuda viene addirittura presentato come fratello di Gesù ma probabilmente il termine non deve intendersi in senso letterale quanto piuttosto metaforico. Secondo Eusebio di Cesarea poi Taddeo potrebbe essere identificato con lo sposo delle nozze di Cana. L’unico episodio evangelico in cui troviamo con certezza la figura ... |
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San Leone Magno e San Michele |
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Il papa Leone I fu acclamato Magno cioè il grande per aver saputo affermare con energia il primato della sede petrina proprio in un momento molto complesso e difficile per le sorti del Cattolicesimo. Gli valsero tale riconoscimento anche le capacità diplomatiche con cui riuscì a placare le tensioni all’interno della Chiesa e la fermezza con cui fronteggiò condottieri sanguinari e temibili come Attila, re degli unni, da l papa convinto a ritirarsi dall’Italia e a tornare in Pannonia, e poi Genserico, capo dei Vandali da cui almeno riuscì ad ottenere che non ci sarebbero state stragi di cittadini inermi, che le basiliche sarebbero state risparmiate dal saccheggio e che la Città eterna non sarebbe stata incendiata. Secondo il Liber pontificalis era di origine toscana, probabilmente di Volterra. Iniziò la carriera ecclesiastica a Roma al tempo di papa Celestino I, raggiungendo una posizione eminente in seno al clero romano; fu arcidiacono sotto Sisto III. Mentre si trovava in Gallia alla guida di una legazione romana ... |
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San Michele appare sul monte Tomba |
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Come il sangue dei cristiani non colò più sotto il ferro delle persecuzioni, la Chiesa uscì dalle catacombe e sviluppò rapidamente la sua opera riparatrice, soprattutto in mezzo ai popoli nuovi che Dio scelse per distruggere la società degradata e corruttrice della Roma pagana. La Chiesa prese queste orde barbare, queste nature fiere e generose, le curvò davanti alla croce, le assoggettò con le prescrizioni evangeliche, e ne formò degli apostoli ardenti della verità e della fede. Nel VIII secolo, il paganesimo finiva con lo scomparire in mezzo ai popoli dell'Occidente, e faceva posto al regno di Gesù Cristo sul mondo barbaro trasformato. Pare che per constatare questa presa di possesso definitiva, la Provvidenza abbia riservato a quest'epoca le apparizioni dell'Angelo della Chiesa. |
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SAN MICHELE ARCANGELO IL DIFENSORE DEL POPOLO DI DIO |
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Una delle preghiere più semplici che si imparano da bambini è l’Angelo di Dio . La tradizione cristiana educa i piccoli a rivolgersi a una presenza discreta, ma assai prossima, quello dell’angelo, per chiedere qualche cosa di più dell’aiuto e della protezione: “[…] reggi, governa me” , si dice in questa preghiera , implorando l’angelo di essere la nostra guida. La teologia riserva grande interesse nei confronti degli angeli. E uno di loro, san Michele Arcangelo, è riconosciuto come uno dei tre patroni della Chiesa universale, insieme alla Beata Vergine Maria e a san Giuseppe. Nel Medioevo, il 29 settembre, memoria liturgica dell’Arcangelo, era un giorno festivo obbligatorio dedicato a san Michele. La considerazione, la venerazione e la devozione nei suoi confronti, è stata ribadita il 5 luglio 2013 quando papa Francesco, alla presenza del papa emerito Benedetto XVI, ha posto la città del Vaticano sotto la sua protezione con la benedizione di una nuova scultura, opera di un artista di Trani, in Puglia, città poco distante dal celebre santuario di San Michele al monte Gargano. ... |
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San Michele Cavaliere di Dio |
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Ah! si, ha ben funzionato, la D.C.A.! ... La D.C.A? ... Si! la "difesa contro gli Angeli"! ... perché chi dunque, in questi tempi nostri, osa ancora parlare degli Angeli? ... Sono, ben evidentemente, delle creature mitologiche, uscite direttamente da una coscienza collettiva, assimilate alle fate ed agli altri folletti che popolavano le leggende bretoni! Gli Angeli, ma non esistono! Ma allora, se gli Angeli non esistono, non ci sono né buoni né cattivi angeli ... non c'è il Demonio, dunque, niente tentatore, dunque, niente tentazione, dunque nessun peccato ... Da ciò, nessun bisogno di Redenzione, né di Redentore ...E poi, chi dunque sarebbe questo "personaggio vestito di bianco" che sarebbe venuto a trovare Maria, nel giorno dell'Annunciazione? ... La bestemmia non è lontana! Si, è stato molto sottile e molto forte, il Nemico, quello di cui BeaudelaIre diceva che la sua più grande astuzia era giustamente di far credere ch'egli non esisteva ... egli è molto forte, e quante coscienze non ha ... |
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San Michele custode del Vangelo |
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Dio che affidò a San Michele secondo i dottori, la promulgazione della sua legge, sul monte Sinai, ai figli di Israele, ha anche dato a questo potente Arcangelo la custodia delle Sacre Scritture e soprattutto del Vangelo, codice divino del cristiano, nuova legge di grazia, di amore, di misericordia, che il Salvatore è venuto sulla terra a portare agli uomini. Il nome Vangelo è, per una pregnante coincidenza, preso nella lingua greca dal nome stesso degli Angeli, esso significa, in effetti, buona novella, felice messaggio. Il Vangelo è, per eccellenza, il libro delle divine rivelazioni, libro sacro che deve durare più del cielo e della terra, e di cui non uno iota dovrebbe essere, dice San Paolo, cambiato o tolto, anche da un Angelo disceso dal cielo. |
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San Michele Custode dell'Altare |
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L'Apostolo San Giovanni parla chiaramente, nella sua Apocalisse, dei sette Angeli più belli, più potenti degli altri, ed aventi il privilegio di circondare il trono di Dio. A questi Angeli, la Chiesa rende un culto speciale: sono i sette grandi Arcangeli di cui San Raffaele apprese l'esistenza a Tobia, in onore dei quali i papi Giulio III e Pio IV elevarono, a Roma, una magnifica basilica sul posto delle Terme di Diocleziano, ed a cui la tradizione attribuisce il governo supremo del mondo fisico e morale, sotto la direzione di San Michele, il capo di tutte le gerarchie celesti. Come lo fa notare Sant'Alfonso dei Liguori, non è naturale che San Michele, ministro od Angelo custode di Gesù Cristo durante i trentatre anni della sua vita mortale, sia anche il custode della sua vita eucaristica? San Eutropio aggiunge che, in una rivelazione, San Michele gli dichiarò che egli era l'Angelo custode della Sacra Eucaristi; |
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San Michele custode della Croce |
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San Michele è il celeste custode della Croce, segno sacro della nostra redenzione, delle nostre speranze eterne e della nostra forza contro le potenze del male. Così, malgrado i suoi nemici ed i suoi profanatori, la croce del Salvatore sormonta ancora il diadema dei potenti di questo mondo e la cupola dei nostri templi, è lei che si attacca sul petto dei bravi e che si leva sulle tombe, è lei che si vede non solamente nelle nostre chiese, ma in tutte le famiglie nei focolari dei quali è rimasto un raggio della fede del battesimo e della prima comunione; è lei che vigila ancora vittoriosa sulle nostre città e sulle nostre borgate, nelle nostre pianure e sulle sommità delle nostre montagne. O Crux, ave! O Croce, gioia e consolazione del cristiano, custodiscici e proteggici sempre! San Michele, principe delle milizie celesti potrebbe non essere il protettore speciale della croce, lui che, secondo i dottori e gli interpreti dei sacri Vangeli, raccoglieva con amore il sangue prezioso che ... |
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San Michele difensore dei Papi |
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Una credenza generale, fondata sulla storia del popolo ebreo, su quella della Chiesa cattolica e di ognuno dei successori di San Pietro, assegna sempre San Michele per Angelo custode al Pontefice regnante. Così, da San Pietro fino a Leone XIII, i papi hanno reso al Principe della milizia celeste un culto di predilezione, per ottenere, con la sua potente intercessione, la luce ed il coraggio di cui essi avevano bisogno nel governo della Chiesa. Nostro Signore Gesù Cristo ascendendo gloriosamente in cielo non ha rimasto i suoi discepoli orfani; ha perpetuato la sua presenza nell'Eucarestia e nel Pontefice romano. Nell'ostia, noi lo ritroviamo come alimento e come vittima; nel papa, come dottore infallibile e supremo pastore, divinamente assecondato dall'Arcangelo San Michele. |
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San Michele e l'Angelo della famiglia |
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L’origine della famiglia è divina: Dio stesso l’ha stabilita dando all’uomo la donna, cioè un aiuto a lui simile. Anche il suo scopo è divino: è di allevare per il cielo degli eletti, destinati a colmare i vuoti fatti dalla defezione degli angeli ribelli. Questa è la ragione dell’odio geloso di Satana contro la famiglia, e questo è il motivo anche della protezione con cui non smettono di circondarla gli spiriti beati ed alla loro testa san Michele. Gli attacchi degli atei e degli empi, attraverso leggi parlamentari assurde come il matrimonio degli omosessuali e specialmente attraverso programmi televisivi diseducanti tipo “ il grande fratello”. hanno oggi la famiglia come principale oggetto di attacco. Essi sanno bene che la famiglia è alla società quello che la radice è all’albero, la sorgente al fiume, la base all’edificio. Non è dalla famiglia che viene alla società la sua prosperità e la sua forza, come anche la sua decadenza e la sua rovina? Ecco perché l’empietà del dragone infernale si ... |
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SAN MICHELE E L’INCUBATIO |
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Nel mondo greco – romano attraverso il sonno si credeva di poter avere un contatto con la divinità. Per questo motivo erano stati eretti in diversi luoghi templi in onore del dio Asclepio e quando subentrò la religione cristiana, alcuni erano ancora efficienti; altri, templi invece su imitazione di quelli pagani, divennero, similmente i posti dove attendere, durante il sonno, la visita dei santi taumaturghi cristiani oppure dei Santi Angeli e di san Michele. Il fenomeno non è stato mai estirpato, se non di recente; basti pensare a Tell Kaif, nelle vicinanze di Mossul, dove fino agli anni Sessanta del XX secolo, i cristiani conducevano i malati a dormire sulla tomba del vescovo cattolico Simun Tektek Sinceri (1798 – 1885), sepolto nel convento di Rabban Hormizd, nella stessa regione, deceduto in concetto di santità. Il devoto cercava il contatto con il santo, che si attuava attraverso la fede e quando la guarigione si verificava il fenomeno straordinario diveniva miracolo, a cui seguiva la salvezza dell’anima. Non più retroterra culturale pagano, ma convinzione di uno dei metodi di guarigione, dove la comune medicina aveva fallito. ... |
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San Michele e Padre Pio da Pietralcina |
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Il famoso Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, nacque nel piccolo centro del beneventano il 25 maggio 1887. sin dalla prima infanzia si sentì chiamato ad una vita di consacrazione religiosa. Fu ordinato sacerdote nell'Ordine dei Cappuccini il 10 agosto 1910, nel Duomo di Benevento. Dal 1916 sino alla sua morte, ha svolto il ministero sacerdotale presso il convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. Ha operato con assiduità e semplicità per il bene delle anime che a lui accorrevano numerosissime, vivendo ininterrottamente nella preghiera e nella sofferenza. Ricevette le stimmate la mattina del 20 settembre 1918. per tutta la sua vita sacerdotale fu un apostolo indefesso del confessionale. Morì il 23 settembre 1968 e fu beatificato il 2 maggio del 1999 e poi canonizzato il 16 giugno 2002 da Sua Santità Giovanni Paolo II. La devozione di Padre Pio nei riguardi dell'arcangelo San Michele si inserisce nella sua generale ... |
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San michele e Santa Giovanna D'Arco |
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L’eroina che, nel XV secolo, liberò la Francia dalla conquista inglese, era giustamente una di quelle anime che piacevano agli angeli ed ai santi. Nel suo villaggio di Domrémy, ella fu dapprima una bambina dolcissima, molto pia, migliore delle altre. Le accadde di custodire le greggi nelle praterie in cui la Mosa disegna anelli verdi scuri, sottolineati dai pioppi; ella li menava anche nei gigliati del Bosco Chenu, su di una leggera scoscesa a qualche distanza dal fiume. Giovanna, che si chiamava Giannina, aveva delle amiche. Le preferite si chiamavano Mengette, Hauviette e Guglielmina. Ella aveva anche dei fratelli ed una sorella. E, a casa, in chiesa o nei campi, mai ella dava oggetto del minimo rimprovero. Quando era sola al pascolo, pregava. Sentiva parlare costantemente delle disgrazie del regno. Vi era allora un re che era diventato pazzo, il povero Carlo VI, ed una regina, Isabella di Baviera, che tradiva il suo paese d’adozione ed avrebbe voluto dare la corona ... |
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San Michele e santa Giovanna d'Arco |
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L’eroina che, nel XV secolo, liberò la Francia dalla conquista inglese, era giustamente una di quelle anime che piacevano agli angeli ed ai santi. Nel suo villaggio di Domrémy, ella fu dapprima una bambina dolcissima, molto pia, migliore delle altre. Le accadde di custodire le greggi nelle praterie in cui la Mosa disegna anelli verdi scuri, sottolineati dai pioppi; ella li menava anche nei gigliati del Bosco Chenu, su di una leggera scoscesa a qualche distanza dal fiume. Giovanna, che si chiamava Giannina, aveva delle amiche. Le preferite si chiamavano Mengette, Hauviette e Guglielmina. Ella aveva anche dei fratelli ed una sorella, a casa, in chiesa o nei campi, mai ella dava oggetto del minimo rimprovero. Quando era sola al pascolo, pregava. Sentiva parlare costantemente delle disgrazie del regno. Vi era allora un re che era diventato pazzo, il povero Carlo VI, ed una regina, Isabella di Baviera, che tradiva il suo paese d’adozione ed avrebbe voluto dare la corona di Francia al re d’Inghilterra che ... |
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San Michele ed il Purgatorio |
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Quante poche anime, in mezzo alle più sante, salgono dalla terra al cielo senza passare per le fiamme del Purgatorio? San Luigi Gonzaga stesso, questo angelo di purezza, questo martire di carità e di penitenza, temette nei suoi ultimi istanti di andare in quel luogo di espiazione.A quel grande numero di anime che la giustizia divina scarta ancora dalla soglia del Paradiso, poiché esse non hanno abbastanza illuminante biancore nella veste del loro battesimo, San Michele è particolarmente soccorrevole. Egli raddoppia la sollecitudine per consolarli, sollevarli ed affrettare la loro liberazione. "Simile ad un ministro plenipotenziario inviato in delegazione, dice il papa San Pio V parlando del ruolo ammirabile di San Michele di fronte alle anime del Purgatorio, questo potente arcangelo applica ed interpreta, secondo le circostanze, le volontà del suo sovrano; Egli grazia talvolta i colpevoli che hanno implorato la sua protezione, abbrevia la detenzione di talune altre; in una parola, ... |
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San Michele protettore dei fedeli |
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San Michele, difensore della Chiesa e della Francia, è anche il protettore generale di tutti i cristiani. Egli sta davanti al trono di Dio, dice la Scrittura; combatte, intercede per le anime e ottiene loro i soccorsi necessari. E' particolarmente nelle tentazioni che San Michele assiste le anime che lo invocano, scoprendo loro i tranelli del demonio e dando loro il coraggio di resistere. Se occorre, egli ordina anche a Satana di interrompere i suoi infernali attacchi. "Va, egli diceva una volta a Gedeone inviandolo contro i Madianiti, io combatterò per te". Così egli fa per noi, non solamente illuminando o dirigendo il nostro Angelo Custode, ma combattendo lui stesso, se vede il demonio prendere on sé, secondo il Vangelo, sette altri spiriti più forti e ritornare alla carica. Quando abbiamo la disgrazia di cadere nel peccato, San Michele ci aiuta ad ottenere il perdono delle nostre colpe e nel riscoprire la grazia di Dio. Come pure, la Chiesa vuole che il peccatore pentito si confessi colpevole a Dio ... |
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San Michele protettore della Chiesa |
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Nel Libro dei Cantici, lo Spirito Santo dipinge la Chiesa militante come la sposa di Cristo, scortata da valenti soldati che la difendono contro i suoi nemici. I soldati sono gli Angeli sotto il comando di San Michele, loro capo; i nemici sono i demoni che, vinti in cielo nella loro lotta contro Dio, folgorati negli abissi infernali, si accaniscono in una odiosa guerra contro l'uomo e, nei loro neri complotti, contro la Chiesa di Cristo. Nel loro spaventevole castigo e la loro eterna vergogna, essi non gustano altra gioia che di pervertire i cuori e le intelligenze, al fine di avere dei complici contro Dio. San Giovanni aveva ben ragione, quando scriveva nell'Apocalisse: Guai alla terra, poiché il demonio vi si reca nella collera e la rabbia! Così, quelle orribili tracce di Satana o Dragone infernale nella storia del popolo di Dio e della Chiesa di Gesù Cristo! "Chi, dice un sapiente prelato, seduce l'uomo nel paradiso terrestre? Il Dragone. Chi precipita il popolo di Dio in quelle iniquità, causa lamentevole ... |
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San Michele sul Monte Gargano - Apparizione dell'8 Maggio |
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I primi cristiani fecero certamente ricorso, nelle loro preghiere, all’intercessione degli spiriti celesti, come attestano le più antiche liturgie ed i Padri della Chiesa. “Gesù Cristo ed i santi Angeli ci assistono in tutte le nostre azioni”, scriveva il martire Nemesio a San Cipriano. “Prego i buoni Angeli di ricevere l’anima mia nell’ora della mia morte”, diceva San Gregorio di Nazianzio. Ma non vi fu nessuna festa in onore degli spiriti beati, durante i primi quattro secoli dell’era cristiana, ossia fino a che il Cielo diede esso stesso il segnale di un culto pubblico e solenne, con un’apparizione dell’Arcangelo San Michele. Questa apparizione ebbe luogo l’8 maggio 492, sotto il pontificato di Gelasio I, sul monte Gargano, oggi Monte Sant’Angelo,nelle Puglie, in Italia. Un ricco abitante di Siponto aveva le sue mandrie a pascolare sui fianchi del monte Gargano. Un giorno, nascondendosi all’occhio dei bovari, un toro scomparve. Dopo molte ricerche, lo si ritrovò infine sulla cima più scoscesa della montagna, all’entrata ... |
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