Questa via si ispira al pensiero cosmologico dell’Antichità e del Medio Evo che, purtroppo, la corrente scientifica neopositivista, con il suo pensiero di meccanicismo materialista, ha scardinato. Il cardinale Newmann, nel sermone 29°, appunto per la festa di San Michele e di tutti gli Angeli, scrive: “Ma perché scorrono i fiumi? Perché cade la pioggia? Perché il sole ci scalda? E il vento perché soffia? Qui, la nostra ragione naturale si sbaglia; sappiamo, dico, che è lo spirito nell’uomo come nella bestia che fa muovere e l’uomo e la bestia, ma la ragione ci dice che nessuno spirito abita in quello che comunemente si chiama il mondo della natura, in modo da farle compiere i suoi doveri ordinari. Naturalmente, è il volere di Dio che sostiene tutto questo. E’ così che il volere di Dio mette anche noi in grado di muoverci; tuttavia esso non impedisce ma, in un certo senso, si può dire veramente che noi ci muoviamo da soli; ma come si muovono il vento e l’acqua, la terra e ... |
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Scrivere dell’amore verso l’Arcangelo da parte di numerosi mistici e santi richiederebbe un enciclopedia di vari volumi, per cui, data la brevità del tempo a nostra disposizione, fornirò alcuni flash. Innanzitutto un grande devoto all’Arcangelo fu l’imperatore Costantino il Grande che fece costruire un santuario in onore del Principe delle schiere angeliche: il Michaëlion. Numerosi re e principi terrestri si affidarono a lui: ad esempio, l’imperatore Carlo Magno, il re Luigi VIII (che creò l’Ordine cavalleresco di San Michele), il re Luigi XI. Numerosi regnanti poi si recarono in devoto pellegrinaggio sia al santuario di Monte Sant’Angelo, in Italia, sia a Mont Saint Michel in Normandia. L’arcangelo Michele è anche chiamato l’Angelo dei tedeschi perché l’apostolo della Germania, San Bonifacio, ebbe una sua particolare apparizione. La Francia con Giovanna d’Arco, nel Medio Evo, fece particolare esperienza della sua protezione. San Francesco d’Assisi ebbe una particolare venerazione per San Michele, ... |
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Le più antiche immagini dell’arcangelo Michele riflettono sostanzialmente i caratteri che gli vengono attribuiti dalla Bibbia. Nel mosaico presbiterale di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna (VI secolo), unitamente a Gabriele, è rappresentato come guardiano della Chiesa: di aspetto giovanile e alato, indossa l’abito militare per eccellenza, la clamide, e con la destra sostiene il labaro con la triplice scritta HAGHIOS. Coevo al mosaico di Ravenna è un dittico che attualmente si trova al British Museum dove l’arcangelo è raffigurato con un globo crucigero e un lungo baculus, attributi che lo qualificano come messaggero divino e guida delle anime dei defunti. Normalmente i Bizantini erano soliti rappresentare Michele abbigliato con la veste imperiale, un mantello corto, di porpora, su di una tunica preziosamente lavorata, fermata con una fibbia sulla spalla o sul petto, oppure con una tunica bianca con i clavi dorati e, al di sopra, un pallio di broccato dorato, ... |
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All’inizio dei tempi, Dio era solo con i suoi angeli. Egli li aveva creati innumerevoli affinchè circondassero il suo trono, cantassero la sua gloria, adorassero la sua maestà. Ora Egli stabili di sottoporli ad una prova. Questo perché Dio vuole essere amato per libera scelta. Egli si riservava di ricompensare la loro fedeltà confermandoli nella gloria e nella felicità. Quale fu questa prova? Diversi teologi hanno pensato che Dio, sollevando davanti ad essi un angolo dell’orizzonte dei tempi futuri, mostrasse loro il Cristo Verbo fatto carne: “Ecco, egli disse loro, quello che ho scelto come erede di tutte le cose. Il suo trono sarà eterno, è alla mia destra che sarà seduto”. E mentre essi guardavano meravigliati, una voce si fece sentire: “Che tutti lo adorino”. A quest’ordine il capo delle coorti angeliche, Lucifero, si adirò e s’indignò: “Adorare, si disse tra se, è abbassarmi, io non posso accettare quest’umiliazione. Dio prende, per innalzarla, una creatura d’un ordine inferiore; ebbene, ... |
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Tra i cattolici devoti agli spiriti celesti ed in modo particolare all’Arcangelo Michele ad imitazione di san Francesco d’Assisi c’è l’usanza di fare la quaresima in onore del Principe delle schiere angeliche. Tale quaresima michaelitica suole cominciarsi circa la vigilia dell’Assunzione e terminare nella vigilia di san Michele. Ho detto circa, perché dal 14 agosto al 28 settembre sono 46 giorni e tolte le sei domeniche che potrebbero esserci restano 40 giorni, ma quando quell’anno ci fossero 7 domeniche, allora si dovrà iniziare il giorno 13 agosto. In che cosa consiste? E’ un periodo di particolari preghiere e “fioretti” in onore dell’Arcangelo. Come preghiere si consiglia per tutti i 40 giorni di fare la corona angelica o rosario di san Michele con le litanie e la consacrazione. Come “fioretto” ognuno scelga una penitenza per tutto quel determinato periodo che potrebbe essere ad esempio non fumare oppure non mangiare la carne, o non prendere il caffè o i dolci oppure non ... |
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A ponente di Torino, a ridosso della svettante catena delle Alpi occidentali, solcata da profondi e numerosi squarci, giace placida, percorsa dalla Dora Riparia, la Val di Susa. Ti viene incontro Chiusa di S. Michele, piccolo comune più volte presente nei libri di storia. Le Chiuse, infatti, si presentano come un complesso di fortificazioni messe in atto fra i monti Pirchiriano e Caprasio che a guisa di enormi torrioni delimitano la vallata al suo sbocco nella pianura padana. Come passaggio obbligato furono teatro di scontri terrificanti fra stanziali ed invasori d’Italia. Il nome Chiusa trae origine da claustra, chiusura di un luogo stretto, tale da rendere difficilissimo il passaggio. Il Pirchiriano, pinnacolo ardito e capriccioso, sembra essere forma elegante di Porcarianus, monte dei porci, come Caprasio richiama il monte delle capre, analogamente al vicino Musinè, montagna degli asini. Queste denominazioni sembrano avere un forte legame con la religione dei Celti, primi abitatori di ... |
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La venerabile suor Rosa Maria Serio nacque ad Ostuni il 6 agosto del 1674, da Antonio Serio, medico, e di Francesca Spennati. Fu battezzata come Romana ed entrò, sedicenne, nel Carmelo di Fasano (al tempo Conservatorio di Terziarie Carmelitane Scalze, intitolato a S. Teresa) Suor Rosa Maria entrò con una sorella maggiore, Maddalena, in seguito suor Michela di S. Francesco (1673-1708), e fu poi seguita, nello stesso Carmelo, da due sorelle minori: suor Maria Benedetta dello Spirito Santo e Suor Michela della Santissima Trinità. Nella sua comunità fu portinaia, economa, maestra e priora per diciotto anni. Dopo una lunga e penosa malattia, spirò il 9 maggio del 1726. la descrizione della suora era questa: “Era di mediocre statura, di complessione robusta e sanguigna, di bel colore e ben composta; ma divenuta poi pallida e scarna per le continue malattie e penitenze. Il suo volto era sempre allegro e gioviale, la bocca ridente, le labbra sottili e porporine. Gli occhi neri e brillanti, modesti però e regolati nello sguardo. Le ciglia nere e incarnate. ... |
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Il 20 febbraio 1878 al termine di un conclave durato solo 36 ore il cardinale Gioacchino Pecci fu eletto papa e prese il nome di Leone XIII ( 1810- 1903). Molte persone, oggi anziane, ricordano che, prima della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il celebrante ed i fedeli si mettevano in ginocchio, alla fine di ogni messa, per recitare una preghiera alla Madonna ed una al Principe degli Angeli, scritta dal papa Leone XIII, che diceva: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”. Uno dei segretari di Leone XIII, il padre Domenico Penchenino scrisse sull’origine di tale preghiera a San Michele: “Non ricordo l’anno preciso. Un mattino il grande pontefice Leone XIII aveva celebrato la Santa Messa e stava ... |
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Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen Saluto del sacerdote Atto penitenziale La Scrittura descrive spesso la storia come teatro di una grande lotta, tra Dio e il male, tra i suoi angeli e Satana, l’avversario. La misericordia di Dio vinca ora quella lotta che combattiamo noi interiormente e ci riscatti dalle sconfitte del male e dell’odio ai quali spesso cediamo. - Figlio di Maria, annunciato dall’angelo: Signore, pietà. - Messia di Dio, consolato dall’angelo nel giardino degli ulivi: Cristo, pietà. - Primogenito tra i morti, dall’angelo annunciato risorto: Signore, pietà. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. ... |
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