I primi cristiani fecero certamente ricorso, nelle loro preghiere, all'intercessione degli spiriti celesti, come lo attestano le più antiche liturgie ed i Padri della Chiesa. "Gesù Cristo ed i santo Angeli ci assistano in tutte le nostre azioni", scriveva il martire Nemesio ed i suoi compagni a San Cipriano. "Prego i buoni Angeli di ricevere l'anima mia nell'ora della mia morte", diceva San Gregorio di Nazianzio. Ma non vi fu nessuna festa in onore degli spiriti beati, durante i primi quattro secoli dell'era cristiana, ossia fino a che il il Cielo diede esso stesso il segnale di un culto pubblico e solenne, con un'apparizione dell'Arcangelo San Michele. Questa apparizione ebbe luogo l'8 maggio 492, sotto il pontificato di Gelasio I, sul monte Gargano, oggi Sant'Angelo, nel regno di Napoli. Un ricco abitante di Siponto aveva le sue greggi sui fianchi del monte Gargano. Un giorno, nascondendosi all'occhio dei bovari, un toro scomparve. Dopo molte ricerche, lo si ritrovò infine sulla cima più scoscesa ... |
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Fino all'inizio del VII secolo, il Monte Sant'Angelo è il santuario per eccellenza di San Michele, e ci si celebra la sua festa il 3 maggio. L'arcangelo si è pertanto mostrato con splendore a Roma, nell'anno 590. la peste fa strage nella Città, decimando la popolazione - ad iniziare dal pontefice regnante - Pelagio II - ed isolando dal resto del mondo il centro della cristianità. Il nuovo papa, Gregorio, che si chiamerà Magno, ricorre ai mezzi provati: egli invita il popolo ad un triduum di preghiera chiuso da una processione penitenziale di cui lui stesso prende la testa, portando in alto l'icona della Vergine dipinta da San Luca, che si conserva nella Basilica della Madonna della Neve (oggi Santa Maria Maggiore) e che si venera sotto il titolo di Salus populi romani. Come la processione giunge sulle rive del Tevere, i fedeli, sorpresi, poi meravigliati, si mettono a guardare il cielo che si è subitaneamente illuminato: |
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Un apostolo di San Michele, l'abate Fierville, canonico di Bayeux, morì, o piuttosto ad addormentarsi piamente nella pace del Signore, per risvegliarsi nella gloria eterna, in compagnia degli Angeli di cui era stato sulla terra un devotissimo servitore. Prendiamo le considerazioni successive dal suo bel mese a San Michele. "Ispirandosi a Sant'Agostino, l'abate Soyer fa giudiziosamente notare che un'anima perduta o dannata è come una sconfitta per San Michele, ed una vittoria definitiva per lo Spirito maligno. Anche un grande vescovo egli disse, parlando della nostra morte, che essa è una lotta tra San Michele ed il demonio, che l'Arcangelo raddoppia gli sforzi per respingere gli attacchi del nemico della nostra salvezza, poiché egli ama le nostre anime e sa che gli eletti contribuiscono in cielo alla gloria di Dio. |
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Ad ogni nazione, come ad ogni individuo, Dio ha dato un Angelo tutelare, un Angelo per guidarlo, illuminarlo nel suo cammino attraverso i secoli; sostenerlo, proteggerlo nelle sue lotte con gli altri popoli, finché essa rimane fedele alla sua missione provvidenziale. Tale è l'insegnamento dei Padri della Chiesa e della Sacra Scrittura. Chi è dunque l'Angelo custode della Francia? E' San Michele, principe delle falangi celesti e glorioso vincitore di Lucifero. Come Dio aveva una volta scelto gli Ebrei in mezzo alle nazioni pagane, per conservare e difendere, sotto l'egida di San Michele, la gloria del suo nome; così ha eletto il popolo Franco per essere, in mezzo alle nazioni cristiane e sotto gli auspici del grande Arcangelo, lo scudo e la spada della sua Chiesa. |
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Non farò la storia dell’Arcangelo San Michele, ma la sfioreremo con un episodio intrinseco ed estrinseco allo stesso tempo. A fine mese d’Aprile, un signore di Torino, il dott. Marcello Perotti, grande devoto di san Michele e degli spiriti celesti, siccome io e il nostro Assistente spirituale dell’Associazione Milizia di San Michele Arcangelo don Marcello Stanzione stiamo per scrivere un nuovo libro- calendario di pensieri angelici giornalieri e piante o fiori ci chiede a bruciapelo: “ Ma qual è il fiore di San Michele?”. Immaginatevi lo spiazzamento che ci provoca questa curiosità. Attiviamo il nostro sensore e facciamo una scoperta che ha dello strabiliante: il Narciso bianco e tutta la famiglia delle Amarillidacee in generale, ivi compresa la sua espressione più semplice e genuina, il Bucaneve. Non mi soffermo sul miracolo dei Monti Faliesi, ma sui fiori che ritengono la nostra attenzione per l’inerenza al tema che verrà trattato nel corso di questo Convegno. Il Bucaneve, simbolo ... |
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Il 1 e 2 Giugno 2009 l’associazione dei cappellani della polizia di stato insieme all’associazione Milizia di san Michele Arcangelo organizza un convegno a Campagna (SA) per celebrare il sessantesimo anniversario di nomina di San Michele a Protettore della polizia italiana. Il nome Michele (Mikael) è l’espressione di tutta una frase ebraica che è composta da queste tre parti: Mi-Kha-El = Chi (è) come Dio? Che può essere definito come un urlo di battaglia in difesa dei diritti dell’Onnipotente Iddio. Nella nostra analisi considereremo solo i passi canonici della Bibbia dove è esplicitamente riportato il suo nome, per cui non analizzeremo gli altri brani della Bibbia dove non si parla esplicitamente dell’Arcangelo né gli scritti apocrifi. Il nome Michele appare cinque volte nella Sacra Scrittura e per la precisione tre volte nell’Antico Testamento, sempre nel Libro di Daniele e 2 volte nel Nuovo Testamento (Giuda e Apocalisse). Analizziamo brevemente questi cinque testi: ... |
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Esiste nella vita un punto di svolta? Un momento che, come una finestra d’improvviso aperta su un’altra insospettata dimensione, divide l’esistenza di una persona in un “prima” e in un “dopo”? Insomma, quello che nei Vangeli viene chiamata “Conversione”, che i Buddisti denominano con “Illuminazione” e che i laici, più minimalisti, indicano con la parola “cambiamento”? Esiste. Se si vuole che avvenga. Per parafrasare l’ormai celeberrimo motto di Obama “Yes, we can”. Se lo vogliamo. E volerlo non significa mettere in campo una volontà solo razionale di voltare pagina, con una decisione squisitamente volitiva – che sottende comunque e sempre una volontà di potere… Significa ascoltare il desiderio profondo del proprio essere di ritrovare l’armonia perduta con il cosmo, vuol dire abbandonarsi consapevolmente alle forze superiori. Come mi disse molti anni fa a Parigi una contadina bretone di nome Yvonne, divenuta una celebre Veggente dopo una grave ... |
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L’angelo di Jahve, che in Zaccaria 3, 1-2 si oppone a Satana, riceve il nome di Michele, ma diventa pure il protettore del popolo del Signore, come ben appare nella visione del profeta Daniele (Dn 10, 13). L’Apocalisse di Giovanni si rifà a questa concezione: Michele e gli angeli che stanno dalla sua parte cacciano Lucifero, nelle sembianze di drago, dal cielo. Michele ha in mano le chiavi dell’abisso (Ap 12, 7-9; 20, 1ss.). La lettera di Giuda cita uno scritto apocrifo, secondo il quale Michele, avrebbe lottato con il diavolo per impossessarsi del cadavere di Mosè (Gd 9). Su queste affermazioni della Sacra Scrittura germogliarono le tre tradizioni. TRADIZIONE EBRAICA “Secondo l’ebraismo, Michele è mediatore tra Dio e gli uomini. In alcuni episodi del Primo Testamento il suo nome è stato inserito in un periodo successivo. Con Gabriele e un altro angelo, Michele ha visitato Abramo dopo la sua circoncisione, annunciandogli la nascita di Isacco; è intervenuto in seguito per impedire il sacrificio del figlio. ... |
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Nell’ordine generale del suo governo provvidenziale, Dio fa tutte le cose tramite il suo Verbo incarnato; a sua volta, Cristo il Verbo incarnato fa tutto tramite sua Madre, ch’Egli ha istituito la tesoriera dei suoi favori e che è il canale di tutte le sue grazie. D’altra parte, è certo che la Santa Trinità e la Madonna utilizzano per il compimento delle loro volontà, il ministero degli Angeli, e prima di tutto del più grande di tutti gli spiriti celesti: San Michele. Maria, la cui tenerezza misericordiosa è come un’eco fedele della divinità, non ha bisogno di comandare; il suo desiderio basta e nessuno, più di San Michele, è veloce nel prendere i suoi ordini e nell’eseguirli. “San Michele, dice Sant’Agostino nei suoi sermoni, benché principe della milizia celeste, è il più zelante nel renderle ogni tipo di omaggi, sempre in attesa per avere l’onore di andare, sulla sua parola, a soccorrere qualcuno dei suoi servi”. Maria e San Michele non hanno, evidentemente, che un’unica e medesima volontà per ... |
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