Il Direttorio su pietà popolare e liturgia del 2002, riguardo alla devozione cattolica ai Santi Angeli di Dio afferma, al N°217, che la pietà popolare verso i Santi Angeli è legittima e salutare. Precedentemente, al N° 216, il Direttorio scrive le testuali parole: “Lungo i secoli i fedeli hanno tradotto in espressioni di pietà i convincimenti della fede riguardo al ministero degli Angeli: li hanno assunti come patroni di città e protettori di corporazioni; in loro onore hanno innalzato celebri santuari come Mont-Saint-Michel in Normandia, San Michele della Chiusa in Piemonte e San Michele al Gargano in Puglia, e stabilito giorni festivi; hanno composto inni e pii esercizi. In particolare la pietà popolare ha sviluppato la devozione all’Angelo Custode. ... |
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Dal 25 giugno 2011 il Santuario garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo nelle Puglie che il principe degli Angeli scelse e consacrò di sua mano perché fosse per tutti luogo di pace e di perdono, “Casa di Dio e Porta del cielo”, per decisione dell’apposito Comitato è divenuto patrimonio Mondiale dell’UNESCO, inserito nel sito seriale intitolato “I Longobardi in Italia, I luoghi del potere (568 -774 d.C. ). Si tratta di un prestigioso e non comune traguardo raggiunto poiché i beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura Longobarda al suo apice. Un riconoscimento, quindi, quello dell’UNESCO, che mette fine ai concetti di “decadenza”, “fine della civiltà”, e “barbarie” che venivano generalmente associati all’età che va dalla caduta ... |
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Questo tempio cristiano consacrato al principe degli angeli è stato costruito in cima ad un camino di lava spento milioni di anni fa. Il santuario micheliano si erge nel comune di Aiguilhe, a nord della città di le Puy-en-Velay. Si ritiene che sia stato uno dei primi pellegrini per Santiago che nel 950 pensò di costruire in cima a quest’ago un oratorio. La costruzione inizia verso il decimo secolo ed è il vescovo Godescalco che pose la prima pietra. Questo piccolo santuario fu dedicato a San Michele nel 962. Nel dodicesimo secolo i devoti dell’Arcangelo sono sempre più numerosi e ciò obbliga ad ingrandire la cappella, utilizzando tutta l’area disponibile sulla sommità della roccia. Il poeta Ugo d'Avignone, nella sua opera divenuta ormai rarissima "La Velleyade" (1630), non evitò di dipingere in versi "La meravigliosa cattedrale San Michele di Puy” : “ è ubicata in mezzo ad una rigogliosa vegetazione creata dallo splendore della natura a rappresentare una punta di diamante scolpita da un sapiente martello. E’ una delle meraviglie del mondo". Molto prima di lui, l'autore di De mirabilius mundi era rimasto estasiato davanti al cospetto della struttura piramidale e l'aveva menzionata come uno dei fenomeni più curiosi della natura. ... |
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Di ritorno dalla guerra di Troia, il primo re di Argo sarebbe sbarcato in Italia e avrebbe denominato il promontorio pugliese Gargano dal nome del monte Gargara in Frigia, introducendovi anche il culto a varie divinità. Il luogo boscoso, cosparso di anfratti e caverne, ben si prestava al raduno di piccole comunità dedite al culto dell’indovino Calcante e del medico Podalirio, soppiantati in seguito dalle pratiche rituali collegate con il dio Mitra. Qui sorgeva un celeberrimo santuario-grotta dedicato a questa divinità orientale. Essendo il dio nato da uno spuntone roccioso, si venerava una roccia conica dalla cui sommità sporgeva un fanciullo con il berretto frigio. Mitra all’origine era una divinità indiana vedica, risalente al periodo indo-iranico. Assunse poi alcune caratteristiche del dio Sole e di Apollo, acquistando molta importanza durante l’impero romano e contendendo addirittura il primato al cristianesimo. Vincitore delle forze del male, benefattore dell’umanità, venne portato in cielo su di ... |
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Il Cristianesimo nel suo primo apparire si avvalse di predicatori ed evangelizzatori provenienti dall’area mediterranea: ebrei, siriaci, greci, romani. Un vento religioso che dal vicino oriente investiva con la parola di Gesù l’occidente europeo di impronta romana. Il messaggio evangelico risalendo la penisola italiana, dopo aver investito Roma, il cuore dell’impero , valicò le Alpi e raggiunse l’antica terra d’Irlanda. Nell’isola verde, posta nella parte più estrema ad Ovest del vecchio continente sorse un movimento spirituale che alimentò nei secoli a seguire la linfa del cattolicesimo universale. I monaci celtici sciamarono nell’Europa, quasi come un contraccolpo di fede alla genesi orientale del cristianesimo. Il centro nord dell’Italia vide l’opera missionaria dei devoti irlandesi che fondarono il monastero di San Colombano. Ma l’apporto irlandese non si ferma certo al sud del vecchio continente, l’impeto di fede missionaria contagia la vicina Inghilterra, ovvero l’antica Britannia ... |
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Il 29 settembre alle ore 10.00, in occasione della ricorrenza di san Michele Arcangelo, Patrono della polizia di Stato, sarà officiata una solenne celebrazione eucaristica, presso la Cattedrale di Salerno con la partecipazione di rappresentanze del personale della Questura. Celebrando la ricorrenza del santo Patrono “insieme alla gente”, la polizia di stato vuole sottolineare il proprio ruolo sociale, volto ad una ricerca costante del contatto con la collettività e con il contesto territoriale in cui opera. Al termine della Messa , saranno assegnati riconoscimenti al personale della Polizia in servizio ed in quiescenza. San Michele, se invocato, può prestarci manforte nella nostra quotidiana lotta spirituale. Egli combatte ancora per Dio e per la Chiesa di cui è particolare Protettore. L’antichissimo “Il Pastore” di Erma, infatti, lo designa come “Colui che ha potere sulla Chiesa e la governa”. Scrive San Gregorio Magno: “Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e ... |
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Nell’iconografia bizantina un posto particolare occupa l’Inno Akatisto in onore della Madre di Dio, composto nel VI secolo, un vero poemetto in cui si esalta l’incarnazione del Verbo nel seno purissimo di Maria Vergine. E’ composto di 24 strofe: le più brevi (dette contacio) terminano con un “Alleluia”; le altre più lunghe (dette: ikos) hanno una serie di acclamazioni con alla fine un’espressione sempre ripetuta. Questo inno Akatisto è quasi il solo conosciuto nell’ambiente di lingua greca, mentre nei paesi slavi sorsero altri Akatisti (la parola vuol dire “non seduti”, cioè inni da recitare in piedi). Ve ne sono in onore della Trinità, di Cristo, della Vergine – con denominazioni varie -, dell’Angelo Custode, e dei Santi. In una recente pubblicazione in slavo – ecclesiastico, stampata da cattolici su richiesta di ortodossi russi, ve ne sono 30, ben noti, tra cui questo in onore di san Michele tradotto in italiano.
Quando si recita un Akatisto in gruppo, generalmente una persona legge in modo chiaro, recitativo, le strofe e tutti acclamano insieme, magari cantando, i ritornelli finali: “Alleluia!”, ad esempio: “Salve,m Michele, grande Archistratega, con tutte le schiere celesti!”. ... |
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A Roma, sulla cinta del castello Sant'Angelo, una volta superbo mausoleo che l'imperatore Adriano aveva voluto che gli si erigesse con una magnificenza straordinaria, si vede una grandiosa statua di San Michele. Questa statua richiama il ricordo di un'apparizione dell'Arcangelo e la cessazione miracolosa della peste che devastava la città di Roma. Nel mese di novembre 589, il Tevere, prodigiosamente gonfio a seguito di forti piogge, inondò la città, rovesciò edifici, causò la fame e gettò nella campagna numerosi cadaveri di enormi serpenti che infettarono l'aria. Fu la peste, una peste così orribile che nessuno voleva seppellire i morti. Il papa Gelasio ne fu una delle prime vittime. Il suo successore sulla cattedra di San Pietro, San Gregorio I, che a così giusto titolo fu soprannominato Gregorio Magno, non si accontentò di prendere mezzi naturali: |
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In moltissimi paesi specie dell’Italia meridionale l’8 maggio si festeggia ancora con grande partecipazione di popolo la festa dell’Apparizione di san Michele al monte Gargano in Puglia. Dopo la riforma liturgica del Vaticano II che ha scontentato tutti, purtroppo la festa dell’8 maggio che per secoli aveva avuto un carattere universale è stata ridotta per colpa di Mons. Annibale Bugnini e del suo staff di pseudoliturgisti a semplice memoria locale della Chiesa Sipontina “Gelasio autem primo Pontefice Maximo, in Apulia, in vertice Gargani montis, ad cujus radices incolunt Sipontini, Arcangeli Michaèlis fuit illustris apparitio” (Sotto il pontificato di Gelasio I, in Puglia, sulla vetta del Monte Gargano, alle cui radici abitano i Sipontini, avvenne la celebre apparizione di S. Michele Arcangelo). Così il Breviario Romano dell’Ufficio Divino dell’8 Maggio iniziava con tono solenne il racconto dell’apparizione sul Gargano dell’Arcangelo Michele. In verità il 490, anno in cui si suole comunemente ... |
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