Chi sia stato una volta a Gerusalemme ricorderà certamente le botteghe lungo la strada che porta alla basilica del Santo Sepolcro fuori delle quali si vedono sacchi di grandi incenso. I grani sono colorati a seconda del particolare aroma dell’incenso e il venditore invita ad “assaggiarli”, in senso letterale, ossia morderli leggermente per avvertire questo aroma al gusto prima che all’olfatto. Si resta un po’ stupiti da questo invito, perché non conosciamo tanti tipi di incenso. Nel rito latino, a differenza dei riti orientali dove compare sempre e con grande abbondanza, esso non trova un impiego diffuso e, in genere, anche quando lo si usa, ci si limita a pochi grani, tanto che spesso e purtroppo si “vede” salire il fumo, ma non sempre se ne avverte il profumo. Come tutti gli altri elementi simbolici legati al culto, anche l’incenso è legato a qualcosa di percepibile per rimandare ad altro; ma mentre per l’acqua o il pane o il vino questo significato “altro” è abbastanza immediato, per l’incenso, ... |
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Il calendario liturgico ci fa festeggiare il 19 ottobre san Paolo della Croce. Paolo Francesco Danei nacque nel 1694 a Ovada in provincia di Alessandria ed apparteneva ad una famiglia che contava ben sedici figli. A 19 anni sentì la chiamata del Signore e pensò di rispondervi partecipando alla Crociata che Venezia stava organizzando contro i turchi per liberare il santo Sepolcro. Prima di arruolarsi capì che era ben altra la milizia al quale Dio lo chiamava. Un anno prima di morire, padre Paolo della Croce incontra per la prima volta la sua figlia spirituale Rosa Calabresi, giunta a Roma in occasione del Giubileo del 1775. Una profonda amicizia si snoda tra il vecchio sacerdote – egli ha più di ottant’anni – e la contadina d’una trentina d’anni, che si fa dovere di visitarlo per quanto sovente le è possibile per trarre profitto dal suo insegnamento e scuotere un po’ la solitudine nella quale egli sovente si ritrova, essendo i suoi religiosi presi dal loro ministero. Accade che, durante i loro colloqui spirituali, ... |
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Il consiglio di San Paolo, nella 2a Lettera a Timoteo di lavorare incessantemente per il Regno di Dio, riassume bene la vita di san Alfonso (1696-1787), questo santo che è il patrono dei teologi moralisti infatti egli ha fondato una nuova congregazione religiosa, ha composto centoundici opere tra grandi e piccole e per 13 anni è stato vescovo di sant’Agata dei Goti. Egli aveva fatto il voto di non permettersi alcuna inutile perdita di tempo. La sua vita si è prolungata al di là del 90o anno. A 16 anni, aveva già conseguito i gradi accademici del diritto civile e del diritto canonico, ma, avvocato brillante in carriera del foro di Napoli, a trent’anni subì un pesante insuccesso di carattere professionale, perdendo per un semplice cavillo una causa in tribunale. Egli valutò i pericoli e la vanità del mondo e intelligentemente si volse verso gli studi ecclesiastici ed il sacerdozio deponendo la sua spada ai piedi della statua della Madonna nella Chiesa della Mercede. ... |
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In Puglia a Ceglie Messapica (prov. Brindisi) la Chiesa di Sant’Anna, collocata sulla collina a Nord-Est del centro abitato è, dal XII secolo, un importante luogo di culto. La Chiesetta, antica abbazia benedettina, è preceduta da un piccolo giardino ed è un gioiello d’arte perché ricca di tele ed affreschi di indiscusso valore storico-artistico. Il dipinto più significativo è l’affresco trecentesco raffigurante la morte di Sant’Anna posto all’interno, poco sopra il portale d’ingresso. Sono rare le raffigurazioni di S. Anna morente. Ricordiamo quella di Quentin Massys, sul pannello destro del trittico commissionatogli nel 1507 dalla Confraternita di Sant’Anna a Lovanio che oggi è nel Musèes Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles. In Italia abbiamo quelle secentesche di Giacinto Brandi a Fabriano (Ancona) e di Andrea Sacchi in S. Carlo ai Catinari a Roma. Questa di Ceglie è più unica che rara per la presenza in essa dell’Arcangelo Michele che, ai piedi dell’anziana nonna di Gesù morente, calpesta il demonio perché ... |
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Il 29 maggio di ogni anno, con particolare manifestazione religiosa e civile, si rinnova in Pisa il ricordo di S. Bona vergine, proclamata dal Santo Padre Giovanni XXIII “Patrona delle hostess”. Intervengono numerose le rappresentanze di Hostess cristiane di tutte le parti del mondo. La Santa dal carattere di una caritatevole “hostess” medioevale, assisteva i pellegrini nella via materiale ed anche in quella, soprattutto spirituale nei lunghi e tormentati itinerari dei Santuari di quel tempi: “Homo, Angelus, Deus”. La vita di S. Bona da Pisa si legge nel manoscritto pergamenaceo, conservato nell’Archivio Capitolare Pisano (A.C.P), scritto circa cinquant’anni dopo la Sua morte. Santa Bona nacque in Pisa nell’anno 1156. La madre, Berta era còrsa. Il padre Bernardo, quando la bimba aveva tre anni, s’imbarcò per l’Oriente e non fece più ritorno. Il primo incontro con il Signore l’ebbe all’età di sette anni. Gesù le impose di coricarsi sola per staccarsi da tutti gli affetti terreni. Un angelo apparve in quel tempo ... |
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Elena Kowalska nacque in Polonia il 25 agosto 1905. Ancora adolescente abbandonò la casa dei genitori e andò a servizio di alcune famiglie benestanti per mantenersi e per aiutare i genitori. Fin dal settimo anno di vita sentiva nella sua anima la vocazione a farsi suora, ma non avendo il consenso dei genitori per entrare in convento, cercava di sopprimerla. Sollecitata da una visione di Cristo sofferente, partì per Varsavia dove il 1 agosto 1925 entrò nella congregazione delle suore della Beata vergine Maria della Misericordia. Con il nuovo nome religioso di suor Maria Faustina trascorse in vari conventi 13 anni lavorando in umili mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia. All’esterno nessun segno faceva sospettare la sua vita mistica straordinariamente ricca. Per ordine del suo padre spirituale scrisse il suo “Diario” dove rivela il suo contatto intimo con Dio, la Madonna, gli angeli e i santi e le anime del Purgatorio. La santa ha ispirato il movimento apostolico della Divina Misericordia con il compito ... |
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Edith Stein, filosofa tedesca di origine ebraica, nasce a Breslavia, in Polonia, nel 1891. Settima figlia di Sigfried e Augusta Courant, entrambi ebrei dalla fede profonda, a due anni rimane orfana del padre. Da giovane studia filosofia a Breslavia e a Gottinga dove consegue il dottorato. E’ allieva e poi assistente del celebre fenomenologo Edmund Husserl all’università di Friburgo. E’ autrice di opere di ampio respiro, traduttrice di San Tommaso e docente nell’Istituto di Pedagogia di Munster. I filosofi la conoscono per i suoi studi e per le intuizioni sul problema femminile. Durante la Grande Guerra è crocerossina. Colpita dal “Castello interiore” di Teresa d’Avila, chiede il battesimo nel 1922, quindi si dedica all’insegnamento nel liceo delle domenicane di Spira. La prima volta che chiede di entrare nel Carmelo di Wurburg le è negato perché “nel mondo avrebbe potuto fare tanto bene”. Ma è convinta che non sia l’attività umana a salvare, ma soltanto la Passione di Cristo. La sua aspirazione è partecipare ad essa. Diviene carmelitana a Colonia e assume il nome di Teresa Benedetta della Croce. ... |
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Enrico II nato nel 972, figlio di Enrico il Litigioso, duca di Baviera, e di Gisella di Borgogna, fu istruito da S. Volfango, vescovo di Ratisbona; nel 995 succedette al padre come duca di Baviera, e nel 1002 al cugino, l’imperatore Ottone III, salendo sul trono di Germania. Contro di lui insorse Arduino d’Ivrea, incornato re d’Italia a Milano, ma Enrico entrò in Italia con un’armata e lo sconfisse a Pavia, poi si recò a Roma nel 1014 per essere incoranato da papa Benedetto VIII (1012 – 1024). Egli fu benefattore della Chiesa in molti modi, restaurando le sedi di Hildescheim, Magdeburgo, Strasburgo e Meersburg; nel 1006 fondò la sede di Bamberga, dove fece costruire una cattedrale e un monastero, per rafforzare il suo potere in quella parte della Germania. Fu contrastato in questo dai vescovi di Wurzburg ed Eichstatt, che dovettero cedere parte delle loro diocesi e che si opponevano anche al suo trattamento arbitrario nei loro confronti, ma Enrico ottenne l’approvazione del papa e Benedetto consacrò la nuova cattedrale nel 1020. in generale, sostenne la riforma cluniacense e in particolare S. Odilone di Cluny e Riccardo di Saint – Vanne, ma era un governante potente deciso a estendere il suo potere e la sua influenza; come si afferma in B. T. A., forse troppo delicatamente, “alcune delle sue azioni politiche sembrano equivoche, se esaminate dal punto di vista del bene del cristianesimo”. ... |
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In mezzo ai numerosi fatti che la storia segnala, ricordiamone soltanto alcuni. Bertando di Salluces è sul ponte di un fiume, quando improvvisamente questo ponte cede. Ma una mano invisibile lo trattiene nella sua caduta, ed una voce gli dice: "Sono io, Michele, che vengo a strapparti dalla morte; pentiti e fai penitenza". Guglielmo di Thou, sul campo di battaglia, sente già la spada di un capitano nemico toccare la sua testa, quando improvvisamente l'arcangelo, scendendo dai cieli, solleva la mano di questo capitano, dicendogli: "Ti ordino di risparmiarlo, gli lascio tre giorni di vita affinché si riconcili con Dio e si prepari alla morte, poiché è uno dei miei più devoti servitori". |
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