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Nei giorni 1 e 2 giugno u.s. si è tenuto a Campagna, in provincia di Salerno, presso la parrocchia-abbazia di Santa Maria La Nova, il V “Meeting sugli Angeli”, dedicato a “Gli Angeli, i militari e le forze dell’ordine”, nel 60° anniversario della proclamazione di San Michele a Patrono della Polizia. Il gruppo organizzatore fa capo alla “Milizia di san Michele Arcangelo”, un’associazione di laici cattolici fondata negli anni ’60 da mons. Giuseppe del Ton a Roma (ed eretta canonicamente nel 1980) e rifondata nel 2002 dall’attuale assistente spirituale e parroco di Santa Maria La Nova, don Marcello Stanzione. La benemerita associazione, attraverso la devozione agli angeli e la diffusione del loro culto, intende combattere, assieme a simili gruppi, il secolarismo strisciante in molti ambienti ecclesiali oltre alla vergognosa pseudo o contro-angelologia presente nei gruppi satanici, new age e orientaleggianti. Dopo la recita della “Supplica ardente ai Santi Angeli”, guidata da un sacerdote ... |
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Hans Cristian Andersen (Odense 1805- Copenaghen 1875) è lo scrittore danese più famoso al mondo. Di umile origine (il padre faceva il ciabattino, la madre finì in un ospizio per alcolizzati), nel 1819 si stabilì a Copenaghen, dove poté studiare danza e canto e poi frequentare l’università grazie a protettori generosi, come il musicista italiano G. Siboni e specialmente J. Collin. Ma la sua restò la preparazione di un autodidatta d’ingegno, alimentata da avidissime letture; importante il precoce contatto letterario con la narrativa di E. Hoffman. Il suo esordio avviene con “Agnese e l’uomo del mare” (1833-34), ma già nel 1829 A. aveva preso a pubblicare, sul modello di Heine, diari dominati dalla produzione favolistica, per es. “L’improvvisatore”, storia di una gioventù stentata come la sua, lo scrittore pervenne finalmente alla notorietà. Ma rendendo celebre in tutto il mondo, e tradotto in più di trenta lingue, saranno le “Fiabe”: la prima raccolta risale al 1835-37, altre seguirono negli ... |
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In un Sermone pronunciato a Evensong nel collegio di St. John, Oxford il primo marzo 1992. Le letture scelte furono Isaia 6: 1¬-8 e rivelazione 22: 1-9. La poesia è tratta da Duino Elegies di Rilke, il passo in S. Tommaso è tratto da Summa Theologiae I q. 61 a.3. Sono onorato ed eccitato di essere stato invitato a predicare in Collegio su un tema scelto da me. Onorato per ovvi motivi ed emozionato perché come Cattolico Romano sono abituato che tutto sia proibito a meno che non sia obbligatorio. E’ un’ eccitante occasione per gustare la libertà anglicana e per scegliere testi e tema propri. Così, ho scelto di riflettere sugli Angeli, basandomi su quelli intriganti testi biblici di cui abbiamo appena sentito parlare dal profeta Isaia e dal libro della Rivelazione. Ma è stata una scelta saggia il tema degli angeli? Non vi è qualcosa di irresponsabile nel predicare su un tema così astruso e specializzato al giorno d’ oggi? Sarà questo un modo per esercitarsi a sognare ad occhi aperti e raccontare fiabe in una maniera cristiana? ...
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Le nostre catechesi su Dio, creatore del mondo, non possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della Rivelazione divina: la creazione degli esseri puramente spirituali, che la Sacra Scrittura chiama "angeli ". Tale creazione appare chiaramente nei Simboli della fede: "Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose (cioè: enti o esseri) visibili e invisibili". Sappiamo che l'uomo gode, all 'interno della creazione, di una posizione singolare: grazie al suo corpo appartiene al mondo visibile; mentre, per l’anima spirituale, che vivifica il corpo, egli si trova quasi al confine fra la creazione visibile e quella invisibile. A quest'ultima appartengono altri esseri, puramente spirituali; non dunque propri del mondo visibile, anche se in esso presenti e operanti. |
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Il Verbo si fa carne; e davanti alla sua umanità rivestita della dignità stessa di Dio, gli Angeli s'inchinano. Cristo non è forse il loro Re, avendo autorità su di essi, Re degli Angeli come degli uomini, incaricato di riportare tutta la creazione a suo Padre? In Lui si uniscono le due parti del mondo soprannaturale, l'angelico e l'umano. A quale dei suoi Angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato? (Eb.1,5; Sal.2,7). Ed ancora: Io sarò per Lui un Padre ed Egli sarà per me un Figlio (Eb.1,6; Sam.7, 14). E quando introdusse di nuovo nel mondo il Primogenito, Egli disse: Tutti gli Angeli di Dio Lo adorino (Eb.1,6; Sal.96,7). Riunire tutte le cose in Cristo Gesù, quelle che sono nei Cieli e quelle che sono sulla Terra ... (Ef.1, 10). Mettere in luce il Mistero nascosto dall'inizio dei secoli affinché i Principati e le Potenze nei Cieli conoscano oggi in vista della Chiesa la saggezza infinitamente varia di Dio ... (Ef.3,9-10). |
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Al di sotto di questi tre cori angelici superiori se ne dispiegano ancora sei, di cui il più vicino a noi è costituito da quelli che noi chiamiamo angeli. L'unica funzione di questi ultimi sembra essere di proteggere e di accompagnare gli uomini, così li si chiamano correntemente angeli custodi. La loro prossimità con l'umanità li porta a manifestarsi alle anime, di cui essi hanno l'incarico, più sovente e più direttamente degli altri spiriti celesti, e le vite dei santi abbondano di esempi dei loro interventi talvolta straordinari; gli scritti dei mistici fanno stato di visioni frequenti dell'angelo custode. Per gli altri cori - chiamati rispettivamente Dominazioni, Virtù e Potenze - i contemplativi adottano abitualmente la classificazione dello Pseudo-Dionigi che, se nutre la loro meditazione, ha anche il vantaggio di essere sistematico, e dunque molto semplice. Al di sotto dei Troni stanno quelli che si chiamano le Dominazioni. |
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1. Gli Angeli. E’ verità di Fede che Dio, prima di creare il mondo ha creato un numero sterminato di Angeli. A queste creature, Dio chiese un atto di omaggio, prima di confermarli in grazia. Alcuni, con a capo Lucifero, vennero meno al dovere, e furono precipitati nell’inferno, che veniva oppositamente creato; mentre, gli Angeli rimasti fedeli furono confermati in grazia. Dalla Sacra Scrittura appare che gli Angeli si sono rivelati molte volte in forme visibili, e che si dividono in nove cori o gradi.: Troni, Dominazioni, Principati, Potestà, Virtù, arcangeli, Angeli, Cherubini e Serafini. Adora e ringrazia il Creatore. ... |
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La catechesi sugli Angeli deve essere tenuta volutamente distante dall’immagine umanizzata degli Angeli del Rinascimento, da quella troppo lisciata e mondana del Barocco, da quella femminilizzata e sdolcinata del tempo moderno. Quanto essa è più aderente alla S. Scrittura tanto più è vera, tanto più adatta all’insegnamento, tanto più efficacemente profonda per la vita religiosa. a) I puri spiriti. Gli Angeli in quanto puri spiriti sono al gradino più alto della creazione e di conseguenza sono in posizione intermedia tar Dio e l’uomo ( S. Tommaso, Summa Theol. I, 64,4). Nessuna delle creature si assomiglia tanto a Dio come gli Angeli. Ma siccome nell’ordine della natura vale il detto: “ Deus operatur per causas secundas” ( S. Tommaso, Summa c. Gent. III, 57), essi hanno per compito “ L’attuazione della Provvidenza divina riguardo agli uomini” ( S. Tommaso, Summa theol. I, 113,2). Sono insomma collaboratori di Dio nel governo del mondo. In quanto esseri spirituali essi agiscono, come Dio, per ,mezzo dell’intelligenza e della volontà, ossia conoscenza e amore. ... |
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Come dice chiaramente la Rivelazione, il mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni e cattivi. Ebbene, questa divisione non si è operata per creazione di Dio, ma in base alla libertà propria della natura spirituale di ciascuno di essi. Si è operata mediante la scelta che per gli esseri puramente spirituali possiede un carattere incomparabilmente più radicale di quella dell'uomo ed è irreversibile dato il grado di intuitività e di penetrazione del bene di cui è dotata la loro intelligenza. A questo riguardo si deve dire anche che gli spiriti puri sono stati sottoposti a una prova di carattere morale. Fu una scelta decisiva riguardante prima di tutto Dio stesso, un Dio conosciuto in modo più essenziale e diretto di quanto è possibile all 'uomo, un Dio che a questi esseri spirituali aveva fatto dono, prima che all 'uomo, di partecipare alla sua natura divina. |
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