Una storica apparizione dell’Angelo l’abbiamo in America del Nord il 21 settembre 1823 nella camera da letto di Joseph Smith ( 1805-1844), fondatore di un nuovo gruppo religioso poi meglio noto come movimento mormone o Chiesa dei Santi degli ultimi giorni. Ascoltiamo la testimonianza di Joseph Smith. Mentre stavo invocando Iddio, scopersi una luce che appariva nella mia camera, un bagliore che continuò ad aumentare finché la camera fu più illuminata che a mezzogiorno ed immediatamente apparve un personaggio al mio capezzale. Stava ritto a mezz’aria, poiché i suoi piedi non toccavano terra. Egli aveva una veste ampia del più squisito candore, che oltrepassava ogni altro candore terrestre che abbia mai visto; né credo vi sia alcunché di terrestre che possa apparire così straordinariamente bianco e brillante. Le sue mani erano nude ed anche le braccia, fin un poco al di sopra dei polsi; i suoi piedi pure erano nudi, e le gambe, fin al di sopra delle caviglie. ... |
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Il poeta tedesco Friedrich Gottlieb Klopstock nacque a Quedlinburg in Sassonia nel 1724 e morì ad Amburgo nel 1803.Dopo studi teologici a Jena e a Lipsia, nel 1751 si trasferì a Copenaghen su invito del re di Danimarca; nel 1770 rientrò ad Amburgo, dove morì. La fama gli venne dalla Messiade (Der Messias), poema epico in 20 canti, in esametri, scritto dal 1748 al 1773. Il tono religiosamente ispirato del poema, che narra, sulla base delle fonti bibliche, la passione di Cristo e la vicenda della redenzione, deriva dal ,pietismo, del quale il capolavoro si esprime, in ritmi solenni, l’inesausta tensione morale. Molto ammirata dai comportamenti fu anche la produzione lirica: odi e inni presentano novità di contenuti (esprime a Dio la sua gratitudine per il dono dell’immortalità dell’anima e della capacità di percepire l’armonia dell’universo) e varietà di soluzioni metriche. I drammi della trilogia di Arminio (1769-87), influenzati dal gusto dell’ossianesimo. Rappresentano il tentativo ... |
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L’abito religioso è il «segno» esteriore della vita angelica che il religioso e la religiosa vivono sulla terra; è il «segno» visibile e tangibile che essi vogliono vivere non più secondo la carne, ma secondo lo spirito. «La tonaca... — diceva S. Francesco d’Assisi — porta in sé il sigillo della santità». I Santi e i maestri della vita monastica «sono unanimi nell’interpretare il loro abito come simbolo della vita angelica da essi condotta», dice il Leclerq. L’abito lungo, ampio, semplice, che avvolge tutta la persona, dalla testa (con il velo o il cappuccio) ai piedi, da l’idea e l’impressione di un abito degli abitanti del cielo, e sembra trasmettere quella leggerezza del corpo spiritualizzato, quasi quell’essere «spirito» degli Angeli. La grande mistica tedesca, Santa Ildegarda, scriveva che l’abito monastico conferisce ai monaci e alle monache «qualcosa della luce angelica e, come ali, serve ad elevarli». |
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Tutte le vite dei santi sono sante. E tutte hanno per motivo fondamentale quello dell’amore di Gesù e di Maria. Ma ogni santo ha poi una particolare grazia per sé e un particolare insegnamento per gli altri. Leggendo la vita di Gemma Galgani, ho incontrato, fra i vari capitoli, alcune pagine che mi hanno fatto sempre un certo effetto, fra la meraviglia e l’incredulità. D’altra parte ho sempre capito che proprio quelle pagine formavano il grumolo più fragrante della santità di Gemma Galgani. La fanciulla lucchese, si sa, era un giglio di purezza, uno specchio di obbedienza, un esempio di umiltà. Soffrì la passione di Gesù e ricevette le stigmate di Cristo. Ma quanti altri santi non furono come lei puri, obbedienti, umili e piagati? Leggendo dei suoi atti di virtù, dei suoi sudori sanguigni, della sua candida innocenza, della sua umile carità, sono preso d’ammirazione e da venerazione per la fanciulla lucchese ma soltanto quando giungo su quelle tali pagine a cui ho accennato, l’anima ... |
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L’ amore … tutta la nostra vita gira intorno all'amore...Tutti nel nostro cuore aneliamo all'amore ... Quanti sforzi assurdi facciamo per creare l'amore in noi.. Quanta confusione a riguardo,quanti luoghi comuni sull'amore ... ma anche per capire l’ amore,abbiamo bisogno di loro…dei Santi Angeli!Sono proprio gli angeli, infatti,che ci introducono nel mistero dell' Amore Divino non lasciandoci inaridire. Tutti sappiamo che l’ amore è capace di resuscitare alla vita uomini pietrificati,avete mai notato il volto delle persone veramente innamorate?È radioso!Ma l' amore è qualcosa di più di essere innamorati ... È una "qualità specifica",non è solo riuscire ad amare qualcuno,ma è anche trasformare se stessi in amore. Che compito arduo!E si , ma ci sono loro,gli Angeli,che ci aiutano a diventare "amore",facendoci amare tutto ciò che ci circonda. Gli uomini per amarsi hanno bisogno degli Angeli. |
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“Si pensa che gli angeli superino di gran lunga in numero la moltitudine di tutti gli uomini che sono mai stati e che mai saranno. San Tommaso arriva alla conclusione che essi esistono in grande numero, superiore alla moltitudine materiale. Anche le Sacre Scritture si riferiscono con frequenza a un vasto numero parlando di essi. Così nella visione del profeta Daniele si dice: "Migliaia e migliaia lo amministravano e diecimila volte centomila gli stavano vicini.” Queste espressioni ci danno una vaga idea del fatto che il loro numero è immenso. Ora ci potrebbe essere confusione in cielo, se questa moltitudine infinita fosse senza ordine. Ma come abbiamo visto le schiere angeliche sono divise in varie gerarchie e cori, ognuno ha i propri compiti, “non tutti uguali in dignità ma tutti debitamente sottomessi. Il Potente Dio che mantiene una così potente armonia tra migliaia di pianeti sospesi sulle nostre teste e che vagano nello spazio, mantiene anche tra questi spiriti celesti, ... |
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Fin dalla sua prima apparizione, l’angelo si presenta come il protettore del Portogallo e tra l’altro dice ai tre pastorelli: “ In tutti i modi possibili, offrite a Dio un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirerete così sulla vostra patria la pace. Io sono il suo Angelo custode, L’Angelo del Portogallo”. La devozione dei cattolici portoghesi verso l’Angelo della loro nazione è una devozione loro caratteristica. Il 5 febbraio 1590, papa Sisto V accordò un Ufficio liturgico in onore dell’Angelo Custode del Regno del Portogallo e delle sue colonie e, ancora oggi, nei paesi di lingua portoghese, tale ricorrenza è festeggiata il 10 giugno, col permesso di papa Pio XII che l’ha ripristinata. L’idea degli angeli protettori delle nazioni è presente sia nella bibbia sia nella teologia cattolica. Secondo San Tommaso né l’uomo né nessun altra cosa possono rimanere completamente al di fuori del governo della Divina Provvidenza. ... |
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Una delle apparizioni mariane più importanti del XX secolo, è stata quella di Fatima in Portogallo dove un Angelo interpretò un ruolo di capitale importanza. La storia comincia nel 1915, tra aprile ed ottobre, senza altra precisazione perché la fanciulla beneficiaria delle visioni è troppo ignorante per conoscere i giorni della settimana ed i mesi del calendario. Essa si chiama Lucia dos Santos, ha otto anni. Questo accade ad Aljustrel, nel centro del Portogallo. Come tutti i bambini del paese, Lucia custodisce le pecore nei campi ; in quella primavera del 1915, ella debutta nel compito di pastorella dove rimpiazza sua sorella maggiore, Carolina, oramai occupata in compiti più ardui. Lucia si è legata in profonda amicizia con tre altre amichette, le ragazze Matias, Teresa e Maria Rosa, e Maria Justino. Insieme le quattro fanciulle sono molto pie, molto serie e riservate. Al contrario delle altre ragazzine del paese, ... |
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L’esistenza della setta degli Esseni si colloca tra il II secolo a. C. e il I secolo d.C.: menzionandoli, Giuseppe Flavio ricorda la loro resistenza alle torture inflitte dai Romani, mentre Plinio testimonia del loro insediamento sulla riva occidentale del mar Morto. E’ quanto hanno confermato le scoperte dei rotoli nelle grotte di Qumran prospicienti quel mare. Gli esseni sono noti da molto tempo grazie alla testimonianza di alcuni autori del primo secolo della nostra era, in particolare Filone di Alessandria, Giuseppe Flavio e Plinio il vecchio. A partire da queste sorgenti indirette, si può descrivere gli esseni come segue. Il nome di questo gruppo religioso varia secondo gli autori. Giuseppe Flavio parla di essenoi o essaioi, termine utilizzato anche da Filone. Plinio li chiama esseni. L’origine del termine non è spiegata che da Filone, che collega alla parola greca osioi, santi. Nessun autore spiega l’origine degli esseni. Giuseppe Flavio li menziona per la prima volta quando descrive l’epoca ... |
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