Per angelofania s’intende una manifestazione sensibile o apparizione visibile di angeli. L’esistenza di esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. Ne danno una chiara testimonianza sia la Scrittura e sia la Tradizione. Di essi tratta pure il Catechismo della Chiesa Cattolica nei numeri 328 – 335. sant’Agostino dice a riguardo degli angeli: “La parola Angelo designa l’ufficio, non la natura. Se ci chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l’ufficio, si risponde che è l’angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo” (S. Agostino, Enarratio in Psalmos, 102, 1,15). Gli angeli – secondo la Bibbia – sono servitori e messaggeri di Dio: “Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola. Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, suoi ministri, che fate il suo volere” (Salmo 3,20-22). Gesù dice che essi “vedono sempre la faccia del Padre…che è nei cieli” (Mt 18,10). ...
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Anna Moes, questo il vero nome di suor Maria Domenica Chiara della Santa Croce, è ancora oggi, un nome poco conosciuto. Tuttavia è stata una delle più straordinarie mistiche del secolo XIX. Ella è la fondatrice delle suore domenicane del Lussemburgo. è conosciuta soprattutto per la sua familiarità con l’angelo custode, frutto di educazione ma anche dono di Dio. Si racconta ce già nel primo anniversario della sua nascita, ebbe una visita da parte del suo angelo custode, sotto forma di un bambino di cinque anni. Egli recava un cuore circondato da una corona di spine e versante delle grosse gocce di sangue. Intorno al cuore, si leggeva questa iscrizione: “Figlia mia, ecco quello che soffre continuamente il Cuore di Gesù per la sua Chiesa. Non vuoi tu prendere parte alle sue sofferenze?”. La gravità di questo primo e precoce contatto della piccola Anna non impedisce all’angelo custode di mostrarsi un incantevole compagno, tanto più che lei è un po’ trascurata dai suoi genitori, ferventi cattolici, ma abbastanza distanti dai loro figli. Ella , ricordando la sua infanzia, sottolinea il ruolo avuto dall’angelo nella sua educazione: ... |
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Dal numero 5 della rivista missionaria “Eco” del 1966 riporto una bella testimonianza su un intervento di san Raffaele in Africa. L’articolo è a firma di suor Francesca Zaveria Maggiora appartenente alle suore missionarie della Consolata e riporta il racconto di una anziana suora missionaria, ormai cieca, suor Teresa su un intervento angelico in Kenia. Infatti nel cinquantesimo anniversario dei primi battesimi solenni amministrati nel Kenia il 2 ottobre 1915, suor Teresa ha dettato – con vivezza di particolari e intensità di emozione – la cronaca di uno di quei non rari interventi soprannaturali che, specie all’inizio, rendevano sensibile l’assistenza paterna di Dio sui suoi missionari. Traspare dal racconto l’autenticità dell’avvenimento ( il timore sacro che fa scappare avanti nella fila); le immagini sono ancora ben vive negli occhi, purtroppo ormai spenti di suor Teresa, e il suo dire è deciso e sicuro. Il seme gettato in semplicità di vita e di mezzi si è trasformato nella Chiesa del Kenia d’oggi ... |
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La mia relazione in questo primo Convegno “OLTRE LA VITA” tratterà delle visioni di angeli ai moribondi. Secondo la Dottrina Cattolica ogni essere umano nell’ora dell’agonia combatterebbe una lotta impari contro l’assalto dei demoni se Dio, nella sua bontà, non gli inviasse in soccorso quegli esseri meravigliosi che sono gli angeli. Quando parlo di angeli mi riferisco agli angeli buoni, cioè ad esseri personali, che lodano Dio, lo servono, aiutano gli uomini, anzi sono i migliori loro amici, e che sono uniti con i santi nell’eterna felicità del Cielo. La teologia cattolica considera gli angeli come esseri personali cioè intendiamo degli esseri simili all’uomo, perché dotati di intelligenza e volontà, e che quindi sono in grado di entrare in contatto con gli altri. |
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In questo mese di novembre in cui la Chiesa ci fa pregare in modo particolare per i nostri cari defunti , è opportuno riflettere sull’aiuto che i santi angeli di Dio ci offrono al momento del nostro trapasso dalla vita terrestre alla vita celeste. Con la morte che cosa succede al nostro corpo e alla nostra anima? Secondo la Dottrina Cattolica ogni essere umano nell’ora dell’agonia combatterebbe una lotta impari contro l’assalto dei demoni se Dio, nella sua bontà, non gli inviasse in soccorso quegli esseri meravigliosi che sono gli angeli. Quando parlo di angeli mi riferisco agli angeli buoni, cioè ad esseri personali, che lodano Dio, lo servono, aiutano gli uomini, anzi sono i migliori loro amici, e che sono uniti con i santi nell’eterna felicità del Cielo. La teologia cattolica considera gli angeli come esseri personali cioè intendiamo degli esseri simili all’uomo, perché dotati di intelligenza e volontà, e che quindi sono in grado di entrare in contatto con gli altri. Gli angeli sono esseri inferiori a Dio, quindi dipendenti da lui e sue creature come ... |
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1. Chi era l’arcangelo Raffaele e perché è diventato per voi oggetto del Meeting sugli Angeli? R.: Premesso che noi parliamo di un essere celeste vivente che ha avuto un inizio ma non ha una fine, e dunque chi è non già chi era, stiamo comunque parlando di “uno dei primi Spiriti che stanno sempre pronti ad entrare nella gloria di Dio”, come lui stesso si definisce ai due Tobia, padre e figlio, alla fine del lungo viaggio fatto dal giovane in sua compagnia. E’ per noi oggetto di questo IV Meeting perché, dopo aver parlato, nelle precedenti edizioni di San Michele, il Capo ed Archistratega degli Angeli, come giusto, visto che la nostra Associazione è a lui dedicata, abbiamo affrontato il tema, nella II edizione del rapporto tra realtà e mistificazione del mondo angelico e, nell’ultima edizione dello scorso anno, quello relativo ai Beati Spiriti celesti ed il loro rapporto coi Mistici. |
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IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE HA VISTO ALZARSI UNA GRANDE LUCE... Durante il tempo di Avvento, noi abbiamo cantato : “Popoli che camminate nella lunga notte, il giorno si alzerà ben presto”. Oggi potremmo cantare :”Popoli che camminate nella lunga notte, oggi Gesù ci è nato”. Sì, è Gesù la nostra luce. E’ precisamente questa la ragione che ci ha fatto scegliere il 25 dicembre come data della sua nascita. La Chiesa, fin dal II secolo, ha scelto il solstizio d’inverno, il momento in cui il sole è vittorioso sulle tenebre (sol invictus), per fissare la data dell’Incarnazione. Natale è una festa di luce che si celebra a mezzanotte, nella notte, come Pasqua ! Tutto il racconto della natività riportata dal Vangelo di San Luca è costruito per darci questa sensazione. Questo racconto è costruito in tre parti uguali. IN UN MONDO DI TENEBRE... (Versetti da 1 a 8) Luca ha voluto evocare questo mondo duro in cui Gesù è nato, nei primi anni della nostra era, 2001 anni fa : ... |
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Gli Angeli cooperano nelle nostre buone azioni, su tutte le nostre vite, ossia nei nostri modi di essere e possono condurci al meglio, qualora si presti ascolto al loro monito dolcemente imperioso, espresso sempre con rispetto alla nostra libertà. Essi non agiscono direttamente sull'intimo della intelligenza e della volontà, ma piuttosto sui sensi interiori e sulla immaginazione, rievocando anche ricordi di antica data, parole udite di rara saggezza; la loro parola senza suono è silenzio che parla al cuore. Con la loro compagnia invocata, avvertita, amata, tu, pellegrino sulla terra, incerto del cammino, spesso desolato e stanco, vincerai il senso così amaro della solitudine. Dilla la preghiera all'Angelo custode che tua madre metteva sulle tue labbra di piccolo fanciullo, dilla mattina e sera e in ogni ardua congiuntura per evitare gravi pericoli. E al tuo alato e sorridente amico, che talvolta ti renderà nota la sua presenza con piccoli e istantanei raggi di luce soccorrendoti in varie ... |
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Beda nacque a Jarrow nel 672-673 ed ivi morì nel 735, la sua vita fu povera di avvenimenti esteriori. Durante i suoi cinquant’anni di vita monastica non si allontanò mai dal monastero, salvo per qualche viaggio necessario ai suoi studi e alle sue ricerche teologiche. Beda è uno dei massimi rappresentanti della cultura celtica dei monasteri irlandesi e uno dei maggiori teologi dell’Alto Medioevo. Le sue opere sono numerose e abbracciano praticamente tutti i campi dello scibile umano. Si possono dividere in tre grandi gruppi: a) le opere grammaticali e scientifiche comprendono tutte le materie del trivio e del quadrivio. In particolare emerge De Rerum natura, una specie di ampia e sistematica enciclopedia in 51 capitoli; b) le opere storiche sono fonti insostituibili e di capitale importanza. Primeggia la Historia ecclesiastica gentis Anglorum, che narra le vicende della storia britannica da Cesare all’anno 731, attingendo talora a fonti di prima mano. Le sue biografie sono utili per la ricostruzione ... |
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Penelope nacque a Roma il 6 marzo 1836 da Luigi e Margherita Maria Giannotti e fu battezzata nella parrocchia di S. Andrea delle Fratte il giorno seguente. Una fanciulla normale, divisa tra lo studio , il gioco, l’hobby per la musica e il canto. Alla formazione culturale associava quella religiosa facendo presagire segni di vocazione per la vita di clausura. Si consigliò con il suo padre spirituale, il camilliano Trambusti, che la indirizzò a Viterbo in monastero. Entrò l’11 giugno1856, prese il nome di Suor Maria Benedetta Giuseppina. Il 2 luglio 1858 si consacrò solennemente. Nel novembre del 18651 a 25 anni, fu colpita da paralisi a tutta la parte sinistra del corpo con incidenza sulla spina dorsale. Così il quadro clinico dagli atti del processo canonico: “Non poteva poggiare il capo sui guanciali a causa di acuti dolori, né poteva tenerlo eretto perché le ricadeva inerte sul petto con pericolo di soffocamento, perciò le si doveva sostenere la fronte con cordicelle e bende”. A tutto questo si aggiunsero le piaghe da decubito, le bronchiti e le polmoniti. Chiedeva a Dio la guarigione,m faceva novene; ma più pregava e più peggiorava. ... |
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