Dopo l’Ipazia, da qualcuno definita “illuminista”, portata sul grande schermo con il film Agorà, è adesso la volta del film La Papessa del regista Sonke Wortmann. In attesa di una eventuale prossima uscita di Pippo Pluto e Paperino in Vaticano possiamo goderci quest’ultima mega produzione europea la quale propone un falso medievale piuttosto grossolano che fu messo in giro dalla nobiltà antipapista tedesca per cercare di screditare il papato in un momento in cui esso rivendicava la sua indipendenza dal potere politico. La vicenda venne nei secoli successivi ripresa da vari autori tra i quali Boccaccio e il Belli, la storia che viene raccontata è quella di una donna che riesce ad entrare in seminario e a percorrere tutti i gradi delle gerarchie ecclesiastiche fino a farsi eleggere papa nel’anno 855 col nome di Giovanni VIII. Peccato però che nell’855 venne eletto papa Benedetto III che regnò fino all’anno 858, e non il presunto Giovanni VIII che sarà realmente eletto nell’anno 872. ... |
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La Chiesa cattolica afferma che "la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che qualunque ne sia il motivo, l'uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità" (CDF, Alcune questioni di etica sessuale, 9). Nella masturbazione, "il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana. Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l'azione pastorale, si terrà conto dell'immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d'angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale" (CCC, 2352). Qual è il criterio principale della moralità dell'atto sessuale? È il rispetto della finalità ... |
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IL CUORE DELLA VITA CRISTIANA - Il termine vangelo viene da una parola greca che significa “buona novella”. Esso designa il messaggio proclamato da Gesù e trasmesso da quelli che l’hanno conosciuto ed avvicinato: per amore, Dio ha inviato suo Figlio per salvare gli uomini dalla morte e dal peccato. Testimoni commoventi sulla vita, la condanna a morte e la resurrezione di Gesù, questi quattro testi semplici e brevi nutrono da sempre la fede dei cristiani. Essi rivelano quel Gesù, che ha tanto sconvolto quelli che, circa 2000 anni fa, lo incrociavano sulle strade della Palestina. I vangeli costituiscono lo zoccolo del Nuovo Testamento, seconda grande parte della Bibbia cristiana. Essi non esigono conoscenze preconcette ed ogni persona avida di saperne di più si Gesù può immergervisi. Bastano alcune chiavi per scoprirne le prime ricchezze. PERCHÉ DEI VANGELI? - Dopo la resurrezione di Gesù, le prime comunità cristiane compaiono in Palestina, ... |
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Nel 16° secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali: 1) Essi assolutamente non credevano ci fosse la transustanziazione e che il pane usato era pane comune. In altre parole sostenevano che la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia fosse solo una superstizione papista ed il pane fosse solo semplice pane e chiunque lo potesse maneggiare. 2) Inoltre affermarono che il ministro della Comunione non fosse affatto diverso, nella sua natura, dai laici. É invece insegnamento cattolico che il Sacramento dell’Ordine Sacro dona all’uomo un potere spirituale, sacramentale, imprime cioè un segno indelebile nella sua anima e lo rende sostanzialmente diverso dai laici. Al contrario il ministro protestante è un uomo comune che guida gli inni, fa sermoni per sostenere le convinzioni dei credenti. Egli non può trasformare il pane ed il vino nel Corpo e nel Sangue di Nostro Signore, non può benedire, non può ... |
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Sono nato nel 1963, sono entrato in seminario nel 1983 e sono stato ordinato sacerdote nel 1990. La mia formazione teologica non è stata assolutamente “conservatrice” o “preconciliare”, ma fin da ragazzo ho sentito istintivamente un senso di disagio nel dare o ricevere la santa Comunione sulla mano. Poche sere fa, con Gianluca Barile, direttore di Petrus, colloquiando, a cena, con il cardinale Arinze, Prefetto della Congregazione della Liturgia, ad una domanda di Gianluca sulla prassi moderna di dare ai laici la comunione sulla mano, il cardinale affermò decisamente che, se lui allora fosse stato nella commissione che doveva decidere, avrebbe votato contro riguardo alla prassi di dare la comunione sulla mano. Attraverso i secoli, insigni teologi e grandi mistici ci hanno insegnato che la Santa Eucarestia è veramente il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Gesù Cristo. I Padri del Concilio di Trento definirono il Divino Sacramento con precisione e cura, San Tommaso ... |
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Don Marcello Stanzione, parroco di Santa Maria la Nova e assistente spirituale dell’associazione Milizia di San Michele Arcangelo, condirettore del sito Pontifex e collaboratore del sito DentroSalerno, nella seconda settimana di maggio si recherà in Italia del Nord ed in Svizzera per un ciclo di conferenze sugli angeli. Martedì 5 maggio alle ore 21 la sua prima conferenza sarà a Torino presso la Parrocchia di san Benedetto Abate. Il giorno seguente il 6 maggio si recherà in visita alla sagra di san Michele in Val di Susa e al pomeriggio si recherà al santuario francese del Laus per raccogliere ulteriore materiale per completare un suo libro su Benedetta Rencurel, Il 6 sera si recherà all’istituto sociale dei padri gesuiti. Giovedì 7 maggio don Marcello visiterà le varie classi delle elementari e del liceo dell’istituto dei Fratelli della Sacra Famiglia per incontrare i vari gruppi di studenti. Il 7 sera a Milano, poi terra alle ore 18,30 un’altra conferenza (clicca qui per scaricare l'invito) ... |
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Gesù è la Luce che splende nelle tenebre e fa pena dover constatare, anche ai nostri giorni, come le tenebre non vogliano aprirsi ad accoglierla. Questo libro è un piccolo raggio che parte dal Cuore misericordioso di Gesù e vorrebbe aiutare tutti a raccoglierne le confidenze e a compierne i desideri. Come le precedenti « Tu lo sai che Io ti amo », sono pagine che non andrebbero lette di un fiato. Meditate, ci fanno intravedere la nostra grandezza e responsabilità di Sacerdoti; senza avvilirci, nonostante il tono frequente dell'ammonimento, ci spronano a vivere più coraggiosamente la nostra fede e la nostra missione. È « lo strumento », di cui il Signore si serve per parlare all'anima di quei preti e vescovi che, liberissimi di credervi o meno, lo vogliano almeno ascoltare?... Ecco la lettera con cui quel sacerdote accompagnava i primi scritti, già pubblicati: 4 novembre 1975 San Carlo Borromeo - Rev.do Padre, come d'accordo, le mando ciò che Lui, Gesù, mi ha detto in merito ... |
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Questo terzo libro, che segue al «Tu sai che Io ti amo», e al «Figlioli miei, coraggio!», è un altro piccolo raggio che parte dal Cuore buono di Gesù e ci aiuta a coglierne i desideri e a compierne la volontà. Sono pagine che, lette con calma e con umiltà, fanno riflettere. Scuotono anche, ma senza scoraggiare. Per meglio comprenderle sarebbe bene tener presente queste premesse: - di persone di buona volontà nel mondo, nella Chiesa, tra i Vescovi, i Sacerdoti e i fedeli, sempre ce ne sono state e ce ne sono pure, forse più nascoste ma non meno valide e operose, anche ai nostri giorni. Eventuali ammonimenti da parte di Gesù vanno quindi a coloro (pochi o molti li conosce e giudica solo il Signore) che fra noi si sono raffreddati nello spirito di fede. - l'insistenza quasi pesante sulla gravità e intensità dell'azione disgregatrice di Satana sulle anime e sui corpi, sulla famiglia e sulla Chiesa, è insistenza appositamente voluta. Non è che per il Signore e per noi non esistano altri problemi ... |
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Introduzione - Perché Dio ha scelto me? - Chi sono io? Sono meno di un granello di polvere di fronte all'universo, sono meno di una gocciolina invisibile di fronte all'oceano, sono meno di un ripugnante vermiciattolo che striscia nel fango dalla terra. Sono un povero prete, fra i tanti, il meno colto, il meno dotto, il più sprovveduto, un povero prete ricco solo di innumerevoli miserie di ogni natura. Perché Dio ha scelto me? Perché si capisca che io non sono altro che un povero strumento nelle sue mani, perché da tutti si capisca che non sono altro che una miserabile penna spuntata, la mia stessa calligrafia è simbolo della mia incommensurabile povertà e nullità. Perché Dio ha scelto me? Per confondere i superbi, gonfi di orgoglio per il loro sapere, che di errori, di eresie hanno riempito la Chiesa, avvelenando le anime. Sì, scemenze, errori , eresie, su Dio, sulla Chiesa, sulla Vergine SS.ma, sulla Rivelazione; Dio è finitamente semplice e semplici ed umili vuole noi. "In verità vi dico ... |
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