Tra pochi giorni terminerà lo speciale anno paolino indetto da Benedetto XVI ed inizierà l’anno sacerdotale alla fine del quale il santo curato d’Ars sarà proclamato patrono universale di tutti i sacerdoti cattolici. L’anno paolino è stato molto fruttuoso nella Chiesa. Numerosi testi sono stati pubblicati per approfondire la conoscenza dell’apostolo delle genti. Da parte mia presso l’editrice Gribaudi di Milano ho pubblicato: San Paolo il mistico degli angeli che mette a fuoco l’angelologia e la demonologia paolina. Grazie a Dio, il testo ha avuto un buon successo di vendite anche perché ho trattato l’argomento nel modo più divulgativo possibile. Come per San Pietro, anche nella gigantesca missione di Paolo, Apostolo delle Genti non manca l’intervento di un Angelo. Dapprima però c’è da sottolineare che nelle sue lettere Paolo parla molto spesso, anche se marginalmente degli Angeli. Sicuramente Paolo aveva creduto nell’esistenza degli Angeli, ancora prima della sua conversione, ... |
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Due tendenze polarizzano la storia dell’abito ecclesiastico del Clero: da una parte, il desiderio di manifestare lo stato separato ed il carattere sacro del clero e in tal modo di metterlo in guardia contro la tentazione di vivere in un modo troppo profano ; dall’altra parte, il desiderio di non essere troppo distanti dal popolo che devono evangelizzare con un’abbigliamento troppo strano ed eccentrico da quello usuale di tutti i cristiani. Dal VI secolo alla fine del XIX e la prima tendenza che domina quasi esclusivamente. E’ accertato che nei primi cinque secoli non vi è alcuna differenza tra l’abito civile e quello clericale. Infatti nei primi secoli la Chiesa non aveva alcun statuto giuridico legale in un mondo in cui non vi erano altre istituzioni che quelle dello stato romano. Inoltre le persecuzioni minacciavano continuamente la cristianità per cui non era opportuno per i membri a cui era stato conferito il Presbiterato di rendersi facilmente riconoscibili. Vediamo così Cipriano di Cartagine nel III secolo, ... |
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Nel clima del Concilio di Trento, saranno i sinodi provinciali di Milano, sotto la presidenza di San Carlo Borromeo che fisseranno la moda ecclesiastica adottata universalmente in tutti i paesi cattolici. I sinodi milanesi decretano che il colore nero è di rigore per tutti i chierici inferiori. I vescovi possono portare il colore viola e non possono apparire in pubblico senza il rocchetto ma la seta e le pellicce di lusso sono vietate. Per tutti i chierici la tonaca deve scendere fino a terra, la sott’anella più corta è permessa solo in viaggio, ma i preti devono portare sempre la lunga talare nel luogo della loro residenza, anche in campagna, anche per zappare il loro orto. Queste norme milanesi sono riportate anche dai Concili francesi del XVII sec., e a Parigi mentre gli statuti di Enrico di Gondi ( 1608 ) non chiedono che un abito “ onesto e decente ” con la tonsura, quelli di Francesco di Harlay ( 1673 ) impongono la talare nel luogo di residenza. Uno dei punti fermi dei riformatori cattolici del XVII sec., è quello ... |
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I sacerdoti simpatizzanti dell’associazione “Opus Angelorum” avevano intenzione di creare una nuova congregazione religiosa cattolica che avesse come obiettivo la diffusione della devozione cristiana agli angeli. Ma negli anni settanta i vertici vaticani della Congregazione dei religiosi a Roma proposero loro che invece di creare una nuova congregazione riprendessero invece un antico ordine canonicale, quello della Santa Croce di Coimbra che si era estinto. L’ordine quindi che era stato fondato nel 1131 fu ricostituito nel 1979. Ma vediamo la storia di questo antico ordine. La fondazione della Casa Madre dell’Ordine, il Monastero della Santa Croce di Coimbra risale all’ Arcidiacono ( oggi si direbbe Vicario Generale ) Don Tello. Accompagnò il suo Vescovo, Don Maurìcio Bordino, nel suo viaggio verso il Vicino Oriente e trascorse tre anni interi nella Terra Santa. Lì Don Tello fece le sue osservazioni e studiò la vita religiosa nelle sue varie forme; infatti acquisì le sue esperienze e trascrisse ... |
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Il 14 settembre 2011 sarà beatificata a Cosenza in Calabria la venerabile suor Elena Aiello che fondò il nuovo istituto religioso delle Suore Minime della Passione e aprì vari un ospizi per vecchi poveri e per orfanelle. A rappresentare al Papa alla cerimonia di beatificazione ci sarà il cardinale salesiano Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Denaro in partenza: zero. Ma la provvidenza divina ha sempre provveduto a tutto. Una volta mentre suor Elena Aiello all’interno di una corriera pregava Santa Teresa – una santa che unitamente a Santa Rita aveva in grandissima devozione – affinché l’aiutasse in questo disegno di avere una casa per i suoi poveri, alla prima fermata del “postale” entrò una monaca a lei sconosciuta. Suor Elena le chiese un consiglio per il suo progetto. La monaca sconosciuta la invitò subito a scendere dicendole: “Ti accompagno per indicarti una casa adatta al tuo progetto: questa casa è già praticamente venduta tramite un ... |
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Suor Elena Aiello che nacque a Montalto Uffugo in Calabria nel 1895 e morì a Roma nel 1961 prossimamente sarà beatificata nella arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Ecco alcuni dei fatti sovrannaturali più salienti della sua esistenza mistica: All’età di nove anni, a causa di un incidente accadutole durante il tragitto per uno dei già tanti suoi consueti esercizi religiosi (Sin da piccolina era scattata in lei una travolgente fede in Cristo unitamente alla comparsa del seme della vocazione religiosa per scopi altruistici), perse due denti di mutazione definitiva. Non ne fece un cruccio per niente e di lì a poco tempo dopo nacquero di nuovo i due denti mancanti. Diventa già suora nell’istituto del Preziosissimo Sangue , un giorno dei suoi venticinque anni, nel 1920, durante il corso di alcuni lavori per festeggiare la Madonna, accidentalmente subì un violento trauma ad una spalla. Per evitare l’espandersi di una cancrena instauratasi in fase iniziale, le vennero asportati dei tessuti insieme ... |
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"La vera causa dell'attuale crisi economica non è derivante dall'avidità del sistema bancario, né dalla corruzione dei governi o da altre cause esterne, ma dipende quasi esclusivamente dal crollo demografico che ha colpito i Paesi avanzati fin dall'inizio degli anni settanta". Lo ha detto Ettore Gotti Tedeschi, presidente dell'Istituto Opere Religiose (IOR), intervenendo a Roma sabato 16 ottobre ad un seminario su "Il libero mercato e la cultura del bene comune" organizzato dal Progetto Markets, Culture and Ethics della Pontificia Università della Santa Croce. Secondo il presidente dello IOR, il crollo demografico determinato da politiche che hanno favorito aborti, divorzi, contraccezione, ha manifestato una cultura nichilista in cui l'umanità si è persa. Senza crescita demografica non c'è crescita economica, così le istituzioni finanziarie e politiche hanno operato dei trucchi sulla realtà per continuare a far crescere il Prodotto Interno Lordo (PIL) favorendo un processo di indebitamento ... |
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Ugo nato ad Harthingham, Sassonia, verso il 1096 e morto a Parigi nel 1141. Tra il 1115 e il 1120, entra nell’abbazia parigina di S. Vittore. Grande maestro e uomo di profonda spiritualità, promuove la formazione intellettuale e il fervore religioso tra i suoi discepoli. Vive dedito allo studio, all’orazione e all’insegnamento. Le sue opere principali sono : il Didascalion di carattere pedagogico in cui insegna l’arte di studiare, espone la struttura del sapere e l’importanza delle discipline profane per intraprendere la vita che conduce alla sapienza; il De sacramentis christianae fidei, vera somma teologica imperniata sulle opere della creazione e della redenzione di cui Cristo è il centro; il suo diffuso commento In hierarchiam celeste D. Dionigi Aeropagitae e opere più strettamente mistiche. Ugo distingue tre gradi del sapere : il primo, comprende la filosofia e l’insieme delle arti e delle scienze; il secondo, il senso storico della Scrittura, la storia della Chiesa e la storia profana ... |
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Il giorno 11 ottobre 2012 si è aperto l’anno della fede indetto da papa Benedetto XVI. Ci chiediamo: Chi è il cristiano? Il cristiano è essenzialmente uno che crede. Il primo termine col quale vennero designati i cristiani è precisamente quello di credenti. Il sostantivo fede e il verbo ritornano spesso in tante pagine del Nuovo Testamento (per la precisione 484 volte). Con tutto ciò, il credere è un atto complesso. Esso implica una molteplicità di aspetti, di elementi e di dimensioni, le quali, pur dovendosi analizzare separatamente per ovvie ragioni metodologiche, costituiscono tuttavia una realtà vivente e, nel suo insieme, unica. Un’analisi assai dettagliata dei testi biblici conferma la presenza di questa varietà di dimensioni della fede. E’ necessario sintetizzarle. Nell’Antico Testamento la fede è radicata nella storia che Dio guida a favore del suo popolo, si esprime in un credo narrativo che ricorda, nel corso della varie generazioni, ciò che Dio ha compiuto. Per questo si parla ... |
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