Monsignor Domenico Tarcisio Cortese, attualmente vescovo in pensione, fu per molti anni il presule di Mileto-Nicotera-Tropea e seguì molto da vicino la vicenda di Natuzza Evolo avendo sempre nei riguardi dell’umile donna grande rispetto ed ammirazione. Egli sulla rivista Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime ebbe a scrivere riguardo alla dimensione contemplativa in Calabria: “La nostra terra, complessa, impervia, piena di fascino, carica di profonde contraddizioni, ha nella dimensione contemplativa una costante sorprendente della sua storia più vera e della sua gente più autentica”. Con queste monsignor Cortese ci immette nel fascino della natura incontaminata della Calabria con i suoi monti, che vanno dall’Aspromonte alle Serre, dalla Sila al Pollino. Qui sembra quasi che il tempo si sia fermato a testimoniare il passaggio di santi ed eremiti del calibro di San Nilo di Rossano, San Brunone di Colonia, Gioacchino da Fiore, San Francesco da Paola, tutti dediti ad una vita di preghiera ... |
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Molti anni fa discorrevo con un noto sacerdote carismatico che aveva fondato un gruppo ecclesiale riconosciuto da alcuni Vescovi. Iniziammo a parlare di Natuzza Evolo e, con mia grande sorpresa, il sacerdote affermò che, secondo lui, Natuzza faceva dello spiritismo a buon mercato. Rimasi molto contrariato da questa affermazione, per una forma di rispetto non risposi al famoso sacerdote ma, nel mio cuore, subito pensai che tale grave affermazione nasceva da una forma non nobile di invidia verso una povera donna analfabeta alla quale migliaia di persone si rivolgevano ogni mese ottenendone sempre un sollievo nell’anima e nel corpo. Con gli anni cercai di studiare il rapporto di Natuzza con i defunti e mi resi completamente conto che la mistica calabrese non andava assolutamente considerata come una “medium”. Infatti, Natuzza non invoca i defunti chiedendo loro di venire da lei e le anime dei morti le compaiono non per sua decisione e volontà, ma unicamente ... |
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Saggi e profani insistono a dire che la televisione trasforma gli adolescenti in barbari. Penso invece che la televisione o meglio, le televisioni, non scopriamo l’acqua calda, contengono messaggi sub-liminali ormai ben noti, input “estremi” per raccogliere guadagni…e poco contano i limiti imposti dalle regole, o il bon-ton richiesto dal vivere civile. Questo andazzo, non autorizza a pensare che ciò induca una ipnosi collettiva, la deriva che un po’ tutti affrontiamo in questo presente, è sul serio un cataclisma che ferisce, soprattutto i più giovani, coloro che non sono in possesso di strumenti difensivi. In particolare coloro che ancora non hanno sviluppato capacità critiche. Di certo la televisione non è il nostro genitore, neppure il nostro educatore, ancor meno il nostro compagno di viaggio. Per cui affermare che: “la vita mi è passata davanti, e non me ne sono accorto”, perché la televisione mi ha condizionato, o peggio ipnotizzato, è davvero una mera giustificazione. La televisione ... |
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Non c’è gruppo religioso al mondo che sia stata più avversato della Chiesa Cattolica; ma è anche più certo che non ce n’è stato un’altro meno capito; per cui nessuno dei dardi coi quali si è tentato di colpirlo ha raggiunto il bersaglio cioè di eliminare la Chiesa Romana dalla Storia o renderlo un gruppo religioso marginale e ininfluente. L’affermazione sembra paradossale e sarebbe storicamente errata, se non fosse possibile distinguere “la Chiesa” da quanti la rappresentano, clero e fedeli laici. Tutti costoro, innegabilmente “uomini” con quanto di “umano” li caratterizza, non sono la Chiesa… Ora, con ciò si intende rivelare che essi non l’hanno concepita, non l’hanno fondata, non l’hanno costituita quanto alla sua struttura e ai poteri che esercita, non hanno ideato le verità teologiche che insegna, non hanno enunciato i principi morali in base ai quali essa legifera, approva e condanna… Ma c’è di più: gli uomini che rappresentano la Chiesa molte volte hanno tentato di disgregarne la compagine ... |
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Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d’Asti. Figlio di poveri contadini a vent’anni decise di entrare, come esterno, in seminario. Dovendo pagare la pensione mensile, Giovanni dovette lavorare molto pur di racimolare qualche soldo per coprire le spese di vitto e di alloggio. Nelle domeniche e nei giorni festivi egli si dedicava ai giovani. Per loro fondò la “Società dell’allegria”, preludio della fondazione dell’Oratorio, stabilendo le basi di uno dei cardini del suo sistema educativo. Ordinato sacerdote il 5 giugno 1841 il giorno dopo celebra la sua prima messa all’altare dell’Angelo custode nella chiesa di san Francesco d’Assisi a Torino. Don Bosco intuì la propria vocazione all’apostolato della gioventù visitando un gruppo di giovani detenuti in carcere. Da quel giorno impegnò ogni sua energia per evitare che tanti giovani si perdessero su strade sbagliate. Fondò l’istituto religioso dei Salesiani e quello femminile delle figlie di Maria Ausiliatrice, ai quali infuse ... |
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Conosco gli uomini della miniera. Per una volta il mondo si è accorto di loro, laggiù in Cile, e subito la tv ne s’è impossessata: “ma io sono e voglio restare un minatore. Non trasformateci in star”, ha detto sanamente Mario Sepulveda, uno dei primi a riemergere dalle viscere della terra. Mario ha anche urlato: “Questi incidenti non devono più succedere!”. Finalmente un uomo autentico. Io li conosco perché sono nato in una famiglia di minatori, ho imparato dalla loro forza (anche nel dramma), dalla loro fede cristiana, dalla loro nobiltà. Conosco quell’allegria di naufraghi, di compagni che si dividono il pane, il sudore e il poco companatico. Dentro la miniera cilena, fra i sepolti vivi, e sopra la miniera, fra i familiari, all’accampamento Esperança, si sono viste per settimane immagini della Madonna (con una statuetta di padre Pio) e bandiere del Cile, perché tutto quel Paese ha pregato e tutto quel Paese sente che gli uomini della miniera sono l’orgoglio della nazione, ... |
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Isaac Newton (1642 - 1727)Un aspetto in genere molto sottovalutato della personalità di Newton, che tuttavia sta venendo a galla in modo sempre più evidente, anche in base alla pubblicazione di alcuni suoi manoscritti segreti (1), è il vivo interesse che questo scienziato nutrì per la cosiddetta «sapientia veteres». Interesse che tanto influì nella determinazione delle sue principali scoperte scientifiche, fra le quali la famosa legge di gravitazione universale, che egli giustificò: «in uno scolio classico ai Principia, sulla base di considerazioni musicali, e di cui attribuì la scoperta a Pitagora stesso!» (2). Fu proprio dallo sfondo mitologico del pitagorismo che lo scienziato prese ispirazione per la soluzione dei molti problemi scientifici affrontati fin dagli anni giovanili di Woolsthorpe. La propensione di Newton ad attingere dal passato conoscenze recondite ed obliate, secondo una tendenza tipicamente rinascimentale, lo indusse a ricercare il senso nascosto delle Sacre Scritture, ... |
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I Padri Sinodali,nella loro proposizione numero 17 del recente Sinodo sulla Parola di Dio, suggeriscono al Papa: il Ministero del lettorato si apra anche alle donne ,in modo che nella Comunità cristiana, sia valorizzato il loro ruolo di annunciatrici della Parola. La Buhardilla, dall’Argentina, senza voler mancare di rispetto a nessuno, avanza seri dubbi sulla proposta. Dare accoglimento alla proposta sinodale numero 17, porterebbe automaticamente a cambiare o modificare la Tradizione della Chiesa ed in particolare la Carta Apostolica Ministeria Quadeam la quale afferma: “i ministeri possono essere affidati a ordini secolari”. E aggiunge: “la istituzione del lettorato e degli accoliti si riserva agli uomini”. Il lettorato concesso alle donne sarebbe non solo inconveniente, ma anche non accettabile, così come del resto il ruolo degli Accoliti. Lo ripetiamo. Si tratta di un ministero ad ordinem sacrum che i laici non possono svolgere. Andando ... |
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A volte l’insulto più grave, quello che fa più male, è l’insulto all’intelligenza, a quella oppressa e stordita, all’altra accartocciata su se stessa per umiliazione e violenza. Quando non c’è scampo per la giustizia e l’ingiustizia la fa da padrona, allora è tempo di mettersi a mezzo, di traverso, occorre farlo senza intendimenti sottobanco, mediazioni di accatto, interessi che rapinano il rispetto per se stessi e per gli altri, soprattutto di quanti non sono più in grado di erigere difesa a un limite che non sia solo quello imposto da una legge, da una regola, un limite che noi riconosciamo e siamo all’altezza di onorare. Nella vita si può esser anche l’ultimo degli uomini, ma perfino quell’uomo non potrà sfuggire al carico della propria dignità. Nel mio servizio alla Comunità Casa del Giovane ho la possibilità di incontrare parecchi ragazzi, per quanto nelle mie capacità di contribuire ad accoglierli ed accompagnarli per un pezzo di strada importante. ... |
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