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Elisa Sofia Clementina Hebert nacque a Nehou- St- Georges il 1-12-1840. Attratta, fin dall’adolescenza, dall’ideale della vita religiosa, all’età di 18 anni, chiese ed ottenne di entrare come novizia nel convento delle Agostiniane di Valognes, prendendo il nome di Suor Maria della Croce. Il 15 maggio del 1861, fece la professione religiosa. Si impegnò seriamente nella perfezione cristiana, sorretta dal desiderio di unirsi sempre più intimamente a Cristo, suo sposo. Ebbe diversi incarichi all’interno del convento tra cui quello di Direttrice delle Educande. Donna intelligente e colta fu amata, stimata e rispettata dalle allieve. Tutti coloro che la conobbero ammirarono in lei un comportamento esemplare, arricchito da un giusto equilibrio e da un buon senso pratico. In Francia con la vittoria dei radicali nelle elezioni del 1902 si ebbe una violenta reazione anticlericale. Il nuovo governo decise lo scioglimento delle congregazioni religiose e la separazione della Chiesa dallo Stato. Per questi ... |
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Anna Monteagudo Ponce de Leon nacque ad Arequipa, in Perù nel 1602 e morì il 10 gennaio 1686. All’età di tre anni i genitori l’affidano al monastero domenicano di Santa Caterina perché ricevesse la sua formazione. Ritornata a casa, a 14 anni, dopo un anno di permanenza in famiglia, nel 1618 volle rientrare in monastero ma come suora anche se per realizzare ciò dovette vincere la forte opposizione paterna. Divenne religiosa con il nome di suor Anna degli Angeli. Leggendo la vita di S. Nicola da Tolentino durante il noviziato, la Beata era rimasta molto impressionata della familiarità di lui con le anime del Purgatorio e delle penitenze che faceva per suffragarle. Da quel momento lo volle imitare iniziando l’Opera dei Suffragi. Non disponendo di una rendita fissa per la celebrazione di Messe, pensò di intentare causa alla sua famiglia per avere parte dei beni che le aspettavano per diritto ereditario, ma mentre pregava, il Signore le ordinò di non preoccuparsi di nulla perché l’avrebbe sempre aiutata. ... |
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Anna Monteagudo Ponce de Leon nacque ad Arequipa, in Perù nel 1602 e morì il 10 gennaio 1686. All’età di tre anni i genitori l’affidano al monastero domenicano di Santa Caterina perché ricevesse la sua formazione. Ritornata a casa, a 14 anni, dopo un anno di permanenza in famiglia, nel 1618 volle rientrare in monastero ma come suora anche se per realizzare ciò dovette vincere la forte opposizione paterna. Divenne religiosa con il nome di suor Anna degli Angeli. Leggendo la vita di S. Nicola da Tolentino durante il noviziato, la Beata era rimasta molto impressionata della familiarità di lui con le anime del Purgatorio e delle penitenze che faceva per suffragarle. Da quel momento lo volle imitare iniziando l’Opera dei Suffragi. Non disponendo di una rendita fissa per la celebrazione di Messe, pensò di intentare causa alla sua famiglia per avere parte dei beni che le aspettavano per diritto ereditario, ma mentre pregava, il Signore le ordinò di non preoccuparsi di nulla perché l’avrebbe sempre aiutata. ... |
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La Vita della beata Cristina del Belgio, chiamata pure Cristina l’Ammirabile, scritta da Tommaso di Cantimpré verso il 1232, è molto contestata nel suo valore storico, malgrado certe concordanze con testimonianze di Giacomo di Vitry (ed. in Acta SS. Iulii, V, Venezia 1748, pp. 650-60). Semplice pastorella di Saint-Trond, nella diocesi di Liegi, verso il 1182, dopo una crisi di catalessi, la santa contadinella decise di consacrarsi a Dio per una vita di penitenza. Non sembra abbia fatto parte di una comunità di beghine: era una di quelle pie donne che vivevano isolate e che si incontrano spesso all'inizio del sec. XIII. Si ritirò dapprima nel castello di Looz, poi a Saint-Trond, dove morì nel convento di Santa Caterina. La Vita le attribuisce una serie di azioni straordinarie, specialmente casi di levitazione che superano tutti gli altri conosciuti; ma se queste azioni avessero avuto veramente luogo, testimonierebbero piuttosto di una certa morbosità. Le sue reliquie, conservate già a Nonnemielen, si trovano attualmente nella chiesa dei Redentoristi di Saint-Trond. Durante una visione le fu promesso di contemplare il cielo e il Purgatorio. ... |
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Quarta di sette figlie di un nobile vercellese, Emilia Bicchieri (1238-1314), perse la madre in giovane età. Allora si gettò davanti ad un’immagine della santissima Vergine Maria e scongiurò la Regina degli angeli, di prendersi particolare cura di lei. All’età di 16 anni dichiarò al padre il suo più grande desiderio di consacrarsi a Dio, per tutta la vita, nell’ordine di S. Domenico. Il padre diede ascolto a questo desiderio, costruendo a sue spese, alla periferia di Vercelli, un monastero domenicano intitolato a Santa Margherita. Emilia vi si ritirò con alcune nobili vergini. A 20 anni fu eletta madre priora di questa comunità monastica. Ella sapeva sia gestire il monastero con amore e prudenza sia sollecitare le sue sorelle alla fedele osservazione delle regole dell’ordine e alla ricerca della perfezione, dando lei stessa il buon esempio. Cercò in particolar modo di abituare le sue sorelle alla pratica delle mortificazioni, insegnò loro a consegnare il frutto dei loro sacrifici agli angeli custodi, così che essi lo potessero utilizzare per la purificazione dei loro peccati durante la permanenza nel purgatorio. La madre priora negò spesso, per esempio, ad una certa suor Cecilia Avogadro il premesso di bere fuori dei pasti e le raccomandò di offrire questa privazione, ricordando il divino Salvatore che già crocifisso, soffrì di una terribile sete sul Calvario. ... |
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Il Purgatorio è una dottrina specifica della Chiesa cattolica circa coloro , che , morti in comunione con Dio, devono essere purificati, per i meriti di Cristo, dagli effetti di peccarti gravi già perdonati (escatologia) o dagli effetti di quelli veniali. Negata dai Valdesi e dagli Albigesi la dottrina fu sviluppata dai teologi latini, specialmente dall’XI al XIII secolo, in base a fonti bibliche (2 Macc 12, 38-46; Mt 5, 26, 1 Cor 3, 11-15) e patristiche (e. g., da Tertulliano [+ ca 225], s. Cipriano [+ 258] , s. Efrem [+ 373], s. Gregorio di Nissa [+ 394]. Trovò accesso in Oriente soprattutto attraverso la professione di fede di Michele VIII Paleologo a Lione II (1274) e attraverso il concilio di Ferrara – Firenze (1438 – 1443). Il discorso sul Purgatorio di Fra Bartolomeo OFM ( 1231/ 1232) sembrò a Giorgio Bardabes, vescovo di Corfù, una versione della apocatastasi di Origene (+ ca 254) che tuttavia aveva inteso il fuoco in senso spirituale. I decreti conciliari di Lione II (DH 856 – 859) e di Firenze (DH 1304- 1306) non parlano di fuoco, ma di “pene purificanti” (poenis purgatoriis). Benché Trento, nel suo decreto (1563) sul Purgatorio (DH 1820) si rifacesse alla Scrittura e ai Padri, non cita nessun testo, nessun Padre e nessun concilio in particolare ; oggigiorno gli studiosi concordano che nessun passo scritturistico si rifaccia con certezza al Purgatorio. Nella forma originale della Confessione Ortodossa (1642) P. Moghila adotta praticamente l’idea di Purgatorio. ... |
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Don Dolindo (1882-1970) quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo, matematico, e di Anna Valle, nobildonna proveniente da una famiglia decaduta di origine spagnole, nacque a Napoli nel popolare quartiere Forcella. Il matrimonio dei genitori non resse a lungo e sfociò ben presto in una dolorosa separazione a causa dell’asprezza del carattere del padre e della sua proverbiale avarizia che si scontravano con le abitudini signorili della madre e la sua dolcezza. In una poderosa autobiografia di due volumi Don Dolindo ha raccontato come il suo nome, che significa “dolore” venne coniato dal padre e come “profeticamente” la sofferenza (per le numerosissime umiliazioni, ma anche per le ristrettezze economiche e la fame) fu l’elemento che contraddistinse tutta la sua esistenza, compreso il periodo del seminario e quello sacerdotale. Conobbe San Pio da Pietralcina al quale spesso fu assimilato, ma se quest’ultimo mostrava visibilmente sul suo corpo i segni del ... |
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Il famoso esorcista siciliano il salesiano don Tomaselli in uno dei suoi numerosi opuscoli così scrisse: “ Mia madre era di grande esemplarità e devo a lei in gran parte la mia vocazione sacerdotale. Ogni giorno andava a Messa, anche nella vecchiaia. La Comunione era quotidiana. Mai tralasciava il Rosario. Caritatevole, sino a perdere un occhio mentre compiva un atto di squisita carità verso una povera donna. Uniformata ai voleri di Dio, tanto da chiedermi quando mio padre era disteso cadavere in casa: “Che cosa posso dire a Gesù in questi momenti per fargli piacere? – ripeta: Signore, sia fatta la Tua volontà -. Sul letto di morte ricevette gli ultimi Sacramenti con viva fede. Poche ore prima di spirare, soffrendo troppo, ripeteva: “O Gesù, vorrei pregarti di diminuire le mie sofferenze!” Però non voglio oppormi ai tuoi voleri; fa la Tua volontà!...” Così moriva quella donna che mi portò al mondo. Basandomi sul concetto della Divina Giustizia, poco curandomi degli elogi che potessero ... |
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Non è raro che domande di questo genere vengono rivolte anche da persone d’una certa cultura a chi dovrebbe saper rispondere: dov’è il Purgatorio? Prima di tentare una risposta, su base biblica, vogliamo fare due precisazioni. La prima: la domanda potrebbe essere formulata in modo diverso e più completo: Dove sono i morti? La seconda: ricordiamo, sempre con riferimento alla Bibbia, che la Rivelazione è stata fatta da Dio progressivamente, ed ha trovato il suo compimento nei fatti e nei detti di Gesù. Prima di Cristo, ossia nell’Antico Testamento, vi è era una geografia dell’aldilà i termini piuttosto precisi. Gli Ebrei, e non solo essi, immaginavano che i morti, tutti i morti, andassero in una regione chiamata Sceol (in greco Ade), situata al di sotto dell’oceano, al centro della terra. A cominciare dal V secolo a. C., dopo l’esilio babilonese, sempre presso gli Ebrei, vi fu un certo cambiamento: nello Sceol o Ade, collocato al centro della terra, andavano i malvagi, mentre ai giusti era assegnato ... |
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