E’ appena arrivato nelle librerie il testo scritto da don Marcello Stanzione ed edito dalla Editrice Segno di Udine intitolato “ Santa Faustina Kowalska e le anime del Purgatorio”, pagine 250 euro 15. Da molti anni don Marcello Stanzione è impegnato nella lotta contro la “ protestantizzazione” della fede cattolica. Dopo il Concilio Vaticano II, in modo subdolo, diversi teologi professionisti hanno corrotto la grande teologia cristiana relegando temi come gli angeli, i diavoli e il Purgatorio in un angolino sempre più insignificante… Don Marcello invece con grande coraggio ha focalizzato tutta la sua produzione letteraria che è notevolissima proprio su questi temi ignorati apposta dai “ teologi-bene” ma che sono specifici del vero Cattolicesimo e dalla grande tradizione di storia di santità della Chiesa. Don Marcello, che non è un teologo di professione ma un semplice parroco di un villaggio rurale del meridione d’Italia, con questo suo testo divulgativo su santa Faustina Kowalska, la santa ... |
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Il 14 agosto 2011, all’età di 94 anni, è morto Fra Modestino da Pietrelcina, al secolo Damiano Fucci, che ha avuto il privilegio di un particolare rapporto filiale con Padre Pio. La madre di Fra Modestino, Anna, era coetanea e vicina di casa di San Pio. Le rispettive famiglie avevano un piccolo podere a Piana Romana, dove spesso la mamma di fra Modestino e padre Pio, da bambini, si incontravano spesso. Anche nei lunghi periodi di permanenza a Pietrelcina, dal 1908 al 1916, spesso Padre Pio si ritrovava a pregare nella solitudine e tranquillità di Piana Romana. Per aiutare Anna, intenta alle fatiche dei campi, Padre Pio talvolta accettava di accudire il piccolo Antonio, il primo dei tre figli della famiglia Fucci. Fin da piccolo, dunque, Damiano ha sentito parlare di Padre Pio. Nel 1940 andò a trovarlo a San Giovanni Rotondo, si confessò da lui e Padre Pio gli disse: “Uagliò, camminam dritt” e gli diede la benedizione. Nel 1944, il futuro Fra Modestino tornò a San Giovanni Rotondo e si trattenne ... |
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L’austriaca Gabriele Bitterlich è la fondatrice dell’ associazione cattolica Opus Angelorum. Gabriele nasce a Vienna il 1 novembre 1896 a Vienna. Sin dall’infanzia è guidata visibilmente dall’angelo custode nel cammino dell’obbedienza alla volontà di Dio. Il 23 Maggio 1919 si sposa con Hans Bitterlich a Insbruch. Pur compiendo fedelmente i doveri di sposa e di madre con tre figli più tre orfani di guerra adottati, ella aiuta i poveri e gli ammalati si impegna nella preghiera di espiazione specialmente per i sacerdoti e i religiosi. Ogni venerdì partecipa spiritualmente alla Passione del Signore. Nel 1949 dà inizio all’Opus Angelorum. Nel 1961 il vescovo di Innsbruck erige la confraternita degli angeli custodi. Nel 1971, vedova da dieci anni si trasferisce nel castello di San Petesberg, vicino ad Insbruck, dove muore il 4 aprile 1978. La Bitterlich nel suo calendario degli angeli parla due volte degli angeli del purgatorio. Il 3 novembre dice che l’angelo delle povere anime si chiama san Barabbiel ... |
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Giuda Maccabeo, discendente di Mattatia, era membro dell’illustre famiglia degli Asmonei, vissuti in Palestina fra il secondo ed il primo secolo avanti Cristo. Giuda divenne il paladino della lotta ebraica contro l’oppressore sirianoil re Antioco IV Epifane, assumendo il nome di “ Maccabeo”, nome che accenna ad un versetto dell’Esodo che dice: “ Chi è come te tra i potenti, o Eterno?”, le cui parole ebraiche formano con le loro iniziali il termine “ Maccabei” soprannome che venne esteso a tutti i combattenti per la causa di Israele. Le vicende di questo periodo sono narrate nel primo e secondo libro dei Maccabei che rientrano tra i testi dell’Antico Testamento.La Bibbia approva la pia pratica di offrire sacrifici per i defunti e non condanna altre pie pratiche fatte con l’intenzione di beneficiare l’anima di chi è passato all’altra vita. Esamineremo un testo biblico, che appartiene all’Antico testamento. Un sacrificio per i morti. Assai noto è un testo del “Secondo Libro dei Maccabei”, che dice:”Il giorno ... |
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Ai primi giorni di settembre il calendario dei santi presenta un grande papa del Medioevo: San Gregorio Magno. Divenne Papa nel 589 succedendo a Pelagio, in un periodo di gravi cataclismi che sconvolsero Roma. La Città Eterna era l’ombra dell’antica grandezza, Roma e le zone vicine erano sottoposte alle frequenti incursioni dei guerrieri longobardi che devastavano le campagne, depredavano e sottoponevano gli abitanti a feroci rappresaglie e toccò al Papa Gregorio evitare a Roma l’umiliazione di un ennesimo saccheggio comprando la pace dal re Agilulfo per 500 libbra d’oro. Gregorio era nato attorno 540 ed apparteneva ad un’ illustre famiglia romana che da secoli aveva ricoperto cariche sia civili che ecclesiastiche. Costituì una Comunità monastica attorno al 578, dopo aver tenuto per diversi anni una carica civile. A questo scopo adattò una delle ville di proprietà dei genitori e donò alla Chiesa Romana le proprietà di famiglia in Sicilia e i suoi poderi attorno a Tivoli. ... |
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Enrico Suso o Susone nacque a Costanza, sull’ononimo Lago. Von Berg era il cognome del padre, piccolo nobile decaduto, della vicina Turgovia. Seuse, latinizzato in Suso, era il cognome della madre, che Enrico adottò, preferendolo a quello del padre. Entrato a tredici anni tra i Domenicani, i cosiddetti padri predicatori, è stato dapprima un discepolo piuttosto mediocre. Ma, dopo cinque anni dalla vestizione dell’abito domenicano Suso sperimentò una così forte presenza di Dio che da quel giorno la sua vita divenne più spirituale e profonda. Si dedicò più intensamente alla preghiera e all’ascesi, si convertì e si pose a servizio della “Sapienza eterna” come egli stesso ebbe a dire. Studiò a Costanza, Strasburgo e Colonia, done ebbe come docente il Maestro Eckhart, uno dei più grandi mistici del Medioevo. Studiò teologia nello Studio Generale a Colonia dove ascoltò le “dolci dottrine” del Santo maestro Eckhart. Terminati gli studi teologici si dedicò alla Pastorale, in particolare alla ... |
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Francesco Faà di Bruno, ultimo di dodici figli, nacque ad Alessandria il 29 marzo 1825 e a nove anni rimase orfano di madre. Studiò alla Regia Accademia militare di Torino, partecipò alla prima guerra di Indipendenza ( 1848-49 ) e dimessosi dal servizio militare, si laureò in matematica e in astronomia alla Sorbona di Parigi. Insegnò a Torino nell’università, nell’Accademia Militare e nel Liceo “ Faà di Bruno ” cui don Bosco inviava i suoi alunni migliori. Da laico fondò nel 1859 l’Opera di S. Zita per le donne di servizio ed altre opere di assistenza sociale ed educative, privilegiando sempre la donna, giovane ed anziana. Annessi a tale opera vi erano l’Emporio Cattolico, una tipografia, una biblioteca circolante per tutta l’Italia, una lavanderia a vapore. Promosse la costruzione di bagni pubblici e l’apertura di cucine economiche. Fu socio attivo nelle Conferenze di S. Vincenzo a Parigi, a Torino e ne fondò una in Alessandria. Costruì la Chiesa di Nostra Signora del Suffragio, centro di suffragi specialmente ... |
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Nato l’8 maggio 1786 a Dardilly, la risposta alla chiamata divina ad essere prete, Giovanni Maria Vianney la matura in un contesto ostile alla Chiesa e ai valori cristiani. Ciò invece di affievolire il suo entusiasmo lo porterà all’età di 17 anni a confidare alla madre: “Vorrei guadagnare delle anime al Buon Dio”. Solo a 20 anni comincerà la sua preparazione al sacerdozio presso don Balley, curato di Eculy. Ebbe difficoltà ad arrivare al sacerdozio perché era molto ignorane ed allora tutta la teologia si studiava in latino ed il povero giovane a stento parlava il francese. Ma la sua genuina fede, il suo spirito di penitenza, il suo desiderio sincero di servire Dio fecero si che i suoi superiori chiudessero un occhio sulla sua formazione teologica. Il vescovo, a corto di parroci, gli affidò la cura pastorale di Ars, un paesino sperduto a nord di Lione. Raggiunse a piedi la sua parrocchia, incontrando subito una grande indifferenza religiosa del popolo ma egli la sua missione trascorrendo lunghe ore ... |
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Il papa Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’udienza generale del 12 gennaio 2011 alla figura e all’opera sul Purgatorio di santa Caterina di Genova. Nasce a Genova 1447 e muore nel 1510. Era figlia di Francesca Negro e Giacomo Fieschi, vicerè di Napoli. Il casato dei Fieschi era da sempre di parte guelfa, cioè devota al pontefice e Caterina, insieme alla sorella Limbania e ai due fratelli ricevette una profonda educazione umanistica e religiosa. Era una giovane bella, elegante, intelligente, qualità che divenivano un lasciapassare negli ambienti alti dell’Umanesimo, ma Caterina sentiva in cuor suo un unico sentimento, una profonda pietà nei confronti di Cristo e della Passione che aveva dovuto subire in favore dell’umanità. A tredici anni Caterina chiede ai propri genitori di unirsi alla sorella Limbania, entrata nel monastero delle Canonichesse del Laterano, presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Ma è troppo giovane e la sua richiesta viene rifiutata. Per i suoi genitori ... |
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