lunedì, 12 de gennaio de 2009 |
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Si continua a lavorare incessantemente per preparare una eventuale visita del Papa in Terrasanta. L’annuncio viene dal rappresentante del Turismo israeliano, Naga-Sher Greco. Ma la sensazione è che ancora c’è la necessità che si stabilizzi la situazione politica. Ieri, ancora una volta, la Santa Sede si è espressa in maniera critica nei confronti del conflitto di Gaza. Dove, ha spiegato l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu Celestino Migliore, è stato “negato l’accesso agli aiuti umanitari” e le persone sono state usate come “scudi per i combattimenti”. E dove c’è stato “il fallimento del rispetto della distinzione tra obiettivi militari e civili”, e disprezzo per “dignità e diritti di civili e comunità”, dato che ci sono andati di mezzo soprattutto donne e bambini. Parole, quelle del diplomatico della Santa Sede (la cui denuncia sulla situazione dei civili riguardava anche Darfur e Congo), che venivano pubblicate proprio mentre il patriarca ... |
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lunedì, 12 de gennaio de 2009 |
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Nonostante il governo sottolinei come il pagamento per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno da parte degli stranieri sia un contributo e non un’imposta, i vescovi italiani non ci stanno e attaccano il provvedimento come “inaccettabile”. “Una tassa che è meglio definire balzello verso una categoria già poco tutelata – attacca monsignor Gianromano Gnesotto, responsabile per gli immigrati e i profughi in Italia della Fondazione Migrantes, organismo Cei – Fantasie di questo genere penalizzano ulteriormente gli immigrati che, con impegno e con notevoli sforzi, cercano di integrarsi. È un passo indietro, servono politiche di integrazione con mentalità aperta e intelligenza”. Gnesotto sottolinea che l’Italia “ha bisogno, ha avuto bisogno e avrà bisogno anche in futuro” di lavoratori stranieri, e che, nell’attuale congiuntura economica probabilmente ci sarà bisogno di maggiore flessibilità anche per quanto riguarda la domanda di immigrati, ... |
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giovedì, 01 de gennaio de 2009 |
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A guardare bene, è sull’Humane vitae, l’enciclica di bioetica di Paolo VI, che si sta giocando il dibattito interno della Chiesa cattolica. La linea di Benedetto XVI è chiara, ed è la continuazione di quella di Giovanni Paolo II. E cioè che l’Humanae vitae sia una pietra miliare dalla quale non si può prescindere. E che dai dettami dell’Humanae vitae, in materia di vita, di anticoncezionali e di limiti naturali, non si può prescindere. Una linea seguita in maniera precisa nella Dignitas Persona, l’istruzione dell’ex Sant’Uffizio in materia di bioetica che è stata pubblicata recentemente. E che stabilisce, ancora una volta, come i parametri etici si basino sulla sequenza naturale della vita, dal concepimento alla morte; e che i parametri della sequenza naturale sono vivi e validi anche per le tecniche di procreazione assistita. Per quanto riguarda il controllo delle nascite, e la cosiddetta procreazione responsabile, è stato lo stesso Papa, nel messaggio per la ... |
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domenica, 21 de dicembre de 2008 |
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La quarantunesima marcia per la pace si svolgerà a Palermo il 31 dicembre Il tema è quello scelto da Benedetto XVI per la Giornata Mondiale per la Pace: "Combattere la povertà, costruire la pace". La scelta di Palermo, invece, rappresenta in qualche modo l'attenzione della Chiesa verso il Sud, e in particolare per la Sicilia. "L'attenzione verso il Sud - dichiara il vescovo di Ivrea Arrigo Miglio, presidente della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali, il lavoro, la giustizia e la pace - è segnale di impegno da parte della Chiesa". Ma c'è anche un motivo simbolico per cui è stata scelta Palermo. "Questa città - spiega monsignor Valentinetti, presidente di Pax Christi - e l'intera Sicilia sono ponte tra Nord e Sud, tra Oriente ed Occidente. Simboleggiano la volontà di rilanciare il dialogo tra culture e religioni e sensibilizzare sui temi della povertà, dei conflitti dimenticati, dei cambiamenti degli stili di vita". Spiega Miglio: ... |
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domenica, 21 de dicembre de 2008 |
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Il Vaticano torna a criticare la mozione che la Francia ha presentato alle Nazioni Unite contro il perseguimento penale dell'omosessualità. In una nota sull'Osservatore Romano, intitolata "Difesa dei diritti e ideologia", si spiega che "il documento francese non è un documento finalizzato, in primis, alla depenalizzazione dell'omosessualità nei Paesi in cui è ancora perseguita", ma vuole in realtà promuovere "una ideologia: quella dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale". Da qui la strada è aperta, secondo il quotidiano della Santa Sede, al matrimonio fa persone dello stesso sesso e all'adozione dei bambini da parte delle coppie gay così come alla procreazione assistita, tutto in base a un concetto astratto di individuo. "La Chiesa cattolica, del resto - si afferma nella nota - basandosi su una sana laicità dello Stato, ritiene che gli atti sessuali liberi tra persone adulte non debbano essere trattati come delitti da punire". E quindi il ... |
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domenica, 21 de dicembre de 2008 |
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Non è un caso che, tra i primi a protestare per le parole di Fini sulle questioni razziali, sia stato padre Giovanni Sale, storico di Civiltà Cattolica. Proprio sulle leggi razziali, i gesuiti sono coinvolti in una disputa annosa che riguarda l’enciclica di Pio XI mai pubblicata, intitolata “Humani generis Unitas”, che conteneva una dura condanna delle leggi razziali, e che non vide mai la luce per la morte del Pontefice. Non è un caso anche da un punto di vista di “diplomazia” vaticana: sulla questione dei rapporti con gli ebrei durante il periodo del fascismo e della Shoah c’è già la questione aperta su Pio XII, e poi un viaggio in Israele che il Papa dovrebbe fare a maggio. Motivi per cui il Vaticano ha deciso di fare un passo indietro, e non intervenire direttamente quando vengono innescate polemiche sulla questione. Se non c’è intervento diretto, c’è sempre la possibilità di avallare gli interventi degli esperti. E padre Sale è sicuramente ... |
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domenica, 21 de dicembre de 2008 |
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Il pericolo spagnolo si chiama "statolatria", ovvero l'ingerenza dello Stato nella vita personale di ognuno, in una sorta di indottrinamento laico: lo dichiara monsignor Amato, attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. La questione spagnola è centrale per la Santa Sede. Che più volte ha contestato il governo Zapatero e le sue scelte politiche. Come il via libera ai matrimoni gay, e il continuo richiamo alla laicità dello Stato. L'ultimo caso spagnolo, la decisione di un tribunale civile di rimuovere i crocifissi dalle aule. Monsignor Amato parla in un'intervista alla rivista "Il Consulente Re". E spiega che in Spagna sta avanzando "la statolatria, che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra. Certo la Chiesa in Spagna è molto reattiva, sta reagendo molto bene con grande dignità e grande fermezza a un'intrusione statale assolutamente illegittima sul tema dell'educazione dei propri giovani". L'arcivescovo si riferisce, ... |
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lunedì, 15 de dicembre de 2008 |
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L' "antipasto" (come lo definisce il cardinal Martino) della prossima enciclica sui temi sociali del Papa è un messaggio per la giornata mondiale della Pace condensato in quattordici cartelle, dal significativo titolo "Combattere la povertà, costruire la pace". Nel messaggio, Benedetto XVI ritiene necessario che la comunità internazionale metta mano a "un nuovo quadro giuridico per l'economia", e governi la "globalizzazione" per evitare che il mondo dei ricchi diventi "una casa dorata" circondata da "degrado e deserto". La questione sociale dei cristiani è data dall'opzione preferenziale per i poveri". Si tratta di un testo molto denso: Benedetto XVI spiega che non c'è solo la povertà materiale, ma anche una povertà relazionale, morale e spirituale. Forme di disagio che vengono fuori nonostante lo sviluppo economico, con un occhio particolare al sottosviluppo morale e alle conseguenze negative del supersviluppo. |
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lunedì, 15 de dicembre de 2008 |
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L'embrione ha fin dall'inizio dignità di vita umana: lo si legge in un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla bioetica intitolato "Dignitas personae". È l'aggiornamento di un precedente documento, il "Donum vitae", che risale ormai al 1987, e contiene prese di posizioni nette e precise. In particolare, c'è un no deciso a ogni uso terapeutico delle cellule staminali embrionali. "Il prelievo di cellule staminali dall'umano vivente - si legge nel documento causa inevitabilmente la sua distruzione, risultando di conseguenza gravemente illecito". E anche utilizzare staminali embrionali fornite da altri ricercatori "pone seri problemi dal punto di vista della cooperazione al male e dello scandalo". I no del documento sono diversi, e non fanno altro che ribadire le posizioni della Chiesa. Che si basano su un assunto: seguire la vita nel suo percorso naturale, dal concepimento alla morte. |
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