Menu Content/Inhalt
Home page arrow Books arrow SANTA ILDEGARDA DI BINGEN E L’ENNEAGRAMMA Di ANNAMARIA MARAFFA
COME AFFRONTARE DA CRISTIANI LE CATASTROFI
SANTA ILDEGARDA DI BINGEN E L’ENNEAGRAMMA Di ANNAMARIA MARAFFA PDF Print E-mail
User Rating: / 0
PoorBest 
Written by Amministratore   
domenica, 16 maggio 2021
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions

SANTA ILDEGARDA DI BINGEN E L’ENNEAGRAMMAIl dono della scienza fu effuso abbondantemente dallo Spirito Santo ad una monaca benedettina del XII secolo: Ildegarda di Bingen che venne proclamata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI il 7 ottobre 2012. La santa non solo fu una mistica eccelsa in quanto ebbe l’assistenza della “luce vivente” per tutta la vita, ma fu dotata di grande scienza nello scrutare i fenomeni della natura, delle piante, delle erbe, degli animali, dei cristalli e dell’intero cosmo con una precisione ancora oggi incredibile. ...

 
Il mondo le apparve come la grande e meravigliosa opera di Dio. Secondo sant’Ildegarda è possibile fare esperienza di Dio nel nostro corpo ma, per raggiungere questo alto compito, abbiamo bisogno di un lungo lavoro di purificazione che passa dalla trasformazione dei vizi in virtù e dalla discesa dello Spirito Santo che perfeziona le inclinazioni innate. Tutto questo lavoro si compie durante il tempo della nostra vita. Gli autori del  libro “ Ildegarda di Bingen e l’enneagramma” edito dall’editrice Gribaudi di Milano sono un sacerdote cattolico, don Marcello Stanzione, autore divulgativo fecondo di oltre 300 testi di spiritualità tradotti in molte lingue e una insegnante di Pilates, la dottoressa colombiana Angie Tatania Giraldo Solórzano, esperta di enneagramma e i due autori si propongono di offrire gli insegnamenti di santa Ildegarda di Bingen sui vizi e le virtu’ presenti nel testo visionario di teologia morale della santa tedesca medioevale “Liber Vitae Meritorum” (il libro dei meriti della vita) abbinati alla conoscenza degli enneatipi dell’enneagramma per una crescita psicologica e spirituale nell’esercizio consapevole delle virtù. L’utilizzo dell’enneagramma trova nel Cattolicesimo sia degli oppositori come ad esempio il compianto leader carismatico Tarcisio Mezzetti o il gesuita padre Mitch Pacwa, professore di Sacra Scrittura ed Ebraico alla Loyola University, ma pure numerosi sostenitori equilibrati come diversi sacerdoti diocesani, tra cui appunto don Marcello Stanzione, e membri di ordini religiosi come i gesuiti, i francescani e i camilliani. I grandi filosofi da Platone ad Aristotele, da Agostino a Tommaso d’Aquino, hanno tutti trattato in profondità il tema delle virtu’. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che la virtu’ è una disposizione abituale e ferma della persona a fare il bene. Essa consente alla persona, non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali la persona virtuosa tende verso il bene, lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete. Il Catechismo conclude citando una frase di san Gregorio di Nissa: “Il fine di una vita virtuosa consiste nel diventare simili a Dio” (De beatitudinibus, oratio1). Il tema della virtu’ ha quindi a che fare con il tema assolutamente fondamentale per ogni essere umano che è quello della vita buona. Attraverso il catalogo dei vizi e delle virtu’ stilato da santa Ildegarda di Bingen nel suo trattato visionario “Liber Vitae Meritorum” che i nostri autori riportano in appendice B di questo loro testo e con la conoscenza delle caratteristiche dei vari enneatipi dell’enneagramma della personalità, don Stanzione e la dottoressa Giraldo Solórzano si sono impegnati a trovare e ad indicare il comportamento buono perché anche nella nostra epoca si individuino e si perseguano percorsi di vita buona. E lo scopo delle virtu’ è quello di rendere migliore non solo la persona ma il mondo intero. In conclusione ci chiediamo ma la nostra santa abbadessa benedettina a quale enneatipo apparteneva? Il pastore luterano tedesco Andreas Ebert, esperto di enneagramma scrive che la badessa benedettina a suo avviso apparteneva alla base o enneatipo 5 dell’enneagramma e dichiara: “Una figura rappresentativa fra i “santi contemplativi” è Ildegarda di Bingen (1098-1179). Ella era di un’erudizione universale, pratica di musica, esperta di teologia e medicina e grande viaggiatrice. Divenne famosa però per il dono della visione, che le causava sofferenze e la fece ammalare guarì solo quando scrisse tutto e lo comunicò. Molti mistici trovano solo dopo pesanti battaglie quel contatto con il mondo, che dalla patologica introspezione li conduce all’azione. Come tutti i tipi cinque devono compiere il passo dal vedere al fare. In questo caso possono diventare dei visionari addirittura preveggenti in campo spirituale e politico, riuscendo a riconoscere chiaramente e interpretare le connessioni fra le cose”.
 
< Prev   Next >

Traduttore

English Arabic Bulgarian Chinese (Simplified) Chinese (Traditional) Croatian Czech Danish Dutch Finnish French German Greek Italian Japanese Korean Norwegian Polish Portuguese Romanian Russian Spanish Swedish Catalan Filipino Indonesian Latvian Lithuanian Serbian Slovak Slovenian Ukrainian Vietnamese Albanian Estonian Galician Hungarian Maltese Thai Turkish Persian Afrikaans Malay Swahili Irish Welsh Belarusian Icelandic Macedonian

Statistiche Sito

Members: 105242
News: 3768
WebLinks: 35
Visitors: 292868535
We have 190 guests online

Feed Rss