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TESTIMONIANZE ANGELICHE? PDF Stampa E-mail

TESTIMONIANZE ANGELICHE?In questo articolo saranno presentati alcuni casi passati alle cronache e interpretati da mass media e mezzi di informazione internazionali nella storia recente. Si tratta di testimonianze angeliche. Non è dato sapere se ci troviamo di fronte a qualcosa di reale o di squisitamente paranormale come scriveva Charles Berlioz.

Angeli nel cielo?

Di solito le persone che dicono di vedere gli angeli sono giudicate pazze. Ma sarebbe difficile considerare pazzo il dottor S. Ralph Harlow, un rispettatissimo professore di religione presso lo Smith College del Massachusetts. Il suo incontro con la dimensione angelica avvenne mentre lui e sua moglie stavano passeggiando in una forra boscosa presso Bellarvade, nel Massachusetts. Harlow - raccontò poi - udì dapprima delle voci in sordina, e disse a sua moglie: "Stamattina abbiamo compagnia nel bosco". Non fu possibile individuare la fonte delle voci, e così i due coniugi continuarono la loro passeggiata. Le voci parvero avvicinarsi sempre più, e alla fine giunsero dall'alto. I due, perplessi, alzarono gli occhi e videro uno spettacolo incredibile: "Una trentina di metri sopra di noi, leggermente alla nostra sinistra, si librava nell'aria un gruppo di spiriti, di angeli, gloriose, splendide creature risplendenti di spirituale bellezza". ...

... Riferì Harlow:
"Noi due ci siamo fermati a guardarli estasiati mentre passavano sopra di noi. Erano sei giovani
donne bellissime in fluenti manti bianchi. che conversavano infervorate fra di loro. Se si sono
accorte della nostra presenza non ne hanno dato il minimo segno. Potevamo vedere perfettamente i loro volti, e una donna, leggermente più anziana delle altre, era particolarmente splendida. I suoi capelli erano raccolti all'indietro in quella che oggi chiameremmo una coda di cavallo, e sembravano legati con un nastro, anche se non potrei dire con esattezza che lo fossero. Stava parlando con un angelo più giovane che ci voltava le spalle e la guardava in faccia".
Né il dottor Harlow né sua moglie riuscirono a capire che cosa le celestiali creature stessero
dicendo, anche se entrambi le videro e le sentirono chiaramente. Guardarono attoniti e ammirati gli "angeli" passare sopra di loro. Il dottor Harlow, un acuto osservatore, chiese poi a sua moglie di
dirgli esattamente che cosa avesse visto. La descrizione dell’incontro fornita dalla moglie collimava
con la sua.

Gli angeli di Mons

Il giorno 26 agosto 1914, durante la ritirata, il corpo di spedizione britannico sconfitto a Mons, in
Francia, era soverchiato dalle forze tedesche tre volte più ingenti. Il disastro incombeva all'orizzonte
mentre un'unità di cavalleggeri dell'imperatore Federico Guglielmo sbarrava il passo agli inglesi.
Ma non ci fu il colpo di grazia. Improvvisamente, i cavalli germanici furono presi dal panico,
s'impennarono sugli zoccoli posteriori con le narici frementi. La cavalleria tedesca uscì
precipitosamente di scena e i soldati inglesi poterono mettersi in salvo.
Che cosa aveva fermato le spade teutoniche e terrorizzato i cavalli? Un articolo pubblicato sul
londinese Evening News, un mese dopo la miracolosa fuga dei soldati da una situazione che
sembrava disperata, affermò che essi erano stati salvati dall'apparizione di una squadriglia di angeli
che si libravano sulle loro teste. L'autore dell'articolo era un certo Arthur Machen, uno scrittore di
storie dell'orrore e del mistero che era amico di Yeats e di Aleister Crowley, tutti e tre membri
dell'Ordine Ermetico dell'Alba d'Oro, la più infame società di magia nera del ventesimo secolo.
Secondo l'articolo di Machen, Gli angeli di Mons, quando i tedeschi dispiegarono le loro forze per
la carneficina finale, ebbero la visione di un esercito di spiriti nel cielo, schierato dalla parte degli
inglesi. Fatto ancora più sbalorditivo, gli angeli avevano l'aspetto degli arcieri britannici di un
tempo, coi loro lunghi archi tesi e puntati direttamente sul nemico. La storia suscitò una tale
sensazione in Inghilterra che Machen ammise alla fine che gli angeli erano esclusivamente frutto
della sua fervida immaginazione. Ma la storia di salvatori celesti intervenuti in favore dei Tommies
nelle trincee si rifiutò di morire. Quando i sopravvissuti di Mons tornarono in patria, molti di loro
rilasciarono dichiarazioni che corroboravano l'episodio degli angeli arcieri. Una marea di articoli e
opuscoli confermarono in seguito la storia. Il reverendo C.M. Chavasse, cappellano militare, raccontò che l'aveva sentita di prima mano oltre che da un generale, anche da due dei suoi ufficiali che avevano partecipato alla battaglia.
Malgrado le smentite di Machen, gli Angeli di Mons avevano assunto una vita propria. Senza
rendersi conto delle sue azioni, forse Machen aveva. attinto dall'inconscio collettivo dell'Inghilterra
sconvolta dalla guerra. Indubbiamente, gli angeli sollevarono il morale della gente nei momenti più
duri della guerra, quando gli uomini migliori d'Inghilterra venivano massacrati sui campi di
battaglia della Francia. Alla fine il trucco, se di questo si trattava, funzionò. Gli inglesi e i loro
alleati uscirono vittoriosi. Gli angeli si erano schierati dalla parte vincente, dopo tutto.

L'uomo che morì quattro volte
Il sessantenne Musyoka Mututa di Kitui, nel Kenia, venne inumato nel settembre del 1985. Suo
fratello Timothy disse che il cadavere era rimasto insepolto per due giorni, perché non si poteva mai
sapere, anche se, spiegò, "non ci aspettavamo un altro miracolo. Mi aveva detto che la quarta volta
sarebbe stata quella buona".
Benché fosse soltanto un umile pastore, Mututa era una leggenda nel Kenia. Era chiamato "l'uomo
che ha ingannato la morte".
La sua prima "morte" avvenne quando aveva tre anni. Mentre veniva calato nella tomba, gridò e fu in tutta fretta tirato fuori.
Quando aveva diciannove anni, scomparve. Sei giorni dopo il suo corpo apparentemente senza vita fu trovato in un campo. Dopo il funerale, mentre la sua bara scendeva nella fossa. i presenti videro con spavento il coperchio cominciare a sollevarsi. Mututa era "tornato in vita".
"Morì" di nuovo nel maggio 1985 dopo una breve malattia. Un chirurgo lo dichiarò morto. La sua
salma rimase esposta per un giorno, al termine del quale egli si alzò e chiese un bicchier d'acqua.
Mututa sostenne che durante ciascuna di queste tre "morti" la sua anima lasciò il corpo e ascese al
cielo, dove degli angeli gli spiegarono che era "un caso di scambio di persona" e lo rispedirono sulla terra.
Evidentemente al quarto tentativo ebbero l'uomo giusto.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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