Il filosofo Amerio e l’omosessualità come violazione della vera natura umana |
![]() |
![]() |
![]() |
... stretta consonanza intellettuale e religiosa con il cardinale Giuseppe Siri. Oltre a “Stat Veritas” seguito a “Iota unum”, un classico di teologia cattolica postconciliare, edito anch’esso dalla casa editrice Lindau di Torino, si devono ad Amerio un’imponente edizione critica in trentaquattro volumi degli scritti di Tommaso Campanella, tre volumi dedicati alle “Osservazioni sulla morale cattolica” di Alessandro Manzoni e importanti studi su Epicuro, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Paolo Sarpi, Descartes e Giacomo Leopardi. Riguardo all’omosessualità nella sua opera più importante “ Iota unum” il grande filosofo cattolico scrive al riguardo una paginetta molto illuminante: “Non ci addentriamo nell’argomento della sodomia in cui l’opinione della teologia secondò la propensione dello spirito del secolo il quale disdisse dappertutto in Europa la legittimità dei rapporti omosessuali. Basterà rivelare anche qui la negazione delle nature, in particolare della struttura naturale e moralmente inviolabile dell’atto sessuale. Infatti si sostiene che eterofilia e omofilia sono soltanto due modi dell’identica dimensione sessuale e che la loro differenziazione sia un effetto di influssi puramente sociali. Così la sodomia, condannata severamente nella filosofia, nel costume e nella disciplina della Chiesa, cessa di essere una perversione per diventare un’espressione della sessualità e viene cancellata dal novero dei peccati che gridano vendetta al cielo (con l’omicidio volontario, l’oppressione dei poveri e la defraudazione delle mercede dell’operaio). La differenza naturale viene sopraffatta da una sofistica dell’amore, il quale viene fatto capace di instaurare una comunione spirituale di persone al di là delle guide naturali e in oltraggio dei divieti morali. Lo scandalo passò nella Chiesa olandese dai teologumeni alla prassi e si ebbero celebrazioni liturgiche dell’unione di omosessuali e persino una Missa pro homophilis che “Notitiae”, organo della Commissione per l’esecuzione della riforma dei riti, si trovò in obbligo di deplorare (marzo 1970, p. 102).” Don Marcello Stanzione |
< Prec. | Pros. > |
---|